10.10.2011
Vorrei parlare di politica
Vorrei scrivere di
politica: è tornato l’inverno, senza nemmeno un minimo di preavviso. È arrivato
così, con un fulmine a ciel sereno, un po’ di pioggia, tanto vento e l’aria
fredda che arriva dal mare. Non ci sono più le mezze stagioni, signora mia. Il
clima si sta ribellando, e forse – chi lo sa – la colpa è dell’uomo. Si potesse
fare una manifestazione a Roma, per chiedere che vengano ripristinati l’autunno
e la primavera, io sarei là, in prima fila con la mia bandiera rosse sulle spalle.
Vorrei scrivere di
politica, ora che il tizio è tornato in Italia, dopo aver partecipato alla
festa di Putin, deciso finalmente a risanare l’economia con una nuova “campagna
acquisti”. Sul tavolo delle trattative importanti ruoli nel partito e nel
governo. La contrattazione è necessaria per mantenere i numeri della
maggioranza che dovrà necessariamente mettere mano alla riforma della
giustizia. Nei giorni scorsi, infatti, sembrava quasi che in Italia una vera
alternativa si stesse formando. C’era speranza.
Già: il binomio Pisanu-Scajola.
Vorrei scrivere di politica, davvero.
Pisanu e Scajola
avrebbero davvero potuto sostituire il malavitoso al governo? Sarebbero stati
capaci di ricompattare le fila di una destra allo sbando? Ci avrebbero potuto
traghettare verso quel risanamento economico senza il quale a breve finiremo
per strada a rapinare il primo che passa, del panino che sta per addentare? I
giornalisti politici ci speravano: loro sanno scrivere di politica. Beati.
Sentivo l’altra sera
Pisanu. La cronista ricordava come avesse fatto carriera nella DC di un tempo;
collaborava con Moro e Zaccagnini, diceva. C’era nostalgia nella cronista. Non
lo nego, quella era politica e se le cose fossero rimaste così, oggi potrei
scrivere di politica. Pisanu non ha il mio rispetto, né la mia stima. Mi
ricordo per esempio della sua opera come ministro dell’interno, sotto i vari
governi mafiopiduisti del tizio. Mi ricordo di come tentò di manipolare gli
esiti delle elezioni vinte da Prodi, mi ricordo le porcate che ad oggi tengono
in galera compagni innocenti. Però forse potrei scrivere di politica, dell’alternativa
… Scajola, l’alternativa a questo governo. Vorrei parlare di politica.
Ma non sarà certo con l’ironia
che verremo fuori dal baratro. La realtà è che c’è davvero bisogno di un’alternativa
politica a questo governo di malavitosi e imbecilli. Qualcosa si muove, leggo
tra le cronache. C’è un terzo polo che prende forma, e finalmente si plaude a
una donna (cito) coraggiosa che si è apertamente schierata contro un ennesimo
condono tombale fiscale, che a suo dire avrebbe salvato solo i furbi: è Emma
Marcegaglia. E vorrei scrivere di politica.
Vorrei almeno provare,
anche perché il 15 Ottobre si tornerà a Roma a protestare. La protesta che
porta l’istanza dei cittadini in piazza. Le richieste urgenti, quelle che noi
sappiamo non possono più aspettare: il lavoro innanzitutto. Il lavoro per
garantire il diritto alla vita.
Il problema però è: a
chi si consegneranno queste istanze?
Rita Pani (APOLIDE)
Comments:
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Rita, in questo strano paese la politica non esiste? la politica quella vera dovrebbe essere un gruppo-elit (ristretto) di personaggi ""seri onesti capaci trasparenti"" con contratti a "tempo breve" legato alla produttivita' (vedrai che scernita)
idee senza ombre come senza intenzionalita' di incollare soldi in ogni roba che esista in questo sistema "depravato" tanto da dimenticare la politica di paesi gestiti in democrazia? non la nostra in attesa di sepoltura, in decomposizione? gia' in cella-frigo per non puzzare di marcio? saluti di Buona Vita Sempre da franco il vecio!
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idee senza ombre come senza intenzionalita' di incollare soldi in ogni roba che esista in questo sistema "depravato" tanto da dimenticare la politica di paesi gestiti in democrazia? non la nostra in attesa di sepoltura, in decomposizione? gia' in cella-frigo per non puzzare di marcio? saluti di Buona Vita Sempre da franco il vecio!
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