2.27.2012

 

Professori sobri e probi


Magari, stamattina, i ministri si sono incontrati. Sobri e probi come conviene loro, che son professori e mica professionisti della politica, mangiapane a tradimento, si son seduti tutti intorno al tavolo in cui giorno dopo giorno pensano a come lavorare per salvare la vita altrui. Solo il tempo di un saluto, uno di quelli del lunedì che s’usano per sapere che ne è stato della domenica, del riposo, del relax e del meritato riposo, forse un caffè e un cornetto, e poi al lavoro!

Pensano. Soprattutto ora che hanno scoperto che i salari italiani sono, e sono stati in anni non sospetti, persino più bassi di quelli della Grecia. Hanno scoperto – incredibile! – che siamo almeno un pochino più pagati dei portoghesi. Certo, sono professori, mica peracottari come quelli che c’erano prima, insieme ai leghisti, che parlavano di cose serie senza nemmeno sapere il significato delle parole; e allora che male c’è se per capire che il primo problema dell’economia è l’impossibilità del consumatore di consumare, hanno avuto bisogno di leggere le tabelle degli studi ufficiali?

Già. Se avessero vissuto anche loro nel mondo reale, forse se ne sarebbero accorti prima, ma tant’è. Pazienza.

Pensano per noi, che siamo inquinati addirittura dalle ideologie. Pensano in vece nostra che siamo rimasti indietro a percorrere strade differenti, alla ricerca del filo spezzato dell’esistenza sostenibile, della politica (che non è una bestemmia). Dicono che è giunto il momento di scardinare il sistema che ha portato a sottopagare gli schiavi, a “proteggere il lavoro e non il lavoratore”.

Ogni santo giorno, questi uomini e queste donne vanno al lavoro, e il loro lavoro siamo noi. Detto così, però sembrerebbe una sorta di paradosso bokassiano, forse sempre per la stessa logica per cui è difficile prendere sul serio un ciccione sazio che ti racconta la fame altrui. O anche perché di solito, la fine della giornata lavorativa dei professori (e degli inetti megalomani e malavitosi che gli hanno preceduti) finisce con una conferenza stampa, durante la quale fingendo anche commozione, impegno, solerzia e dedizione, sparano quattro “supercazzole” che nulla dicono, ma tanta speranza infondono.

Salvo, quando salta fuori il cretino (ne hanno sempre uno pronto all’uso da utilizzare come catalizzatore di maledizioni e indignazione collettiva) a dirti che: chi si laurea dopo i 28 anni è uno sfigato, come colui che guadagna 500 euro al mese, o cose così. Tanto per farci arrotare i canini e scordare.

Ora a me piacerebbe davvero che i professori imparassero. Una faccia, una qualunque che avesse il coraggio di sedersi al tavolo – quello sotto la tetta fatta ricoprire dal maniaco sessuale – e spiegasse alle famiglie che hanno perso un padre, un figlio o un marito, perché il loro amato ha dovuto suicidarsi. Spieghino a chi resta senza nulla con cui vivere, come lo stato intende “scardinare il sistema”. Imparino i professori a ridare valore alla vita umana. Comprendano – prima di spiegare – a chi rivolgono le loro parole addobbate di vuoto. Chi c’è dall’altra parte dello schermo, quando si affacciano a chiedere il sacrificio ultimo di un essere umano.

Ieri è stata arrestata una donna italiana, che viveva per strada, per aver abbandonato la sua bambina ritrovata in uno stato di grave ipotermia. Un imprenditore si è ammazzato. Un operaio si è sparato. Venga avanti sottosegretario Martone, e abbia il coraggio di spiegarcelo lei questo sacrificio, ci dica della sfiga di certe vite umane. È professore, no?

Rita Pani (APOLIDE Schifata)

Comments:
potresti fornire la fonte delle notizie che citi?
 
Se richiesto dall'autorità giudiziaria ... :)) Per tutto il resto c'è Google.
 
Grande Rita.
Poi mi piacerebbe conoscere il pianeta di provenienza dell'Anonimo che chiede: "potresti fornire la fonte delle notizie che citi?".
 
un paese al tracollo socio-economico? alla pesante eredita' del debito che la corte dei cortigiani di palazzo re compreso? ci ha lasciato in eredita'? ci hanno demolito lo stato di diritto rendendoci la consapevolezza di essere un paese a senso unico? una piccola branchia viaggia nella lussuria e nuota nell'oro? il resto è arrivato alla fame alla disperazione e ha inventato l'inutilita' dei lavoratori? con l'illusione del lavoro scambiato per previlegio si è arrivati alla schiavizzazione? per convincere i mercati delle lobby che anche questo stato in coma è adatto al recupero del tempo perso? riabilitare lo stato a costo di scongiurarne il crollo? come anestetizzare un morto? mentre in attesa delle svendite che dovranno esserci per recuperare un po' di soldi? le lobby si stanno fregando le mani per le regalie in arrivo? mentre il tempo scorre implacabile e i suicidi della disperazione aumentano nella totale indifferenza? del mercato e dei risultati lobbystici del calcio? tutti dicono che è vero, io mi dissocio e credo proprio che anche se il carnevale è quasi finito? le maschere i burattini e i burattinai continueranno a ballare? tentando di farci ridere ma sara' dura? saluti da franco al vecio.
 
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