8.22.2011

 

Time out


Due mesi fa mi dissero di correre, e io corsi. Mi dissero la parola magica: cancro. Fermai la mia vita, perché per correre devi essere leggera, non puoi portarti i pesi di un'esistenza che ti schiaccia anziché sostenerti.

Di corsa andai da un medico – pagando – per la colposcopia e la biopsia. Una sorta di tortura, vissuta nel pieno dell'umiliazione che può darti stare con le gambe all'aria, mentre un uomo e una donna parlano di te come se fossi solo materia inanimata. E il dolore.

Mi dissero di correre, di non aspettare mesi, ma giorni. E io corsi, tenendo la vita ferma in un angolo, senza più nemmeno la capacità di formulare pensieri che contenessero un futuro più grande del domani. E sono ancora qua, senza nemmeno sapere quali siano stati i risultati della biopsia.

Un mese fa mi chiamarono per la visita preopeatoria, e io andai a farmi torturare ancora. Mi dissero che sarebbero passate quarantotto ore, al massimo dodici di più, e poi finalmente mi avrebbero tolto quel pezzo d'utero impazzito. Un mese, e sono ancora qua, che i pensieri ormai sono sempre gli stessi, che vanno a scontrasi con altri, quelli che non puoi prevedere e che ti disegna il destino e che sarebbe bello vivere con la leggerezza nel cuore, e non con gli incubi che la notte ti assalgono, perché l'unica certezza è che il cancro c'è, anche se non sai qual è.

Ora ero qua, che ci pensavo ancora. Tra qualche giorno gli esami, l'elettocardiogramma e tutte le altre informazioni del mio stato fisico non avranno più valore, dovrò rifarle, sprecare altro danaro pubblico, e soprattutto sperare che nel tempo della corsa, quelle cellule non si siano trasformate ancora. Perché, mi dicevo, se dovesse essere troppo tardi per non essere devastata, che farei?

Potei denunciare e far causa, mi dicono quelli che pensano bene. Come si fa in quest'Italia di merda, che forse tra vent'anni quando sarò morta, un giudice si ricorderà di me. O potrei fare come mi dice l'istinto, in un Italia che deve imparare a reagire. Andare là e dire a questi signori: “Sapete che c'è? Voi non avete fatto abbastanza in fretta il vostro dovere, e io soccomberò. Ma siccome sono buona, vi levo dal mondo senza farvi soffrire.”

Sì, lo so. La violenza mai, conserviamoci civili, resistiamo, etc. etc. etc. Si fa sempre una gran bella figura ad esser per bene con la teoria …

Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
Rita, triste Rita...

Ti voglio bene, lasciamelo dire... e lasciami dire che una risata li seppellirà, ricordalo anche tu.

è una buona medicina, e costa poco.

Ricordo ancora il post con la foto della macchina leghista...

La malattia a volte ci cambia in meglio, io ti auguro tanta allegria da trovare attorno a te, e anche se sei anticlericale non è detto che tu sia atea. Esssere comunista secondo me avvicina a Dio, quello vero, se c'è!

lettore 26836748
 
Rita io sono abituato a parlare schietto, non so se nè ho parlatp ancora, ci sono passato anch'io (come molti) difficile trovare parole adatte, devi avere coraggio e fortuna (non sono credente) fortuna di trovare buoni medici (bravi) e sopratutto serve non deprimersi, non aiuta, anzi il male ti aggredisce? trova piu' spazio e allora ti puo' complicare la vita! credo tu abbia carattere e penso di non aver nulla da insegnarti, fatti coraggio e sii ottimista nella riuscita, poi ti farai una bella risata, alla faccia.....un abbraccio e buona vita, resistenza per sempre! saluti da franco il vecio.
 
Sono un lettore che ammira, da quando ti conosco la schiettezza e la libertà del tuo limpido pensiero!
Mi rammarico di non averti fatto prima i complimenti per la tua seria ed apprezzabile onestà intellettuale
Non riesco neppure ad immaginare le sfumature tragiche di sentimenti che stai provando ma non ho saputo resistere all'impulso di gridarti forza Rita, sono certo che la volontà che sicuramente non ti difetta ti aiuterà a superare questo triste momento. Auguri Franco
 
dato che non puoi aspettare troppo e visto com'è la sanità in questa nostra italia le opzioni che mi sento di suggerirti sono 2:

1)andare a curarti all'estero,negli altri paesi u.e. sono certamrente èpiù efficenti e faranno presto e bene,pochi giorni credo,cioò che in Italia forse avresti tra altri 2 mesi o +. Con la consapelovella che,per legge,se ti curi un un paese ue hai diritto al rimborso spese sèediche dallo stato italiano (c'è una certa porocedura,non so bene quale però)

2)ricorrere alla medicina alternativa e qui hai solo l'imbarazzo della scelta: il medoto di bella,la cura simoncini,l'essiac,la nuova medicina germanica,la cartilaggine di squalo e tanto altro ancora (tutte cure che,per quel poco che ne so,hanno dato buoni risultati
 
Fammi sapere come va. Anche in privato se ti capita. Leggo sempre ma scrivo poco per i soliti problemi di sempre, pochi soldi, poco tempo, arrabbaarsi, risolvere problemi. Ma ti siamo vicini lo sai sorellina.

Greetings
JOKER Ltd.
 
quei consigli te li diedi perchè ci tengo davvero alla tua vita ma sembra che sia tu invece a non tenerci: lasci scorrere il tempo così,senza far niente,sapendo di avere un cancro?Io fossi staa al tuo posto da un pezzo le avrei provate tutte (e xchè non insieme. curarmi con essiac e cartilagine di squalo in contemporanea per esempio,una cosa non esclude l'altra....)
 
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