10.22.2011

 

E' normale che non sia normale


La favola ce la possiamo raccontare tutta, e anche la fine, con tutti che vissero felici e contenti, o che si svegliarono in un paese normale. La favola ce la raccontiamo ogni volta che diciamo “scilipoti chi?” o anche ogni volta che proviamo a fingere che non sia importante che gli scilipoti, semplicemente, esistano.

La realtà è che scilipoti esiste, è un deputato che finge di essere psicopatico, che è stato pagato per fare il cretino – e gli viene benissimo – che ha fondato un partito da fare invidia a Cetto Laqualunque, fregiandosi persino del titolo di “responsabile”. Non importa che sia un attore, un servo e un lacchè, un utile idiota. Ricopre il suo ruolo benissimo, in quanto, altrettanto bene è pagato.

Le favole finiscono sempre bene, col cattivo che muore, o svanisce o si redime, e noi abbiamo bisogno di credere che sarà così, che anche la nostra vita è una favola triste, come son tristi tutte le favole di giovani ragazze più povere di “un gatto al Colosseo” o bambine mangiate dai lupi, e che finiremo tutte spose di principi o estratte vive dal ventre dell’animale.

Però c’è la realtà che non possiamo negare più, privandoci forse del gusto beota della risata – difficile da trattenere.

Bisognerebbe iniziare a spezzare il filo della normalizzazione in atto da troppo tempo. Leggevo i giornali stamattina, e l’articolo dedicato alle dichiarazioni psicopatiche del criminale di governo, ospite dello show (sic!) di scilipoti, mi hanno fatto rabbrividire. Non per i contenuti, appunto quelli di un criminale ormai vittima di se stesso e della sua malattia mentale, ma per lo stile asettico col quale essi erano scritti. Come fosse normale attendere gli ultimi colpi di demolizione dello stato di diritto, della democrazia, e delle nostre esistenze, con la speranza che questi non arrivino mai. Quella speranza da favola.

L’errore sta là, perché a furia di normalizzare, attendendo la fine del “tutti vissero felici e contenti” siamo arrivati proprio fino a qua, con le leggi razziste, con la promessa di “liberare la polizia dai pm” –[cito] ed ogni poliziotto non dovrà avere paura di sparare perché nessun giudice lo potrà inquisire –con lavitola che oggi sembra essere il padrone dello stato, con i mafiosi che dettano gli emendamenti di legge via fax, con gli operai ai quali è stato tolto prima il lavoro e poi il diritto di pretenderlo, con i direttori dei telegiornali che sono pagati per normalizzare ancora, e che ancora rubano così come fa chiunque venga autorizzato assurgendo a un minimo posto di potere.

No, non è normale che ci sia scilipoti, in Italia. Non dico che non abbia diritto di esistere come chiunque, ma dovrebbe farlo nel suo ambito naturale, sia esso un’industria come quella di Vanna Marchi o un circo come quello di Moira Orfei, e non nel Parlamento dello Stato Italiano. Così come dell’utri avrebbe diritto di stare in un film di Puzo o in galera, come Lavitola nella Banda della Magliana o nascosto nel covo di una banda di malviventi. E il resto degli esempi metteteceli voi.

Non è normale il fatto che ci sembri ormai normale, quello che normale non sarà mai.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Ma perchè è normale che da anni un popolo di idioti continui a sopportare questo individuo insieme ai suoi circensi? E' normale che si stia ad ascoltare delle panzane che neanche un bambino di 6 anni crederebbe? E' normale che non si capisca di essere sull'orlo di un baratro, morale ed economico, e non aver voglia di dire"pussate via" ai responsabili di tale disastro?
E' normale credere ai pagliacci (onore a quelli veri che lavorano nel circo)e pensare che in quanto servi del tanghero abbiano dignità e siano adatti per dar consigli, decidere, ispirare gli alti pensieri di sua maestà? E'normale ascoltare un pdc che parla di distruggere un tribunale o di assediare uno dei giornali più letti d'italia...ditemi voi!
Mietta
 
Ma è normale che Angela Merkel telefoni a Napolitano per avere notizie sui provvedimenti italiani per la crescita?
Se è normale, è altrettanto normale che il pirletti mafiopiduista (tessera P2 n. 1816) in campo europeo e mondiale conti soltanto per puttane, lenoni e lacché da lui lautamente pagati. Se non vuole fare la fine del suo defunto e largamente omaggiato amico Gheddafi forse il pirletti dovrebbe ricominciare a vendere spot televisivi o a rifare la réclame dello Stock 84 (come nel 1964). Se non altro, potrà sempre implorare "Non sparatemi! Sto lavorando!"
Jozsef Bocz
 
Non sono mai stato un comunista e per natura e volontà mai lo sarò, come mai sarò in accordo con le idee "comuniste", ma ho trovato il tuo articolo terribilmente bello e assolutamente in linea con il mio pensiero. Questo forse, mi fa ben sperare, che i futuri uomini di destra e di sinistra di domani, avranno almeno una cosa in comune, l'amore per il bene collettivo e la coerenza di pensiero.
 
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