12.14.2011

 

Brutta gente


Oggi siamo tutti negri, a volte ci sentiamo tutti rom, altre volte abbiamo avuto la fortuna di sentirci tutti operai, bambine violate, americani o afghani. Dipende da chi muore, dipende da come muore. Di solito ci sentiamo uguali nella diversità, quando è la morte ad imporcelo.

È comprensibile, perché la vita è difficile più della morte in questo periodo storico che sta diventando un’epoca, troppo lunga da sopportare. E la storia viene da lontano, e si ripropone sempre uguale quando non viene più insegnata nelle scuole; non nei licei dove le coscienze teoricamente dovrebbero essere già formate, ma nelle scuole elementari, dove si preferisce insegnare che a Natale – ma solo a Natale – siamo tutti più buoni, e il profitto nello studio (di cosa?) sarà quantificabile con un bel regalo, un premio, un oggetto, un vizio in più.

Oggi siamo negri, perché ieri un fascista ne ha ucciso tre, in un gesto che – non ci casco – non ha nulla di folle. Semmai è lucido e ragionato, un gesto pensato, magari a lungo accarezzato, perché in questa Italia è permesso essere un eroe anche così. Uccidendo l’innocente, colpevole di non essere italiano. E nemmeno questo è vero, perché se non si ha un negro a portata di mano, c’è sempre un utile diverso sul quale riversare il fascismo che avanza.

Si è ucciso il fascista, e son curiosa di sapere se avrà il conforto religioso all’atto della sua sepoltura. Il gusto un po’ cinico di rimarcare a me stessa le ipocrisie di questa vita rincorsa, più che vissuta. Forse lo avrà il suo funerale, ma nascosto agli occhi di chi guarda, in un angolo scuro di un alba, o all’ora tarda di una giornata qualunque, quando fa freddo ed è meglio star in casa.

Oggi sentiamo il dovere morale di essere negri tra i negri, e lo si legge sui commenti dei giornali: ne ricordo uno – emblematico – che iniziava con l’ingiustizia, e concludeva con un “vendevano le loro cose e non facevano male a nessuno.” Perché mai ricordarci che un commerciante ambulante “non nuoceva”? Ah già! Perché era sì un ambulante, ma africano.

Viene da lontano l’etichetta da apporre al genere umano. Viene da anni e anni di istigazione al razzismo fatta forse a cuor leggero dall’ignoranza divulgata a mezzo stampa. Da quando sugli articoli di cronaca nera viene sempre specificata la razza d’appartenenza; da quando si comprende che il malfattore, il violentatore, il padre incestuoso o l’assassino è un italiano, solo perché non specificata altra etnia. Un po’ come quei giornali che nelle didascalie delle foto dei vip tengono a precisare il segno zodiacale.

Non abbiamo tempo per essere negri tutti i giorni, siamo troppo impegnati a sopravviverci, a conservarci integri nonostante tutto, a fare a pugni con le nostre coscienze e con le nostre responsabilità. L’altro giorno in una scuola media di Caserta, una professoressa ha dato ad una bimba un voto inferiore a quel che meritava. Alla richiesta dell’alunna sulla motivazione del voto, la professoressa ha risposto: “Perché tu sei nera.” (La scuola ha aperto un’indagine.)

Il razzismo che si vede ci fa inorridire, quello che non vogliamo vedere è quello che dovrebbe preoccuparci di più. Quello per esempio che impone di rendere tutti uguali i diversi, quello che tende a far scordare l’unica appartenenza al genere umano.
Che brutta gente siamo diventati.

Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
Brutta gente siamo diventati?
Ma siamo mai stati "italiani brava gente?".
 
Infatti è un gesto di un fascista lucido e ragionato.
Grazie Rita per questo tuo articolo, ho scritto anche io su questo gesto, e sui "miti" ai quali questo sedicente acculturato di estrema destra fa riferimento.

Inserisco il link decidi te se pubblicare la mia risposta.
http://scritticorsari77.blogspot.com/2011/12/ricevo-e-rispondo.html

Il genere umano ha imparato a distinguere in questa maniera, un certo tipo di gente, la demagogia e la stupidità plasmano questi individui.

In tali momenti preferirei appartenere non so... alla specie felina ad esempio, loro non fanno una guerra di razza.
Noi "umani" si, anzi loro, quelli come lui.
 
sembra demenza senile quando si parlava di fascismo mai morto che covava sotto la cenere? sembrava propaganda quando il berlusconismo diffuso sembrava un cancro che infettava tutti? oggi dovremmo renderci conto che non è stato solo questo a "cancellare ogni rimasuglio" dai valori etici-morali al rispetto delle regole civili? così come succedeva nell'era del regime? non è caduto il governo? non è stato salvato nessun resto di questo povero paese? non si puo' sperare in un futuro migliore? un regime fascista? un golpe militare? peggio; una dittatura economica "clerical-malaffarosa" pensata per sottomere un pollaio di polli da spennare? questo siamo oggi e non ci ribelliamo, sapendo che finiremo bolliti? saluti e auguri dal vecio
 
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