2.22.2012

 

Una donna in coma


Fa orrore immaginare una donna in coma, legata a una barella e parcheggiata in un pronto soccorso. Fa orrore sentirsi raccontare i dettagli di quei legacci, fatti di vecchie lenzuola strappate. Una donna che da quattro giorni, in attesa di un letto in reparto, non viene alimentata – ci dicono.
Si resta sbigottiti (per poco, in vero) e ci si domanda: “Ma com’è possibile?”
È una domanda retorica, ovviamente, una di che ci poniamo senza voler davvero dare una risposta, che risulterebbe troppo banale di fronte alla straordinarietà del fatto, di quella donna lasciata là, in coma e senza alimentazione.

L’indignazione sale, le parole si sprecano, i collegamenti televisivi in diretta dal luogo dell’accaduto, la frenetica ricerca delle risposte da parte degli operatori sanitari del pronto soccorso, del direttore dell’ospedale, che viene tacitamente accusato di essere un codardo, solo perché ha affidato la risposta all’ufficio stampa, e non ha avuto il coraggio di metterci la faccia.
Ma com’è possibile?

E scendiamo dalla montagna del sapone, scivolando fino a valle, sorpresi per essere caduti. Indignati, come solo noi sappiamo essere.
Allora non solo è possibile, ma era del tutto normale che accadesse e assolutamente prevedibile, dal momento che negli ultimi dieci anni, e con picchi sempre maggiori, la sanità italiana è stata devastata insieme a tutto il resto del paese.

C’era davvero qualcuno che pensava che i posti letto si sarebbero moltiplicati, tagliandoli? Si poteva pensare davvero che la situazione della sanità pubblica sarebbe migliorata, in Italia, dopo essere stata sottoposta alla cannibalizzazione di cui tutti dovremmo essere a conoscenza?
Scandalo dopo scandalo, che hanno reso normale ciò che normale non è, solo la crudezza dell’immagine narrata di una donna legata alla barella, avrebbero potuto sortire l’effetto desiderato, ossia puntare il dito sul disastro annunciato ma ignorato.

Fa impressione, dicono, che sia successo a Roma, la capitale. Fa impressione che sia successo ora, nel 2012, che siamo tutti civili ed evoluti. Fa impressione, che faccia impressione solo perché qualcuno, ora si è svegliato. Fa ancora più impressione sapere già oggi che domani non accadrà nulla di diverso e migliore, ma semplicemente la situazione andrà a peggiorare e sempre per lo stesso motivo per cui tutto peggiorerà. Perché non c’è volontà politica di far sì che le cose migliorino. Perché la sanità è un business che fa gola sempre ai soliti che hanno in mano il settore e foraggiano la non politica delle mogli e dei parenti di, che si spartiscono la torta dei soldi pubblici.

Quando si chiudono gli ospedali, è normale che i malati siano portati dove ne resiste uno aperto. Quando non si assumono medici e infermieri è normale non essere curati. È normale persino morire in una sanità pubblica resa scientemente inefficiente per veicolare i malati verso quella privata, così che gli amici degli amici si possano arricchire, succhiando via la vita altrui.

Ecco, mi spiace per la signora, ma io per questo mi indigno. Perché mi ricordo – per esempio – che per aver meno problemi di controllo e poter continuare a foraggiare l ricerca privata sull’elisir di lunga vita per un tizio megalomane, per qualche tempo l’Italia non sentì nemmeno l’esigenza di avere il Ministero della Salute. Ma questa è storia, e ho scoperto che la storia annoia i lettori.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
un paese che sta vivendo nel nulla assoluto e ancora non è finita? purtroppo il prezzo piu' alto lo pagano sempre i piu' deboli? e non tutto viene alla luce, sembra una normalita' questo fa ancora piu' paura? saluti da franco
 
io credo di sapere dove scientemente vogliano andare a parare questi del governo (QUALSIASI governo,da circa 40 anni a questa parte): vogliono finire per costringerci tutti,cistringerci di fatto sebbene non con la forza,a stipulare assicurazioni sanitarie,proprio come in america dove ormi non esiste iù neanche il concetto di sanità pubblica e se la proponi a qualcuno ti guarda strano e ti dà del comunista,finiranno così anche i nostri nipoti (e i loro discendenti,per sempre) se non facciamo qualcosa al più presto
 
siamo diventati tutti predicatori? non abbiamo il senso dello stato, quello che succede sembra che debba rigurdare solo gli altri? fino a quando non ci sbattiamo il muso, allora cominciamo a lamentarci? se il paese come si legge è arrivato ad essere l'ultimo nella qualita' della nostra vita? se i servizi (tutti) sono esclusiva priorita' dei previlegiati? se in questo stato non c'è considerazione del cittadino-persona? qualcuno si è appropriato delle nostre vite, riportandoci indietro nel tempo togliendoci non solo i diritti ma schiavizzando senza speranza il nostro futuro? li abbiamo sottovalutati? abbiamo lasciato passare il tempo rimandando le proteste rifugiandoci nella completa illusione che tutto si sarebbe sistemato? in pratica non abbiamo capito chi erano gli esecutori (criminali) di questo flagello? il clero le mafie le banche le lobby del potere economico e la politica? un (esercito) sistema di appropriazione indebita che ci ha dato un unghia togliendoci braccia e gambe? oggi come in Grecia, dovremmo essere pronti a soffrire? le scelte di sottile scaltrezza e diabolica furbizia politica? ci manipolano con altre promesse? la poverta' la disoccupazione crescente la disorganizzazione del mondo del lavoro oltre al debito pubblico portano ad aumentare la recessione, la totale mancanza di idee su programmi di sviluppo, oltre ai continui sprechi & saccheggi da cortigiani? continuano senza sosta? un tempo che vola inesorabile ci sta spingendo al default completo? mentre un esasperante sistema elefantisiaco procede a rilento? non combacia con le esigenze di immediatezzza delle scelte? abbiamo applicaato l'abitudine di confrontarci col peggio consolandoci? non tenendo in considerazione chi ha fatto meglio? ma se così non fosse non saremmo un paese in fallimento? vorrei poter ridere se non ci fosse da piangere! saluti da franco al vecio
 
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