9.25.2011

 

Uomini in mare


Oggi alle 17, si dovrebbe andare tutti al porto di Palermo, ma il condizionale è d’obbligo, e “tutti” un’iperbole. Palermo mi è davvero troppo lontana, diversamente ci sarei per tentare di far saltare il tappo pressato sui fatti da lasciare in silenzio, quelli che non si devono raccontare. Che poi, anche a dirli, non è che scoppierebbe la guerra.

Non siamo capaci di combattere per noi, figuriamoci se davvero saremmo disposti a combattere per altri fratelli, che poi son pure negri.

Ci sono tre navi, tre bastimenti in mezzo al mare, e sono carichi, carichi di …
Vite umane, ma di quelle che non contano, quelle che puzzano, quelle vite ingrate che fan scoppiare la guerra a Lampedusa. Sono vite inventate dal regime di Gheddafi, racconta la propaganda, terroristi mandati a Lampedusa per far dispetto al governo che non voleva più baciare l’anello.

Tre navi in cui rinchiudere la vita altrui, quella vita che fugge dalla guerra santa del petrolio, l’ennesima guerra americana, l’ultima para-rivoluzione inventata dalla CIA che forse finirà quando si guarderà dentro la bocca del tiranno, in diretta TV, e si mostrerà il cadavere a dimostrazione che giustizia è fatta.

Galleggiano in mezzo al mare, e son fortunati, forse, perché non son finiti come molti di loro, che il mare se li è ingoiati. Sono là, in attesa di esser destinati, da qualche parte, a casa loro, o in mezzo a un deserto, ma comunque lontano dagli occhi di chi ha altro da guardare. Senza poter comunicare all’esterno – i telefoni sono stati sequestrati dalle autorità italiane – attendono, tolti da una prigione e rinchiusi in un’altra dalla quale è impossibile fuggire, perché intorno al mare, c’è solo altro mare.

Ci sarebbe da andare tutti a Palermo, questa sera, per chiedere conto una volta tanto della dignità altrui, che lede e distrugge la nostra, che di civiltà ci riempiamo la bocca. Siamo cittadini di uno stato che non rispetta i diritti umani, che confonde la vita umana con la vita animale destinata al macello, che salva le balene, ma che tratta l’uomo come una bestia.

Libereremo Lampedusa in 48 ore e non “accoglieremo” più nessun clandestino, aveva detto il ministro per il razzismo maroni. E se è questa l’accoglienza, allora è meglio che non sia. È stato di parola, in fondo. In fondo al mare.

Rita Pani (APOLIDE clandestina)

Comments:
ah si'? O_O
 
come siamo messi male? anche se, sentiamo proclami che ci incoraggiano? a "stare inpiedi da soli?" questo è un paese lungo, dove per risolvere una questione ci vogliono secoli? oltre a quegl' innominabili? diffusori del razzismo bigotto? come arma di difesa del loro territorio padano? dove possono entrare solo "i puri cornuti" ago della bilancia della politica? che soppravvive con ricatti ben pagati? alla faccia della crisi che non c'è? anzi non c'è mai stata e non cì sara' mai (per loro) e per quell'esercito di servili vassalli sordi ciechi e muti? un paese incatenato da un potere di "regime dichiarato" dove un dittatore sta giocando con il paese intero per salvarsi il c...o dalla galera? facendoci credere che tutto questo è per il bene dell'Italia? potremmo ridere se non ci fosse da piangere? saluti da franco il vecio.
 
Ricatti.
Non credo che nemmeno gli elettori del pdl (per quanto distante siano da come la pensiamo noi) approvino quanto viene fatto nel tema del post.
La Lega è entrata in Parlamento per il buco della serratura, grazie alla legge di maggioranza, non aveva i voti. Adesso ci governa solo perché riesce a dare a Berlusconi i numeri per farsi gli affari propri. Questa ennesima vergogna si chiama voto di scambio, anticostituzionale ma che NESSUNO denuncia.
 
Non sentirsi mai complici E’ sufficiente?
Le vittime in mare sono testimonianza che senza lamenti scaglia in faccia al mondo la sua dignità composta. Ma le vittime sono esercito, forse è vittima l’intera umanità ma senza la consapevolezza non potrà mai pretendere dignità.
Sì, la consapevolezza! E solo allora disperati poeti e puttane saranno uniti nel valzer dignitoso dell’armonia.
Uniti! Uniti!
 
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