4.08.2012
Dite a bossi che son tornata
Avevo appena lasciato mia figlia che era diventata sposa, e
passeggiavo per le vie di una Londra bella e piena di gente, quando ho colto un
linguaggio a me familiare che diceva così: “ Hai sentito? bossi si è dimesso!”
Ho sorriso, immaginando che le dimissioni fossero simili a
quelle del suo sodale, che per essere ligio alla legge contro “il conflitto di
interessi”, lasciò col cuore gonfio di dolore la carica di presidente del
Milan. Non mi sbagliavo; quel che resta di un ladro si era dimesso solo dalla
carica di segretario della lega, o della più romantica congrega del “cerchio
magico”.
Ho riso a crepapelle, ricordando le dichiarazioni di una
legaiola, che qualche giorno fa, commentando un mio “status” di Facebook,
scriveva le solite perle di saggezza padana, grondanti razzismo idiota verso
noi, gente del sud. Avrei voluto vederne la faccia.
Fatto sta che la saga del “cerchio magico e dei barbari sognanti”,
rischia di veder scritta la parola fine troppo presto, rispetto a tutto il
tempo che merita vendetta. Non solo per voi che sempre con pazienza mi leggete,
ma questa volta più per me stessa, che sento di dovermelo.
Son troppo stanca ora che scrivo, ho appena chiuso la porta
di casa, con la fatica nei piedi, le emozioni nel cuore, e la serenità di bei
giorni trascorsi con la migliore delle compagnie per perdermi il piacere di
sputare tutto il veleno che ho accumulato in questo ventennio di invasione
barbarica, di leghe di ladri, di mafiosi bastardi, di ladri di polli ingordi
che non hanno saputo accontentarsi del privilegio. Che finito il bottino si son
portati via anche la cassaforte vuota.
Sono tornata.
Rita Pani (APOLIDE)