12.31.2011

 

Discorso alternativo alla Nazione


Comments:
Rita complimenti! sei sempre forte, pungente con una sottile ironia, anche esponendo un dramma sociale? le tue parole ci hanno creato "profonda commozione" neanche tanto per noi gerontoiatri? ma pensando alla vostra generazione? ai vostri figli? dove noi credevamo (illudendoci) di riuscire a lasciarvi l'eredita' delle nostre conquiste? risultate inutili, vanificate da furbesche pensate maramaldine? altro che onde, questa è stata un sussegurisi di trombe d'aria che hanno spazzato via tutto? negandoci anche l'illusione che possa cambiare qualcosa? ci hanno estirpato le nostre radici? i ricordi? la dignita' e sopratutto si è spezzato il legame col futuro? siamo troppo polli per reagire? siamo stati manipolati sottomessi? confusi, distratti? da una profonda e pericolosa epidemia; l'illlusione di esistere, di contare come persone? siamo stati raggirati, gabellati e derisi? ma r-esisteremo anche alla fame? alla miseria? alla disperazione? e forse resteremo indifferenti? una punizione da scontare? forse la colpa piu' grossa è nostra? Buon Anno e buona vita dal vecio e rossy
 
Auguri a voi! Un anno almeno sereno :*
 
L’abbiamo buttato giù “il muro”!
E non ci sono più barriere ad un mondo sciatto e volgare di business e venditori e analfabetissime donne sazie di cibo In mostra sdraiate nelle auto ammiraglie decappottate con stereo a mille watt…
Abbiamo perso la strada che sembrava potesse permette di metterci orgogliosamente fuori dal branco, fuori da tutte le trame… Ora ci lasciamo andare al disordine senza senso del “non voler dire, non sapere quel che si vuol dire, non poter dire quello che si crede di voler dire, e sempre dire o quasi”.
Non sono in molti quelli tornati indietro da “formidabili quegli anni”, e che provano la “nostalgia”, cioè il dolore da distacco dalla Patria. E hanno occhi scavati in profonde occhiaie e malleoli rammolliti dalla stanchezza come fossero reduci da una lunga malattia, ma, per quanto esausti, vorrebbero ancora poter dire… una qualsiasi cosa… lasciar fluire l’inchiostro dalla penna e lasciare l’inchiostro spandere così come viene… in macchie! Che chissà… magari anche le macchie non possano organizzarsi in figure, come quelle di Rorschach, e svegliare qualche obsoleto circuito… e magari qualcuno si morderà tardivamente le mani e la lingua.
Fare esercizio di ambiguità! Imbrattare ogni immagine che si affacci Storpiare ogni parola che si capti Proporre enigmi! Disorientare!
E chissà che poi qualcuno non debba mordersi mani e lingua.
Ma, suvvia!
Lo so!
So che sono solo strani pensieri che a volte prendono per stanchezza… ma anche per il culo. Lo so! che ora ci sono solo incontri di senza memoria… di inariditi E so anche che il mio posto nel mondo si è fatto molto piccolo e l’impatto sulle altre persone ancor di più.
Ah… poter andare in giro come una volta… girare il mondo come un vecchio cantastorie con la folla intorno che ti beve avidamente… e piange. Storie eroiche con un allegro carretto siciliano tutto decorato a colori vivaci, e ai pannelli le immagini delle folle degli studenti di Parigi, il cartello “CE N’EST Q’UN DEBÛT”… e bandiere rosse, Marcuse e Lenin e Berlinguer… Tra le stanghe un asino con pennacchio che sul più bello risponde al verso lanciato da qualcuno e prende a ragliare forte…
E chi lo ferma più?
 
Grazie mille ... un discorso di cui si sentiva il bisogno !!! Ribellarsi e ribellarsi ancora finché gli agnelli non diverranno leoni !!! (Robin hood). Il mondo saprà che degli uomini liberi si sono opposti a un tiranno ... che pochi si sono opposti a molti ... (300).
 
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