10.30.2012
W la mamma!
Non so, al termine di una lettura estenuante di articoli e
dichiarazioni, l’unico pensiero che è riuscito a fermarsi abbastanza a lungo in
mente, è stata la dedica della vittoria – non vittoria - elettorale di Crocetta
a tutte le mamme siciliane. Il resto è un groviglio difficile da dipanare.
Tutti hanno vinto, nessuno ha vinto davvero, come da anni capita nelle tenzoni
elettorali italiane. Forse chi ha vinto davvero è stato il cittadino che si è
rifiutato di essere elettore, ma questa, oltre che essere opinabile, è solo una
mia personalissima sensazione, priva di alcun fondamento. Non si può infatti
andare a chiedere personalmente, a uno a uno: “Perché non hai votato?” Fosse
vero che il non voto è figlio di una presa di coscienza, sarebbe fantastico,
forse la vera rivoluzione di un popolo che non ci sta più ad essere denigrato.
Ma temo non sia proprio così, non abbiamo cotanto spessore.
Rivoluzione. Mai così tanto fu usato questo termine dall’Ottobre
russo ad oggi. Poteva essere bello, goderselo, masticarselo un po’ in bocca
prima di poterlo dire, con dolcezza e rispetto. Invece è rude, forte, quasi
insolente: “abbiamo fatto la rivoluzione!” “No, mettiti in fila che l’ho fatta
io, che ero comunista, gay e ora sono di sinistra.” “La rivoluzione è arrivata
in Sicilia.” Bello da leggersi, fino a quando l’occhio cade su altre quattro
righe di un garbato articolo intelligente che racconta come i fedelissimi di
Totò Cuffaro, siano “finalmente” tornati al potere. La R i v o
l u z i o n e ?
Aria nuova finalmente? Sì, decisamente sì. Prima di tutto
per il grande numero di movimentisti cinquestellisti che andranno ad occupare
posti importanti in un assemblea troppo spesso riservata ai mafiosi e ai mafiosisti
berlusconisti, e poi sì, perché Crocetta è dichiaratamente persona antimafia.
Il problema sarà solo vedere se questa corrente d’aria nuova sarà così forte da
spazzar via l’aria stantia. E qua non azzardo né ipotesi né teorie dato che
solo il tempo potrà dircelo. Quel che però appare visibile fin da subito è l’ingovernabilità
attuale, emersa dalla finalissima di domenica scorsa. Un problema
apparentemente inesistente – a sentir Crocetta – e anche qui è difficile dire
qualcosa, viziata come sono da anni e anni di studi e conoscenze. Probabilmente
le cose son cambiate davvero, e il fatto di non avere “i numeri” per governare,
non è più un problema. Non ne so abbastanza, dovrò attendere, e studiare ancora
l’evoluzione delle cose.
E l’ultimo dato di fatto, che sempre in maniera molto
opinabile, secondo me emerge: la crisi economica inizia ad essere un problema
anche per la mafia. Me lo dice l’astensionismo. Se non è stato possibile
nemmeno promettere nuovi posti di lavoro, nuove pensioni di invalidità, nuove
sistemazioni per questa o quella pratica che da anni giace su un tavolo ad
impolverarsi, se non si son potuti promettere appalti e subappalti, forse
inizia ad essere chiaro che il fondo del barile, ormai è consumato da tutti
coloro che se lo sono raschiato.
Auguri Crocetta … attendo di vedere, per imparare, come si
fa la rivoluzione.
Rita Pani (APOLIDE)
Comments:
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Rita, come sempre fai un quadro esatto e straordinariamente vivo di fatti che hanno un'estrema importanza di quello che realmente sta passando il paese? sia per la rivoluzione che non avverra' mai e per la dittatura che da anni stiamo subendo accettandone le gravi conseguenze? questi i risultati di un periodo dove piu' che governo potremmo definire una "demolizione dei diritti?" propagandati ancora oggi come profezie audaci e promesse smentite dalla vita spezzata di troppe famiglie impoverite? colpevoli solo di chiedere " lavoro pace dignita?" dove questa poverta' ha di fatto cancellato un diritto inalienabile? quello del lavoro e dell'essenziale per soppravivere? un atrocita' compresa solo da coloro costretti a viverla lasciati soli indifesi ? una roba di una intensita' spaventosa se si pensa ai tanti\troppi predicatori che sguazzano nei previlegi autoelettosi padroni delle tante vite spezzate? non dal destino ma dal sistema del malaffare? ricordati dalle prediche ?morti meritovoli di essere ricordati come gloriosi? la vita dovrebbe essere un principio di eguaglianza in uno stato indipendente con la costituzione che parla di liberta' pace e sviluppo? nho si sono spartiti? nho nho qui si sono appropriati dello stato del territorio e del nostro futuro? servono badili che parlino per noi? un branco di "insaccatori di danaro?" insaziabili arroganti autoelettosi padroni fino al punto di rifiutare la soppressione delle restrizioni e dei previlegi indegnamente sproporzionati? una indicibile violenza criminale contro il popolo? la farsa delle "elezioni?" serve alla spartizione del loro regno mentre il rumore di coloro che disperati si appendono ai rami provocano singhiozzi o inutili caritatevoli strazianti lamenti? questo è il paese dall'altra parte del palcoscenico? e qui non si ride come potete immaginare? saluti dal vecio
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