8.26.2011

 

Un gelato per l'eretico

Son ragazzi, il nostro domani e il nostro futuro, ed è bello guardarli nei loro 15 o 16 anni, tutti vestiti uguali, con i capelli tutti uguali. È bello stare ad ascoltarli in silenzio, magari ripensando con nostalgia ai tuoi 16 anni, che avevi così tante cose da fare, di scordarti persino di poterti innamorare.

I maschietti così poco uomini ma convinti d'esserlo al punto giusto, con le sopracciglia perfette e la ferita di un rasoio usato troppo presto. La femminucce che son già donne: e che donne! Loro sì hanno l'aria di avercelo già in mano, il mondo. Son decise e comandano loro il branco; loro sanno dove andare e cosa fare, quando la sera d'estate ti lascia un po' di tregua.

In gelateria si siedono sulle panche e attendono che il cavalier servente arrivi col cono al cioccolato da leccare, stando attente a far capire che forse, volendo, potrebbero anche farlo, i maschietti si agitano, ci credono, ma solo fino a quando la ragazza dalle movenze ormai andate non dice che le piacerebbe molto andare – e oh sì che ci andrà – alla discoteca poco più in là, dove, miracolo e meraviglia, ci sta tutta una squadra di calcio: “Tutti insieme?!?” e che stupore.

Son ragazzi che diventeranno uomini e donne, o che forse vengono proprio da là. Figli di una televisione che è stata capace di regalare un sogno a chiunque, persino al nostro domani. E la ragazza estrae il suo telefono, perché all'omino che ha seduto di fronte, che succhia un ghiacciolo come faceva quando era bambino, scordandosi della barba e delle promesse di una lingua al cioccolato, vorrebbe fare una fotografia.

“No, non devi prendermi quando sono in posa, ma all'improvviso, perché vengo meglio.” si ribella lui, e lei, offesa, racconta di Matteo, di quanto sia bello lui, che potrebbe fare tutto nella vita, il fotomodello o un provino per la TV. E il ragazzo non ci sta: “Matteo è frocio, e poi ha una cicatrice che va da qua a la. Sennò mica sarebbe stato così magro.” Ha carattere il ragazzo, con i capelli ritti sulla testa, e le sopracciglia meglio delle mie, e non ci sta. Mostra le gambe a un'altra ragazza, che studia per diventare donna, e fa del suo meglio per concupirla: anche lui promette. “Sono molto peloso, ma non peloso come un orso, vorrei farmi la ceretta ma non solo sulle gambe. Partendo dal petto, e lasciando una righina nera che arrivi fino a giù. Si usa così adesso. Forse me la farò.”

Sono belli questi ragazzi, e danno speranza nel futuro. Fuori dalla gelateria e tutto un leccare e succhiar ghiaccioli, altri piccoli uomini e piccole donne arrivano a far branco, tutti con le novità dei giocatori che stanno là – e tutti insieme – sospirano le fanciulle con la pelle lucidata. Ed è bello stare ad ascoltare, mente il pistacchio cola sulla mano, e la nocciola è quasi finita. È bello ripensare ai propri sedici anni, e ringraziare un dio – uno qualunque – per averti fatto nascere così diversa da fottertene se potresti sembrare un'autistica, che un giorno la diede a qualcuno perché era tempo di scoprire se fosse possibile anche amare.

Guardavo la gioventù seduta accanto a me, in una gelateria, poi finalmente deve essere arrivato Matteo, che in vero, uguale agli altri a me non è sembrato né più bello, né più brutto, con i suoi capelli ritti nel centro della testa, dove forse le radici hanno più spazio per nutrirsi, e non tutti erano felici del suo arrivo:
“Eccolo che arriva quello! È un eretico!”
“Cosa vuol dire eretico?” chiede uno un po' più curioso.
“Uno che non mangia.”
… E c'è speranza nel futuro. Davvero tanta, nei Maya.

Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
E c'è speranza nel futuro. Davvero tanta, nei Maya.
(Rita)

No ser tan pesimista, hermanita. Vera' anche per loro im omento di capire. Capiranno e soffriranno. Soffrirano anche piu' di noi. Noi eravamo abituati a dover lottare per ottenere dei diritti, che i loro genitori prima e loro stessi adesso stanno genntando nel cesso.
Io psero solo di riusicre a trovare la forza di tornare dove sono nato.

Greetings
JOKER Ltd.
 
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