8.20.2011

 

I discorsi della canottiera


È la politica del “si salvi chi può”, anche se a volte sembra la politica del  gioco della puzza; quello dei bimbi, che se la lanciano addosso con una palla. Poi è la politica della lega, di quel che resta di bossi e della sua canottiera da combattimento; quella che fa il paio con l’elmetto cornuto, le mucche da sposare e il tiro alla fune, che serviva per rassicurare e rivendicare l’identità del legaiolo medio.

Abbiamo atteso per anni il risveglio del popolo legaiolo, ed ora finalmente è arrivato non tanto dettato dalla presa di coscienza quanto dall’evidente e palese imbecillità di una classe dirigente dispotica e ignorante. Più ignorante del proprio popolo, che almeno non ha scordato come si fa a far di conto.

A quel che resta di bossi non è bastata la canottiera, questa volta, per rendersi uguale ai suoi sudditi che a loro volta sentono d’esser rimasti in braghe di tela. Non è bastato tornare negli abiti da combattimento che sfoggiò su una spiaggia sarda, a ridosso del primo tradimento del suo padrone, per ricondurre i legaioli alla “ragione”, ed è stato costretto a scappare nella notte, come un ladro, come un mago cialtrone al quale son scivolate le carte che aveva nascosto nei polsini, mentre si esibiva davanti a un pubblico adorante, a suon di pernacchie e parolacce – il suo stesso linguaggio politichese.

Ed è con una certa soddisfazione che questa mattina ho letto le cronache del “tour estivo” del bossi, che prosegue tra le terre del nord. I discorsi ignoranti di un imbecille. Non c’è nulla di più divertente di un imbecille che pensa di essere astuto. Tra un rutto e un altro, tra una pernacchia e un suono gutturale, quel che resta del deficiente torna a promettere pane e Padania, con l’unione dei popoli del nord che sarebbero lo stato più importante dell’Europa.

Ha detto che la Padania vuol dire “unito e libero”, e se lo dice lui al legaiolo non resta che crederci, anche quando sente alla radio, distrattamente, l’andamento della borsa di Milano o il suo stomaco che inizia a gorgogliare. Dice che è tutta colpa del sud che succhia le energie del nord, dice sempre le stesse minchiate, e le dice in canottiera, quando ormai anche l’ultimo legaiolo rimasto inizia a guardare con sospetto le corna che con orgoglio portava sulla testa.

È che ora che non c’è più nulla per nessuno, forse anche nel vuoto cosmico della testa del padano, inizia a rimbombare qualche domanda, sull’avannotto che divenne una trota da 10.000 euro al mese, sugli affari fatti con il tizio malavitoso del consiglio, sul sistema tangentizio che ha governato l’unito e libero staterello del nord, sulla banalità di una propaganda reiterata fino alla noia da chi prometteva pallottole e mangiava dalla mano di un criminale incallito, che tutto ha fatto per tener sempre piene le sue tasche, vuotando quelle altrui.

Il grande bluff della Lega è ormai scoperto, e a noi non resta che godere degli ultimi colpi di coda di questo manipolo di imbecilli arroganti. Abbiamo atteso, e la nostra pazienza è stata premiata anche oltre le nostre aspettative. Non può essere che un giorno felice quello in cui, a una cosa come quel che resta di bossi, non resta altro nemico da attaccare se non quella cosa ridicola di brunetta. Un demente che dà del pirla a un cretino, è meglio di un film di Mel Brooks.

Rita Pani (APOLIDE del sud)

Comments:
soddisfazione sì ma a che prezzo? questo popolo è strano (credo) ha collaborato a demolire un Italia che ha sempre creduto ai miracoli? agli elisir che avrebbero cambiato la vita? è stato sfruttato il momento di vuoto della sinistra? da un esercito di "malaffarosi senza scrupoli" non avrebbero avuto spazi dove collocarsi se non in "politica" un covo di "nullafacenti buoni da niente" compreso il plastolampadato scaltro predicatore? (pubblicita' TV) i predicatori del nulla hanno fatto fortune enormi? esempio la chiesa? vende illusioni da secoli, vivendo nella lussuria e predicando l'uguaglianza? ai tanti che muoino di fame? predica bene e razzola male idem la politica, e noi?? un cordiale saluto di buona vita da franco il vecio
 
Grande Rita
 
Dei deficienti non possono nemmeno possedere il senso del ridicolo.
 
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