9.02.2011

 

La borsetta di Cartier


Più leggo le intercettazioni tra Tarantini e Lavitola, e più m'intristisco. Fa dispiacere leggere di un uomo, una famiglia che soffre così. Ci sono stati passaggi che veramente mi hanno strappato via un pezzo di cuore. Quando per esempio lui stesso si addolora, pensando che sua moglie debba andare a vendersi le borse – le borse di Cartier, che io pensavo facesse solo orologi e accendini – o si affligge sempre per la moglie che non riesce ad immaginare in giro senza un'auto.

È proprio vero che la crisi ci colpisce tutti, che non guarda in faccia nessuno, che ormai siamo tutti sulla stessa barca e dobbiamo prepararci al naufragio.

14.000 euro al mese, l'affitto pagato, le spese legali e quelle straordinarie cosa volete che siano quando solo dal salumiere si ha un conto da 15.000 euro da pagare?
Lavitola è un uomo per bene, lo si evince dalle intercettazioni. Ha cura del suo amico, si preoccupa e lo sprona a fare di più e meglio, per sé e per la sua famiglia. Lo esorta ad andare dal tizio francescano del consiglio, a chiedere qualcosa in più, tanto non è difficile “basta buttar giù qualche cazzata”. Ho provato un moto di commozione quando al Tarantini implorante prometteva di tenere per lui al sicuro un po' di danari, che gli avrebbe dato solo per dar vita ad un'attività produttiva. Poi ci sono le bambine (e qua la mia ironia si fa da parte), perché Tarantini le cita: “Come faranno le bambine senza soldi?”

Leggere la miseria di questa gente non riesce nemmeno a pacificarci con la nostra dignità, con la nostra fatica, con quei giorni vissuti in maniera così estenuante da lasciarci paghi e distrutti per essere ancora in piedi, nonostante la vita. Leggere di questi invertebrati che sbavano di invidia verso la casa dell'ape regina (che sembra la villa di Onassis) o dell'invidia per fede o mora (per altro in galera) che sono riusciti ad avere i milioni, e leggere di un tale che si dichiara coglione per non essere stato troppo abile come ricattatore, lascia sgomenti. E non so dirvi quale sia il disgusto nelle dichiarazioni reiterate di quel tizio, che continua a rivendicare la sua benevolenza, nel aver voluto aiutare una famiglia in difficoltà.

A Torino un uomo è morto nella Fiat Punto che abitava insieme alla sorella, dopo essere stati sfrattati. Entrambi pensionati, erano in cerca di una casa da affittare, una per la quale potessero pagarselo, l'affitto.
E potrei raccontarvi di quella coppia di genitori, che per disperazione per ben due volte ha dovuto rapire la loro bambina, portata via dagli assistenti sociali perché considerati poveri e non idonei ad essere genitori.
Tuttavia non servirebbe a nulla, perché da oggi siamo anche liberi di urlarlo a voce alta che l'Itala è un paese di merda che dà la nausea. Possiamo dirlo noi che ne abbiamo contezza, soprattutto perché a metterlo nero su bianco è stato proprio il tizio che di merda, questo paese lo ha ricoperto con i suoi traffici, con le sue miserie ricoperte d'oro e diamanti, con la sua pochezza travestita da grandezza.

Potremmo anche chiederci per una volta ancora perché, di fronte all'evidente tradimento dello stato – di merda – il Presidente della Repubblica non senta l'esigenza di sciogliere le camere, e provare almeno a ripulirne un po' dalle istituzioni oltraggiate dalla malavita di governo. Ma la domanda resterebbe retorica, gettata là da chi ancora non vuole arrendersi all'evidenza: noi no siamo più stato, né di diritto né di dovere. Noi, semplicemente, siamo pubblico pagante di questa ridicola farsa, che vive e si evolve al pari di una soap opera americana, e sulla quale non vedremo mai scritta la parola: “Fine”.

Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
Dopo lo sconquasso di "mani pulite" e la morte dei due partiti che hanno tenuto sotto scacco il paese per decine di anni, si pensava che gli italioti avessero desiderio di aria pura, di un rinnovamento vero. Invece...si son fatti turlupinare ed abbagliare da un omuncolo prossimo al fallimento,ad un venditore di balle spaziali contornato già allora di mezze tacche ma tanto ubbidienti. Ma errare è umano...perseverare diabolico e quindi lo hanno rivotato con questi risultati,un gradino dopo l'altro verso il baratro. Ora dice che questo è un paese di merda e forse ha ragione, è una constatazione di fatto...ha trovato terreno fertile, ma certo lui ci ha lavorato tanto per renderlo se possibile di molto peggiore.
Ora un nuovo scandalo, se ci sono ricattatori evidentemente c'è qualcuno da ricattare e lui lo è!
Prosegue intanto la farsa della manovra,mandare in galera gli evasori per lui è socialismo reale mica una giusta punizione per chi non pagando le tasse non solo va contro le regole ma danneggia tutti gli altri italiani. Se ne vuole andare, che vada...anche se personalmente riterrei molto più giusto che paghi con la galera e restituendo tutto ciò di cui si è appropriato indebitamente.
Ancora aspetto gli indignados, quelli che tutti i santi giorni stiano lì a gridare il loro disgusto ed a prendere a pernacchie tutti quei tizi che con lui hanno contribuito allo sfacelo...ma questo popolo è di coccio e non si smuove neanche dinanzi alla più putrida depravazione ed al rischio di essere ridotto alla mendicità!
Mietta
 
Chapeau, Rita!


An mi
 
Tizio francescano del consiglio...mah! Io vivo nella terra di San Francesco, quella dove lui parlava agli animali dopo aver abbandonato tutte le sue ricchezze e sono convinta che, le piccole scosse di terremoto che abbiamo sentito qui ultimamente, sono provocate proprio da lui, dal Santo, che si sta rivoltando nella tomba per la rabbia!!!
La crisi economica sta colpendo su tutti i fronti le famiglie, quelle composte da comuni mortali per intenderci. MIETTA dice "Ancora aspetto gli indignados, quelli che tutti i santi giorni stiano lì a gridare il loro disgusto ed a prendere a pernacchie tutti quei tizi che con lui hanno contribuito allo sfacelo...ma questo popolo è di coccio e non si smuove neanche dinanzi alla più putrida depravazione ed al rischio di essere ridotto alla mendicità!"...
Giorni fa ho detto a mio marito "Andiamo a Roma. Andiamo a protestare davanti Montecitorio. Voglio far parte anche io degli Indignados che stanno lì da giorni, voglio guardarli in faccia questi nostri politici ladroni". Lo sai cosa mi ha risposto mio marito? Mi ha detto "Che cosa vuoi protestare. Non ci possiamo permettere di andare a Roma, per noi è una spesa anche quella. Vatti a cercare un lavoro piuttosto"...Beh, dopo mille sacrifici fatti per trasferirmi in una provincia come Rieti perché Roma per noi era troppo cara, dopo due figli ed un lavoro che sono stata costretta a lasciare perché non potevo permettermi una baby sitter che me li tenesse tutto il giorno è consolante sentirsi dire così dal proprio marito (che peraltro giustifico perché ha paura per il futuro dei nostri figli). Eppure questa è la realtà che si vive all'interno delle famiglie italiane, realtà anche peggiori della mia! Non posso andare a protestare perché non me lo posso permettere. Devo cercarmi un lavoro. Cosa facilissima trovare lavoro in una provincia come Rieti dove le fabbriche hanno chiuso tutte; dove si parlava (ora non se ne parla più perché non ci crede più nessuno!) di costruire la ferrovia che la collega a Roma solo nel periodo elettorale; una provincia dove si organizza la Prima Fiera Campionaria Mondiale del Peperoncino alla cui apertura "La Nostra Signora De Noantri Governatrice del Lazio Renata Polverini Io so Io e voi nun sete 'n cazzo" ha deciso di arrivare in elicottero perché lei lo può fare; una provincia dove hanno gran cura per la scritta DUX sul monte Giano ad Antrodoco perché fa parte della storia che non si può cancellare (due interrogazioni parlamentari, una delibera regionale e 135000 euro stanziati per salvarla!)...beh...facile trovare lavoro qui.
Forse dovrei chiedere aiuto al tizio francescano del consiglio.
Fortuna che ho il mio orto.
Non aggiungo altro.
 
certo non cè male che non ci sia peggio!? il male del secolo è "l'indifferenza" creata ad arte, in una societa' che "non vede non sente non parla" e finge talmente da non preoccuparsi piu' nemmeno dei suoi problemi! non solo non c'è piu' lavoro, ma ci sono milioni di famiglie che perdono tutto, e quando viene a mancare l'ultima speranza? resta il gesto estremo? nella totale indifferenza, ridotto a un attimo di fastidio? il problema resta la "continuita' del cancro che ci coivolge, quello diffuso da un sistema di regime che ha inquinato anche il nostro pensiero, rendendoci assuefatti? oramai abituati al peggio senza un minimo di reazione, senza pensare di protestare (tanto non serve?) senza un briciolo di consapevolezza, reagire e contestare è rimasta l'unica soluzione? come tentativo di far valere i nostri ultimi diritti? uniti si vince? era lo slogan degli anni60! oggi siamo nella piu' totale solitudine, circondati da un deserto, dove vediamo tanti miraggi e tutto intorno? il nulla? un salto a ritroso negli anni50, con la differenza che si ripete solo la miseria, la fame la poverta' di quegl'anni, sfruttamento e disperazione dei poveri? lo sviluppo e la crescita non torneranno, anzi è il miraggio predicato da una cricca politica che (ancora?) tenta di illuderci? almeno loro ci provano? saluti da franco il vecio
 
quello di tuo marito è un ragionamento del tutto sbagliato...è il solito atteggiamento itaggliano del "tengo famigghia"...vecchio come il c..cco...un italiota lascerebbe decapitare 10 innocenti, pur di non fare mancare la televisione, che trasmette solo baggianate, ai suoi figli...è proprio su questi ragionamenti che fanno leva gli sgovernanti...c'è da protestare, a fatica, come per tutti ??

Si fa sacrifici con tutta la famiglia e si protesta...quella del "tengo famigghi" è, per lo più, una scusa ipocrita tipica dell'italiota...ed è la maggiore responsabile di questa degenerazione sociale...familsimi, nepotismi...clientelismi...la rovina del nostro Paese...
 
il mio commento precedente era rivolto a Paola...
 
Negli anni '50 c'erano la povertà e la fame, ma anche la voglia di ricominciare e rimboccarsi le maniche. Ora no,attendiamo che ci sferrino il colpo fatale senza fare un fiato, è questo che preoccupa. I rimedi non li so, certo star con le mani in mano ed attendere supinamente che si co,compia un destino nefasto non è la migliore soluzione.Li voglio vedere gli indifferenti quando saranno licenziati senza giusta causa...sarò in pensione e me ne sbatterò, peggio per loro che credono ancora nelle bubbole e non hanno capito che la casta colpisce ancora, in nome del bene comune ah ah che risate!
Mietta
 
Il guaio è che la gente, non le persone ma la gente (utilizzo questo termine parafrasandoti) continua a volere e desiderare quel mondo luccicoso di merda!
Altrimenti avremmo una coscienza di classe Rita ti pare?
Le-i povere-i continuano a sognarlo quel mondo che l'imbonitore di turno, perché il silvio è solo l'ultimo degli imbonitori dal dopoguerra si susseguono e lui è solo la punta più "avanzata" (credo che capirai perché lo metto tra virgolette) della stupidità eretta a sistema di valore.
Oggi hanno occupato la borsa di milano, giovani dei centri sociali, in precedenza lo aveva fatto anche il mio sindacato (ovviamente il mio sindacato non è la triplice che come la chiamo io si identifica con "ho la mano facile foirmo tutto ciò che il capitale mi passa sottoforma cartacea sulla scrivania").
Bastano 8 ore di sciopero? NO!
Dovremmo iniziare a fare come la CUB oggi e occupare ogni posto di lavoro, occupare ogni luogo di quella burocrazia che ci sta espropriando la vita.
Lo sciopero della cgil (rientrante tra i sindacati che tutto firmano ad esclusione della fiom) è un inizio ma nulla a che vedere con un proseguo che deve fare altre lotte visto che sta gente ci ruba tutto ciò che ci renderebbe fier* di dire: "STO VIVENDO E NON MI LIMITO A SOPRAVVIVERE TIRANDO LA TESTA FUORI DALLA CACCA OGNI GIORNO!"
 
senza voler strafare, ci sono state lotte dove i manganelli della celere picchiavano dove capitava, lotte per difendere diritti che stavano prendendo forma, lotte contro oppressori violenti, ricattatori con il germe del fascio, contro padroni che non mollavano aizzando "servili ruffiani" contro chi si proclamava di sinistra? oggi non è piu' così, purtroppo, hanno usato un "fascismo diplomatico" demolitore, dopo aver diviso la forza dei l'avoratori (l'unione di classe) credo che il male sia altro? un diabolico piano di una congrega
che opera con obiettivi disfattisti, punendo le categorie deboli, togliendo il "respiro" assieme ai diritti della classe operaia, senza scrupoli e senza regole, specialmente per i giovani demolendo il futuro e le speranze di soppravvivere alla poverta'? questo non aiuta il paese e il reale rischio di crollo totale? ora serve coraggio, smuovere la coscienza e dire basta urlando, perche' il potere ascolti, chi lavora sostiene l'economia e produce ricchezza, questa è la nostra storia! difendiamola! saluti da franco il vecio.
 
si corre il rischio di arrivare al capolinea? "parlo, se nessuno mi ascolta? taccio? "
bisogna agire col "fare, se non adesso quando?" franco il vecio
 
"Questa è la nostra storia! Difendiamola"...era proprio questo il motivo per cui volevo andare in piazza a protestare! Era proprio per questo! Far parte della storia in un momento alquanto tragico per tutti gli italiani, dare il mio contributo seppur minimo partecipando a questa protesta generale, ma non è facile convincere mio marito che non è "un italiota che lascerebbe decapitare 10 innocenti pur di non far mancare la tv ai suoi figli", ma un vigile del fuoco che lavora 40 ore a settimana e a volte anche di più rischiando anche la vita, che prende 1800 euro al mese e che si deve preoccupare di non far mancare ai propri figli i libri per studiare oltre al mangiare, alle bollette e non certo la rata mensile di sky che non abbiamo mai avuto e mai avremo perché superfluo. Non è un Italiota che dice "tengo famigghia", ma un vigile del fuoco che ha lavorato per quasi un anno in trasferta a L'Aquila dopo il terremoto e ancora non ha ricevuto un solo euro di tutto quel periodo e andare tutti a Roma a protestare per lui significa non fare i piccoli lavori (a nero e a turno libero ovvio! perché lui non può fare il doppio lavoro) che ci permettono di vivere decentemente escludendo cinema uscite in pizzeria palestre vestiti firmati e anche le vacanze!
Lo so...bisogna stringere la cinghia e urlare in piazza...ma a volte, dopo tanti sacrifici, si è anche stanchi, non indifferenti ma stanchi, di stringere e stringere e stringere ancora perché se stringi troppo, ti manca il respiro e allora...non hai più neanche il fiato per gridare!
Paola
 
..."se non ora quando?"...già.
 
Che epoca terribile quella in cui degli idioti governano dei ciechi (W. Shakespeare)
 
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