6.27.2012

 

Iddu, continua a pensare soltanto a Iddu


“Iddu pensa solo a Iddu” dissero, chiacchierando tra loro due boss mafiosi.
Era il 2002, quindi la storia ha scritto ancora un decennio di sé e noi la conosciamo, anche se colpevolmente, quella che ci appassiona di più, forse perché più leggera e di facile comprensione, è quella che narra di mignotte e vecchi debosciati, di Betty e delle maschere di Obama, di abitini succinti da suore zoccole, che tolto il crocefisso dalle pareti, per via dei comunisti, lo hanno messo in mezzo alle tette e lo baciano, proprio come baciano la statua di Priapo.
“Potrei fare il ministro in un governo Al Fano” dice ora Iddu, pensando sempre a Iddu.
E certo che potrebbe, e anche senza condizionale. Un atto di umiltà, scrivono oggi i suoi servi, un modo per essere a servizio del Paese. Mi piace immaginarli battere tanta idiozia un dito alla volta sulla tastiera, e con una sola mano, mentre con l’altra si asciugano dal viso le copiose lacrime, e tutto intorno un frastuono di risate.
Può. Salvarsi ancora dalla galera, restare inchiodato dentro un Parlamento con la sbandierata mira di assurgere al Quirinale. Maneggiare ancora danaro pubblico, spartirlo con gli amici e gli amici degli amici. Consolidare la prassi di delegittimazione delle istituzioni. Ratificare la legge del più forte, che non solo può, ma tutto può.
Può, perché nessun cittadino oserebbe mai proibire che questo avvenga né con mezzi legittimi, né tanto meno con quelli illegittimi. Può, perché egli stesso della politica ha fatto burletta, facendo sì che nascessero e si moltiplicassero i movimenti antipolitici - sempre più vicini a governare politicamente la nazione - i coscienziosi dell’ultima ora, e i sempre più raziocinanti astensionisti dell’ultimo giorno.
Ministro della Giustizia? Istruzione? Lavori Pubblici? Pari Opportunità? Economia? Sanità? Welfare? Interni? Esteri? Cul Tura? Quello che si inventerà su misura, magari scritto per lui dall’ultimo degli autori del Bagaglino, rimasto in piedi dopo il massacro dell’Auditel?
Non importa quale sia, basta fermarsi un attimo ed immaginarlo in uno di questi ruoli, incastonato nel contesto storico che stiamo vivendo, fatto di fame e di carestia, non solo economica, ma sociale e culturale. Uno spettacolo, non solo per noi, ormai persi e disillusi, ma soprattutto per quel mondo che aveva smesso di guardarci con gli occhi storti, e che meglio di noi, oggi esulta per la speranza di averlo ancora sotto i riflettori, per potersi almeno distrarre da tutte le angherie che ci opprimono.
Poi un giorno, finalmente, al Quirinale … senza condizionale.
Rita Pani (BURKINA FASO)




Comments:
purtroppo per noi stiamo subendo una generalizzata violenza ? restiamo fermi inermi paralizzati rimbecilliti incrostati da una miriade di virus malaffarosi accettati come balsami per la nostra salute? sto cercando un altro popolo sul pianeta che assomigli (vagamente?) a noi itAlieni pero' sto faticando credo desistero' perche' al peggio non cè mai fine? noi siamo oltre? saluti dal vecio!
 
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