12.04.2011
Se secessionando
La lega vuole la secessione. Ormai è come un fenomeno
astronomico che si ripete ogni tre anni, in media quanto dura una legislatura.
Prima o poi la ricorrenza sarà segnata in verde anche sui calendari, al pari
del Natale o del cambio delle stagioni. Il calcolo della cadenza si effettuerà
un po’ come quello della Pasqua.
Si è riunito il Parlamento della Padania, non so in quale
osteria, ma c’erano tutti, dai Tre Porcellini a Geremia Lettiga, dallo Snorky a
Shrek; tutti ex ministri della Repubblica Italiana – che ci piaccia oppure no.
Dall’austera sala sono emerse forti le rivendicazioni
politiche dei padani – vibranti direbbe Napolitano – tutte così autorevoli che
entreranno presto nelle enciclopedie e nei libri di storia. “maroni farà il culo a Monti a Roma!”
romba l’ex ministro della semplificazione e della faciloneria della Repubblica Italiana – uno dei tre
porcellini.
Sarebbero state da riportare anche le dichiarazioni di
Geremia Lettiga, ma non era presente il simultaneista e trascriverne i suoni
gutturali, è davvero un’impresa impossibile. Probabilmente, però, non ha fatto
altro che rimarcare il copione che ormai da vent’anni recita a memoria:
villaggio per villaggio, le pallottole, secessione, Roma ladrona, i soldi padani
in padania. Le solite autorevoli minchiate di quel che resta di quel coso.
Seriamente!
Geremia Lettiga ha detto che per loro è giunta l’ora di scatenarsi, si devono
unire e lottare per la Padania che poi la storia farà la sua parte.
Beata ignoranza! Loro non sanno, che purtroppo, la storia la
stanno scrivendo. La storia non può fare la sua parte, perché è l’uomo con i
suoi gesti a costruire la storia. Magari se la storia si scrivesse da sola,
sarebbe una più piacevole lettura.
Ma abbiamo speranza, perché vogliono fare una secessione
consensuale e morbida, dice sempre uno dei tre porcellini, e per questo
incontreranno a breve formigoni, poi il Friuli, e il Trentino “per vedere se ci stanno”. Intanto,
annunciano una grande manifestazione della lega, il 15 gennaio prossimo a
Milano, e tanto per restare fedeli alla linea morbida del reciproco consenso,
il porcellino annuncia: “Voglio rifare il
Nerone express, ma questa volta non voglio dimenticare i fiammiferi.”
Per fortuna che ormai nemmeno il legaiolo montanaro che
sposò la sua mucca con rito celtico, crede più a queste minchiate, altrimenti
ci sarebbe davvero da aver paura. Riuscite ad immaginare quel che resta di
bossi mentre si scatena? E quante flatulenze potrebbe emettere borghezio scatenato?
Quale odore emanerebbe calderoli?
E nemmeno la consolazione di finire con: “Voglio andare ad
attenderli con l’AK47 e questa volta non scorderò i proiettili.” Non lo posso
dire – e non lo dirò – perché sarebbe reato.
Rita Pani (APOLIDE)
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La lega non vuole la secessione. Non l'ha mai voluta e non la vorrà mai. Diversamente avrebbe preso contatti da tempo con la SüdTiroler FreiHeit della sig.ra Klotz (la figlia del martellatore della Val Passiria) per azioni debitamente concertate. La lega, semplicemente, cerca in tutti i modi di mantenere i voti di quelli che non vogliono pagare le multe per le quote latte, dei coldiretti che vogliono andare in pensione dopo aver pagato contributi ridicoli per brevissimo tempo e degli evasori fiscali che, proprietari di SUV, barche e appartamenti, ottengono agevolazioni per le scorribande scolastiche di figli imbecilli falsificando il coefficiente ISEE: dimenticando semplicemente, cioè, di dichiarare 5 appartamenti su 10. La lega vuole solo questo. Tutte le altre buffonate sono demenzialità sulle quali Vercingetorige, se fosse ancora vivo, scaricherebbe volentieri tutte le sue deiezioni.
Jozsef Bocz
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