1.07.2012
Se dovessimo spiegare la politica a un bambino
Spero non mi debba mai capitare di dover spiegare a un
bambino cosa sia la "politica". So già che mi lascerei prendere la
mano dalla nostalgia, e rigirando le braci dentro il camino, tenendolo sulle
ginocchia, probabilmente gli racconterei non tanto di quando c'era Berlinguer,
ma di quando c'era Fanfani o anche Forlani. Di quando la politica era Aldo
Moro, che le cose sporche le faceva per responsabilità, e comunque la mattina
presto, prima di andare al lavoro (che la politica era almeno un po' fatica) faceva
colazione in Chiesa, con un ostia e una preghiera.
Di oggi non saprei che raccontare, forse perché è difficile
capire come, dopo Aldo Moro o Fanfani, la prima mafia di Andreotti che per
entrare doveva chiedere "Permesso", si sia arrivati a questo stato
surreale di ordinaria follia.
Ho scritto spesso che prima o poi dovremo essere pronti e
capaci di spiegare la Lega, ma oggi mi accorgo che prima o poi avremo l'obbligo
di spiegare i leghisti. I leghisti sono i calderoli, quelli che dopo aver per
anni tenuto bordone a un maniaco sessuale criminale, che ha violentato il
Parlamento regalando scranni in cambio di "pompini" a ragazzette già
abusate e consumate nelle sue televisioni, un giorno ebbe l'ardire di chiedere
conto al Senatore Monti, presidente del consiglio almeno presentabile, su una
cena di Natale organizzata a casa sua, a spese sue, cucinata da sua moglie,
alla quale il parente presente e meno affine, forse era un nipote. Un nipote
vero e non uno di quelli di Mubarak, come la lega votò in Parlamento.
Quanto traumatico potrà essere spiegare a un bambino che
"si alzano forti le voci della politica" quando la Guardia di Finanza
cerca di scovare gli evasori fiscali? Come si potrebbero spiegare le parole di
un politico che accusa il Governo di aver istituito in Italia uno "Stato
di Polizia Tributaria", proprio mentre stiamo facendo il calcolo rapido di
quanto costerà, ad ogni cittadino, rifondere i danni di una politica allegra e
malavitosa che ha depredato le casse dello stato, istituendo il libero regno
della libera mazzetta, nel quale per essere ministro dovevi aver almeno una
volta delitto?
Per carità, non sto dicendo che si stava meglio quando si
stava peggio, sto solo dicendo che almeno prima c'era un po' di classe e di
eleganza anche per rubare. I politici di una volta facevano anche un po' di
politica oltre che gli interessi dei poteri forti, sempre gli stessi e ormai,
impuniti, sempre più forti.
No spero davvero di non dovermi trovare un domani a
raccontare cosa sono questi giorni. O almeno spero di riuscire ad inventarmi
una favola da raccontare, una più dolce, tenera e intelligente di quella che
hanno raccontato a noi, della libertà inventata che alla fine ci rese tutti
ostaggi della criminalità istituzionalizzata. Tutti più miseri e miserabili.
Anche più di Fanfani.
Rita Pani (APOLIDE Sconfortata)
Comments:
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Rita, siamo costretti a ripetere le stesse robe, cerchiamo di farlo e trovare qualcuno che sia comprensivo, che ci ascolti? ripetiamo la lettura come raccontatori di fiabe? quelle che servono per farci dormire? verra' il giorno che ci sentiamo vecchi e non sembreremo piu' quelli di prima? in questo breve lasso di tempo, dovremmo riuscire a spiegarci e spiegare ai nostri figli? sopratutto ai nipoti perche' dovranno con pazienza, cercare quello che nelle carte dei diritti gli era dovuto e rimangono solo promesse? riusciremo a ricordare o perderemio il filo della ragione? l'importante non è quello che diciamo ma il nostro bisogno di esserci, anche se saremo trattati come un peso? ci sono colpe che non riusciremo a confessare? sbagli che la nostra fiducia? è da biasimare avendo a che fare con politici che conoscevamo mha non abbastanza? ammettiamolo candidamente, noi siamo vittime e sara' gia' tanto se ci lasciano invecchiare restando vivi? per i piccoli nipoti sara' un'altra realta' dove abbiamo vanificato "l'illusione" una certezza? pazienza abbiamo provato, almeno quello? saluti da franco al vecio
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