5.09.2012
Le conseguenze umane
«Le conseguenze umane» della crisi «dovrebbero far
riflettere chi ha portato l'economia in questo stato e non chi da quello stato
sta cercando di farla uscire».
Si vergogni
Professore. So che dopo ha provato a correggere il tiro, nella migliore
tradizione italiana, con la quale si sputa in faccia al cittadino e alla sua
dignità, da pusillanimi arroganti gonfi del potere che vi ubriaca, quali siete;
ma le parole restano, e pesano. Purtroppo solo sulle nostre coscienze non
ancora del tutto sopite. «Non
parlavo di suicidi, ma di conseguenze umane».
Ci spieghi meglio, Professore, quali sarebbero le
conseguenze umane della crisi? La difficoltà di sopravvivere? Di campare una
famiglia? Di passare una giornata di riposo dopo una settimana di lavoro? L’impossibilità
di innamorarsi, metter su casa, fare figli? La tragedia di non poter curare una
malattia, rinunciare alle medicine, ai dentisti, agli oculisti. Le proibizioni
che dobbiamo imporre ai nostri figli, compresa quella di poter studiare?
La conseguenza umana della crisi – abbia coraggio – la chiami MORTE. Sterminio o strage. Non ci
sono eufemismi che tengano, non ci sono dolcificanti o deodoranti che possano
rendere meno orribile la realtà.
È vero, bisognerebbe trovare i responsabili e
costringerli a pagare. Io so, lei sa e tutti sappiamo chi sono i responsabili
del disastro. Sono i capitalisti, i padroni, le banche, i “poteri forti”, altro
eufemismo che rende tutti colpevoli e nessuno colpevole.
Noi siamo gente semplice, Professore, tecnici ormai
della sopravvivenza spicciola, luminari dell’arrangiarsi. Noi eravamo anche
quelli che gridavano: “Noi la crisi non la paghiamo”, perché forse non avevamo
capito che Noi, la crisi, l’avremmo pagata con la vita. Noi siamo quelli che “le
conseguenze umane” della crisi ce l’hanno stampata in faccia ogni giorno che ci
avviciniamo ad uno scaffale del supermercato, che decidiamo se comprare o no un
paio di scarpe o che impariamo a tagliarci i capelli in casa. Che abbiamo
imparato a rammendare, a vestirci con abiti usati, a leggere libri con le
pagine ingiallite, ad ascoltare la musica di un concerto da lontano. E noi,
siamo quelli più fortunati, perché ancora a morire per la fame non ci pensiamo.
Poi ci siete voi, ed anche voi con le vostre
conseguenze: dovete studiare un modo giusto per risparmiare i nostri soldi. Dovete
discutere sei mesi per capire se sia possibile ridurre i vostri emolumenti. Dovete
studiare e studiare per comprendere se sia possibile smettere di finanziare il
ladrocinio di stato. Dovete essere prudenti per non urtare le suscettibilità
dei padroni con i quali fate affari – con i nostri soldi – dovete tagliare le
spese sulle nostre vite, che le vostre son preziose. Dovete favorire i
criminali che, appunto, queste conseguenze le hanno create. La disperazione e
la morte, la strage che resterà impunita.
Forse non siete stati voi, è vero, ma ora almeno siete
complici dello sterminio.
Ieri una bambina di 15 anni ha tenuto le gambe del
padre che si era impiccato, ed è stata così fino a quando la madre e la nonna
sono arrivate ad aiutarla a salvare la vita a suo padre. Così c’era scritto sul
giornale, senza indugiare sullo strazio delle urla, sulla disperazione che io
ho potuto immaginare, di quegli attimi concitati e terribili, che la morte te
la fanno vivere sulla pelle, con un brivido che non cessa mai.
Qualche giorno fa, il figlio di un tizio imprenditore
e malfattore criminale, erotomane e maniaco sessuale, colpito dalla crisi della
sua azienda Mediaset, ha lasciato la presidenza per andare ad occupare una
sedia in Mediobanca.
Professore, ci venga a spiegare quali sono le
conseguenze umane della crisi, perché forse non abbiamo ancora compreso, nella
nostra volgare semplicità.
Ascolti le urla di quella bambina, e poi la prego, ce
lo venga a ridire che non parlava di strage, e che il suo è l’unico modo
possibile per tornare a respirare.
Rita Pani (APOLIDE)
Comments:
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E quello che dovrebbe rappresentarci tutti, non s’è accorto di niente! Tronfio, supponente, aggettivante, parla e straparla nella reggia indorata, orgoglioso della sua bella carriera tutta spesa all’insegna della presa per i fondelli.
Monty recentemente ha detto che lui pensa per il medio lungo periodo…in piena crisi economica…vorrei ricordare a cotanto (s?)governante, che, a proposito di provvedimenti economici in periodo di crisi John Maynard Keynes ( che accidentalmente non insegnò alla Bocconi…) ebbe a dire riferendosi alla crisi:”…nel lungo periodo,siamo tutti morti…” o cosa molto simile…e certo dopo almeno 3 anni di crisi economica pressochè ignorata e non contrastata da politiche anticicliche, non si può dire che i morti siano pochi…
la logica spietata di "ubriacatura di potere" ridimensionamenti difficili da digerire? anche a costo di rimetterci la dignita', tagli e manipolazione della parola sono spavalderia da arrampicatori e in questo branco sono tanti, piu' sono in alto e piu' usano il "rampatismo" dimintichi che la storia non è mai stata così accompagnata da un declino sociale da quando è entrato il regime berlusconico creando instabilita'-sociale? e voi avete il coraggio di dire ; ha fatto belle robe? bhe lasciatemi fare un paragone? anche il duce diceva che avrebbe fatto belle robe? quanti morti abbiamo contato? oggi ancora con un regime criminale si contano morti negati da squallidi ignobili interventi che mascherano la realta'causa di disperazione? una testimonianza di quale spessore sia l'immoralita' di certi personaggi che si credono dei con in tasca la luna? così si incoraggia la trovabilita' della rabbia ( spero presto) esplosiva non rivolta a se stessi ma a coloro che meritano altre risposte di parole scritte? salute dal vecio!
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