6.14.2012
Dimentichi
E se
mai un giorno dovesse arrivare anche per me il tempo di dimenticare, spero solo
di avere anche solo un attimo in cui possa ricordare d’aver vissuto è che si è
fatto il tempo di andare.
Se
un giorno non riuscissi a ricordare i giorni in cui pettinavo i capelli alle
mie figlie, o di quel giorno che d’improvviso hanno iniziato a camminare, del
suono delle loro risate, per il gatto che gonfiava il pelo per spaventarle, o
del cane che le leccava il gelato, i loro visi allampanati per una scoperta che
era un segreto, allora io vorrò andare.
Se
poi, non dovessi più sapere il loro nome, e perché le chiamai così, allora sarà
giusto finire.
Se
un giorno dovessi scordare il dolore che in fondo, mi ha tenuta in vita,
attendendo che cessasse, allora sarà bene andare, perché nemmeno della fatica
mi voglio scordare.
Se una
mattina svegliandomi, non dovessi riconoscere il suo viso, o quella mano che mi
viene a cercare, quasi volesse rassicurarsi, che mi son svegliata ancora una
volta accanto a lui, vorrei avere solo il respiro deciso, e profondo perché
fosse l’ultimo da fare.
Perché
c’è il tempo da vivere, e uno in cui sarebbe giusto finalmente riposare, lasciando
pace a chi si lascia, lasciandolo magari con un sorriso.
Rita
Pani
Comments:
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L'esperienza della materialità ha intrinsecamente una fine, forse non è lo stesso per l'anima... speriamo.
an mi
an mi
Rita questo è il sublime! noi tutti abbiamo un foglio piegato in due con gioie da una parte e dolori dall'altra, sarebbe bello se potessimo rileggere tante gioie
e pochi dolori non abbiamo ancora scoperto le cellule che cancellano i brutti ricordi come resettarli?
Un sincero saluto da rossy e franco "auguri di buona vita sempre"
e pochi dolori non abbiamo ancora scoperto le cellule che cancellano i brutti ricordi come resettarli?
Un sincero saluto da rossy e franco "auguri di buona vita sempre"
Da poco mia madre se ne è andata. Negli ultimi mesi non era più capace di dire qualcosa di "capibile"; non so se il sorriso che le illuminava il volto quando andavo a trovarla era indirizzato a "suo figlio" o a "quell'uomo" che ogni giorno si presentava davanti a lei. So comunque che quell'oretta giornaliera per me era un vero sollievo, e sicuramente lo era anche per lei.
Rita, un abbraccio.
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Rita, un abbraccio.
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