7.01.2011

 

Un pulmino giallo

Io un’Italia così brutta non l’avevo vista mai, e lo so che guardando indietro di orrori ne abbiamo in memoria, nella storia e nella vita. Abbiamo avuto persino craxi, la DC, l’analfabetismo, il colera, Ustica, e di esempi potrei farne ancora.

La ragazza che stava seduta accanto a me ieri, in aereo, era molto bellina nei suoi vent’anni tenuti con cura, con gli occhi azzurri e un piccolo tatuaggio sul polso che allacciava il nome del suo amore ad una rosa. Le ho sorriso prima di sedermi con un cenno di saluto, e sembrava stupita al punto che mi ha risposto calorosamente. Ha tenuto subito a dirmi che in vita sua era la seconda volta che prendeva l’aereo e aveva molta ansia, anche perché, una volta arrivata a Fiumicino avrebbe dovuto trovare l’autobus che l’avrebbe portata proprio dal suo amore: “Un autobus giallo, mi ha detto che devo prendere, e che quando esco dall’aeroporto devo andare molto in fondo a destra.”

L’abitino che indossava era per il suo fidanzato, immagino, un militare che oggi o forse domani dovrà giurare fedeltà alla Patria e a la russa; tra l’elegante e il trasandato, tra il nero e il grigio, tra il pantalone e la gonna. E la ragazza sistemava i bottoncini sul davanti, mentre crescevano le sue ansie di arrivare e di perdersi: “Lei va a Roma?” mi ha chiesto mentre avevo provato a chiudere gli occhi. “No, proseguo per l’Umbria.”
“Mi scusi. Sono un po’ ignorante in geografia: l’Umbria è in Abruzzo? Perché io sto andando a Chieti.”

Deve essere bastato il mio sguardo perso verso un altro aereo che si muoveva accanto, che non era né viola né fucsia, ma allegro per i miei occhi e poi, quelli che piacciono a me, che hanno i motori rotondi sotto le ali, che li fanno sembrare un po’ obesi. “È che proprio la geografia non mi entra in testa, e non lo so com’è fatta l’Italia, cioè lo so, ma non mi ricordo i nomi. Il nord, il centro e il sud. Questo so.”

“Atmosphere” si chiama la rivista che trovi a bordo di Meridiana, e con quest’immagine dell’Italia suddivisa in tre macroregioni che non comprende nemmeno le isole, pensavo al pulmino giallo che avrebbe potuto accompagnare a Chieti la fidanzata della recluta, quando ho iniziato a sfogliarla, sorridendo sia per il colore del pulmino sia per gli articoli evidentemente pagati dagli albergatori della Costa Smeralda in crisi, che proponevano vantaggiosi soggiorni al Pevero – immagino per un po’ meno di 3.000 euro a notte, proprio perché si vogliono rovinare.

Deve averla vista la mia noia, la ragazza, perché finita la fase del decollo, quella in cui chi ha ansia è attratto dalla vista ma vorrebbe tenere gli occhi chiusi, pregare e non guardare, con molta gentilezza mi ha detto ancora: “Se vuole, io ho comprato dei giornali.” Dalla borsetta, finta trasandata anche quella, ha estratto “Di Più” e una rivista per l’oroscopo di Luglio, con una foto in copertina di Paolo Fox, che a furia di Photoshop sembrava suo figlio, cadaverico e in costume da bagno.

“Io ti sposo, ma prima ti dirò tutta la verità che ho scritto sul memoriale di Dipiù.” Ho letto il titolo a voce alta, ed è partita una risata delle mie: “Scusa, ma devo confessarti la mia ignoranza, io non so proprio chi siano questi due …”
Col candore dei suoi occhi azzurri mi ha risposto: “Scrivono così solo per attirare la gente a comprare i giornali. Sono cose che ha già detto, lo sanno tutti. Io di gossip so tutto e non mi fregano. Ho comprato il giornale solo perché dovevo aspettare.”

L’ho guardata mischiarsi alla gente che si muoveva veloce sotto il portico degli arrivi al T3, e ho guardato i suoi pantaloni che volevano essere una gonna, accorgendomi che molte altre, tirando dietro i piccoli trolley colorati e infiocchettati per far la differenza, alla fine erano tutte uguali, e forse tutte intente a trovare il pulmino giallo che le avrebbe portate al sogno della loro vita, in questa piccola Italia, che non ha più nemmeno bisogno d’essere distinta.

Rita Pani (APOLIDE di ritorno)


Comments:
bentornata! spero tu ti sia riposata.e rilassata
quanto alla fidanzate in trasferta... beate loro, l'ignoranza rende felici, il più delle volte
 
Bentornata.
Noi qui si iniziava a sentire la mancanza. :)
 
Che tristezza, mi ha messo tristezza questo tuo post, è accaduto anche in passato che alcuni tuoi post mi mettessero tristezza anzi melanconia che è un gradino più alto della tristezza.
Neanche genera rabbia questa descrizione che fai della ragazza con i pantaloni che vogliono essere gonna.
Non ho altre parole Rita.
 
Cosa altro dire della giovine donna? Peccato, altre braccia rubate all'agricoltura.

Se sono questi i giovani in cui sperare per una rivoluzione, siamo messi davvero peggio.

Greetings
JOKER Ltd.
 
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