1.11.2012

 

Spiccioli di demagogia


Sì, lo ammetto, qualche volta mi sveglio demagogica. Che ne so? Sarà perché non faccio colazione con i biscotti del mulino bianco, sarà perché bevo troppi caffè, o forse sarà solo perché a volte sono così confusa da non riuscire a comprendere la logica delle cose.
Sarà anche perché non posso fare a meno di leggere i giornali o notare le evidenze, quelle che a volte a mezza bocca, demagogicamente, mi fanno sussurrare: "Ci vorrebbe un mitra."

Di case a loro insaputa, di vacanze a loro insaputa, di puttane, di camorra, di sperperi, di mazzette, di corrotti e corruttori, non se ne può più.
Per risollevare il morale del cittadino medio, per fortuna ci sono gli omicidi. Quelli belli e misteriosi che avrebbero fatto scorrere la penna di Buzzati, certo, non di quelli orribili che fanno rabbrividire, avvenuti per rapina o criminalità.

Sta iniziando la stagione dei grandi processi, col rammarico di non poter vedere nemmeno una foto della ragazza accusata di aver ammazzato la cugina, in lacrime. Per fortuna però c'è Zio Michele, quello che ormai ne sa una più di una star. Lui è rubicondo, col viso tonico e lo sguardo brillante, mentre la figlia è descritta smunta, smagrita.

Ci sarà anche il processo Parolisi, il militare che ha ucciso la moglie, e intanto si può godere della disputa tra parenti per l'affido di una bimba di soli due anni, che non si potrebbe fotografare, ma di spalle va bene uguale che tanto la faccia non si vede.

Ma hanno ammazzato un padre e una figlia a Roma, e la comunità si ribella. Perché il problema del delitto non è l'efferatezza ma il movente. L'omicidio di una bambina di nove mesi avrebbe potuto essere una buona occasione per distrarre le masse, ma se c'è di mezzo il danaro o la criminalità, allora diventa mostruoso, e un caso politico, con tanto di Presidente della Repubblica in visita dalla moglie sopravvissuta. E le fiaccolate. Utili, non mancano mai.

Il ragazzo sparito prima di Natale, mentre faceva jogging e restituito dal mare barese, è un altro bel parlare. Non può essere stato un incidente, e nemmeno un suicidio, dicono i genitori senza rassegnazione, deve essere per forza un delitto, e chiedono "Chi sa parli", chiedono giustizia.
La pietà smuove le anime. Il dolore altrui ci rende dimentichi del nostro.

I morti che portano svago, da contrapporre ai morti che ci fanno incazzare. La disperazione altrui che placa la nostra. Il bambino investito dalla madre ieri, il bambino investito dal SUV oggi. Altri due accadimenti che potranno distrarci, portarci a parlare di piccoli angeli voltai in cielo, e smettere finalmente di pensare alla vita spicciola.

Di case a loro insaputa, di vacanze a loro insaputa, di puttane, di camorra, di sperperi, di mazzette, di corrotti e corruttori, non se ne può più.
Si potrebbe parlare dell'Alcoa che chiude e finisce di piegare la schiena al sud della Sardegna, della legge elettorale che il governo non cambierà perché "è una questione politica", delle liberalizzazioni che porteranno altre 7000 farmacie in Italia, o i Taxi che finalmente abbonderanno, della fame che s'insinua nelle nostre esistenze e inizia a mietere morti, in Italia come se fosse Africa. Ma poi ci sono le foto di Rutelli, Schifani e Casini che brindano arrostiti dal sole delle Maldive, la notte di capodanno. E torna il sussurro: "Ci vorrebbe un mitra."

Rita Pani (APOLIDE)

  

Comments:
arriverà il giorno in cui il cittadino passerà dalla ... malinconia ... all'artiglieria ... ? Solo cosi' si può ancora sperare
 
il popolo italiano ha tante di quelle qualita' che puo' sorprendere? siamo succubi di manie? forse abbiamo bisogno di cambiare qualcosa? pensandoci bene si farebbe prima a cambiare paese? certo non saremmo bravi cittadini? potremmo strafegarcene ? oppure protestare contro chi questa crisi l'ha manipolata prima e oggi? da la colpa agli altri? il risultato che a pagare dovremmo essere noi come sempre? un conto che non torna quindi? cè qualcosa da cambiare? forse troppe robe tanto che non cambiera' mai? purtroppo credo sia questa la realta'? saluti dal vecio
 
“Di case a loro insaputa, di vacanze a loro insaputa, di puttane, di camorra, di sperperi, di mazzette, di corrotti e corruttori”… di vite a propria insaputa…
Ma sì! Una bella fiaccolata, che piacciono tanto ai bambini.
 
E' da anni ormai che ho un senso di vero e proprio rifiuto alle notizie di cronaca.
I telegiorni hanno perso la loro funziona di "informazione" per passare all'"intrattenimento".

Mi viene la nausea a sentir ancora parlare della "cronaca da gossip" mentre i veri criminali son lì fuori liberi e felici.
 
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