9.20.2011

 

Il partito di famiglia


Il prossimo che voterò, avrà il viso sincero di chi ha vissuto la vita, avrà l’indice consumato per quanti libri ha sfogliato, e gli occhiali per quante cose ha veduto. Il prossimo che voterò sarà quello che vedrò per primo a spalar via il letame, di leggi porcate e di porci che fanno le leggi. Voterò quello che sa rispettare l’importanza vitale che “il cittadino” ha per lo stato. Quello che spiegherà al cittadino di “essere” lo stato.

Fino ad allora, sulla mia scheda elettorale, continuerò a scrivere: “Andate a cagare!”

Zitti e fermi, non ci provate a fare ricorso al mio senso di responsabilità. Se non lo avessi avuto già da tempo starei penzolando appesa ad un faggio, finalmente beata per il silenzio che arriverebbe ad avvolgere la vita che se ne va. Invece sto ancora qua, a sorridere ed indignarmi, ad indignarmi anche col sorriso in questo chiasso da trivio che regolamenta ormai la fine delle nostre dignità. Sto qua e persevero ad arrogarmi il diritto alla mia libertà.

Non vi è più il meno peggio, e sempre perché non vi è più la politica, da quando anziché combattere il berlusconismo, la politica ha assimilato tutto il peggio che quel ridicolo fenomeno da baraccone ha saputo vendere, di sogni ed illusioni. In nome di un bipolarismo che non c’è mai stato, la sinistra ebbe l’arguzia di farsi largo, uccidendo la vera sinistra, che a sua volta anziché cercare il riscatto dell’orgoglio passando per le idee, ha tentato a sua volta di far parte del coro di affaristi e prezzolati, che almeno le briciole avrebbero potuto raccattare.

Oggi ne pagano il conto, almeno quello che io – e molti come me – hanno presentato. Pagano per l’individualismo necessario in una falsa politica che è solo spettacolo, nella ricerca di uno spazio per apparire abbronzati e con i capelli in ordine, alla ricerca di un microfono nel quale ripetere sempre gli stessi slogan, che spaziano tra la scoperta del fuoco e l’utilizzo della ruota, arrivando a punte d’eccellenza quando finalmente ci dicono che l’acqua può essere anche calda.

Non voterò mai per un’azienda familiare, che ha il nome nel marchio, che decreta la successione come una volta il pastificio o il calzolaio, che si andava da padre in figlio in un destino già segnato dalla tradizione e dalla praticità – a volte fortuna – di avere un mestiere da fare. Non voterò mai per questa politica berlusconiana, che ha insegnato il peggior carrierismo, quello fatto sulle spalle e sulla fatica di un paese che arranca e si dimena, perso proprio per la mancanza di un progetto che possa ridare speranza nel futuro.

Povero Di Pietro! Costretto a spiegare che suo figlio non è il trota, e che ha fatto la gavetta. Se non mi facesse orrore, mi farebbe pena, così uguale alle logiche che ha sempre detto di voler combattere. Così distante da quando uomo per bene faceva il suo lavoro soddisfacente e poco pagato, dopo aver faticato per affrancarsi da una vita umile e faticosa. È berlusconismo anche questo, lo sappia Di Pietro. È berlusconismo combattere per avere semplice il futuro senza fatica, è berlusconismo quando con mezzi discutibili si spiana la strada ai propri figli. A guardar bene, non è nemmeno confondibile con l’amore, che invece dovrebbe sostenere, e non spingere e sgomitare. Povero Bersani, risucchiato anche lui dal più becero berlusconismo, quello inoculato dalla televisione, che anziché citare aforismi di Gramsci o di Berlinguer, ha riempito le strade con le frasi di Crozza, rubate proprio dalla TV.

“Andate a cagare!” così voterò, fino a quando non riconoscerò negli occhi di qualcuno la stessa rabbia che trovo sui miei.

Rita Pani (APOLIDE)  

Comments:
il mondo senza queste due emozioni, sarebbe un ferro vecchio, un rottame! felicita' e passione, due straordinarie emozioni che non si inventano? la felicita' non si conquista ad ogni costo, non arriva da lontano, cè in ognuno di noi, bisogna solo tirarla fuori, aiuta a vivere! la passione ci coinvolge e serve per ripassare il nostro passato e migliorare il nostro futuro, il tutto con voglia e bisogno per fare chiarezza, perche' oggi piu' di ieri, siamo devastati da un susseguirsi di episodi da scordare, robe che impongono un tentativo? creare una sottile linea che ci ricolleghi alla normalita'? saro' perseverante ma credo, a ragion veduta, il male diabolico del berlusconismo e della politica che lo segue? si è appropriato della societa' intera, riuscendo a cancellare la nostra storia e la speranza che la nostra vita (quello che rimane) debba sempre esserci? Grazie Rita, saluti da franco il vecio
 
Ce ne sono, eccome, anche in questo disgraziato paese di quelli che hanno “l’indice consumato per quanti libri hanno sfogliato", e quelli con “gli occhiali per quante cose hanno veduto”. Ma sono pochi e urlano nel deserto che la vita è divenuta una farsa e che a nessuno è concesso ridere.
E lo sanno, e anche noi lo sappiamo, che il nostro posto nel mondo, di chi ancora coltiva l’onestà e la cultura, si è fatto molto piccolo e l’impatto sulle altre persone ancor di più.
Una nuova rivoluzione culturale? È solo una danza sconnessa e senza evoluzione Manca il vento, e non ci resta che subire passivamente le “forze esterne", che equivale ad una ratifica de facto di quanto accade, che non ti è più concesso andare nella direzione del tuo vento a creare te stesso secondo la tua propria logica, il tuo proprio impulso, il tuo proprio stile.
Vota pure il tuo “andate a cagare!”. Ma chi lo leggerà? Quella scheda sarà assimilata alle schede nulle degli analfabeti leghisti, tanto ignoranti da non sapere nemmeno disegnare una croce.
Tempo di melma! Che sembra sempre novembre, il mese dei morti. Notte impazzita che mostra un inverno che nessuno aveva mai immaginato.
È finita!
Non circolano più le idee… se ne è persa fin la memoria.
E i libri giacciono e s’impolverano in uno scaffale ché è assodato, una volta per tutti, che “la cultura non si mangia!".
Il sogno della rivoluzione, se ancora sopravvive in qualcuno, è frastornato anch’esso, e senza stampelle vaga barcollante in luoghi remoti… oscuri… La sua caduca epopea soffocata dal frastuono di calcio e televisioni… e musica ovunque… e trilli e bip bip di cellulari buoni a tutto.
“Questa politica berlusconiana ha insegnato il peggior carrierismo, quello fatto sulle spalle e sulla fatica di un paese che arranca e si dimena”... e dietro la porta del pezzo di merda si affollano le veline, in undici per sistemarsi senza fatica. E veline dappertutto, truccate rifatte sculettanti si mettono in vendita. Sono donne e come tali i figli li vogliono. Glie lo comanda la natura per la sopravvivenza della specie… e li vogliono, i figli, ma che appartengano alla razza padrona per avere un futuro agratis, senza fatica.
Ma cosa vuoi tu che sei un povero cristo che tira la carretta per servire la razza padrona?… e che oltretutto sei anche svuotato di fantasia erotica… per queste donne solari!
E poi… confessalo che nemmeno ti interessano i pargoli, per non parlare della specie.
 
Ectobius ... un solo nome, ti prego.
Dimmene uno solo, e mi farai felice.
 
Forza Rita, fonda il partito "Andate a cagare", per iniziare 2 voti li hai, il tuo ed il mio, qualcun'altro si aggiunge?
 
Stefano Rodotà… Umberto Eco… Foster Wallace è morto… Giacomo Papi…
Ma no!... Ma no!... Ho già troppe piaghe.
 
:)) Ectobius ... sì. E non aggiungo altro perché non vorrei mancare di rispetto. Però sorrido.
Buona giornata! :)
 
Rita, ma il mio commento è andato perso?
 
Può essere Gaetano, e se così fosse, mi dispiace. Rimandalo.
 
Ed ecco che lo stillicidio continua: al pezzo di merda è stata concessa una nuova proroga. Fino a gennaio. Lo ha decretato l’anencefalo bossi che è il capo del popolo sovrano, quello che scinderà la padania dal resto d’Italia. La scissione la vuole il popolo sovrano che è al di sopra della Costituzione, delle Istituzioni, e della presidenza della Repubblica… Che è pur sempre una importantissima Istituzione, anche se nelle mani di chi ha tenuto e probabilmente tiene bordone: non partì da qui, nel dicembre scorso, la proroga per le trattative di “compra” scilipoti e compagni, e la “vendita” del Parlamento?
Anche questa perazione fu voluta dal popolo sovrano?
Certamente! E allora diciamocelo che siamo un popolo di merda.
Il Paese è già di merda per decreto del pezzo di merda. Oramai stiamo affogando… nella merda, e non c’è nessun esercito alleato che questa volta verrà a salvarci.
E tutti felici per aver salvato un delinquente dalla galera, sorridenti a quarantadue denti.
Chi aspetta morfeo a mandare un messaggio alle Camere… è nella sue prerogative. E cosa aspettiamo ancora noi?...
A Monte Citorio!!!
 
OTTIMO ARTICOLO SOIPRATTUTTO DOVE SI PARLA DI NEPOTISMO E FAMILISMO...
 
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