6.15.2011

 

L'Italia migliore

Sarebbe facile rovesciare come un vomito che non si può contenere, tutta il peggio che un animo umano può sentire di fronte all'umiliazione che si prova rinchiusi nelle esistenze faticose che molti, troppi, di noi vivono, ma in certi casi è meglio ragionarsele le cose.
Come l'altra volta, dopo l'ascesa dei cosacchi a Milano, Napoli, Torino o Cagliari, è bene farsi passare l'euforia della sbronza, e tenere ancora gli scarponi allacciati, perché al contrario di quel che sento dire o dei sorrisi che incontro per la strada, sui volti che sembrano liberati, non siamo ancora liberi, e la Resistenza deve continuare ancora più forte.
Non è gente che si dimette o che si dimetterà, questa gentaglia. È gentaglia che ha confuso il governo col potere, miserabili che non hanno mai avuto intenzione di governare, ma solo di spadroneggiare come facevano gli invasori nelle terre straniere che razziavano dopo averle conquistate. Sono barbari e rozzi, ignoranti e inetti, ora più pericolosi che mai, come fossero animali feriti.
Ieri è emersa l'Italia peggiore, nelle figure di gente che dell'oltraggio ha fatto mestiere. Ministri o deputati che si rivolgono alle loro platee plaudenti, di servi speranzosi di poter ancora partecipare alla vita dorata di corte, che mangia sul piatto del popolo al quale non lascerà nemmeno le briciole. I precari (cito) sarebbero l'Italia peggiore, il popolo di Internet gente che ruba lo stipendio, che alle due arriva a casa e “fa un cazzo” fino alle dieci di notte … mentre loro – i ministri o deputati – lavorano, lavorano, lavorano.
Sarebbe facile vomitare quelle frasi troppe volte vomitate, sui loro stipendi, sulla loro inutile arroganza, sulla loro dubbia moralità, e persino sul dubbio di una loro appartenenza al genere umano, ma ora come ora non servirebbe a nulla, se non a dare al proprio ego uno scatto d'orgoglio che mai dovrebbe essere confuso con la dignità. Sarebbe facile liquidarli chiamandoli col proprio nome, questi abominevoli sacchi di merda, ma servirebbe solo a provare un effimero piacere.
Potrei, volendo, addirittura coniare neologismi volgarissimi atti a descrivere questi omuncoli incatenati alle chiappe del tizio, che si crede un re imperatore, ma siamo oltre ormai.
Attendono loro di sapere quale sarà l'agenda del governo, che la lega detterà a Pontida (sorrido), così come ha detto persino calderoli (sic!) ma già s'intuisce. Il prossimo passo sarà quello di far credere al popolino più miserabile che finalmente come a Bengodi, le tasse non si pagheranno più. Lo hanno detto proprio ieri, mentre la finanza incarcerava una quarantina di ladri patentati a Roma, portandosi via anche il Presidente di Confcommercio, che da sempre piange la crisi economica che ha ridotto i commercianti sul lastrico, spesso per colpa dei clandestini che osano vendere le loro mercanzie per la strada. E porca miseria! Non è una battuta, è l'Italia. L'Italia che forse proprio sperando in questa nuova promessa terrà ancora per un po' questa banda di criminali al governo, perché proprio l'altra sera, un esercente, dopo avermi detto che lui è “costretto” a evadere il fisco perché mica deve essere l'unico stronzo a pagare le tasse, con orgoglio mi mostrava le carte che lui stesso aveva inviato, a mo' d'esposto, per denunciare l'evasione altrui. “Le sagre di paese,” a suo dire, “rovinano la mia categoria!”
Allora forse è bene cominciare a dire che la nostra economia è a un passo dalla Grecia, è bene dire – perché son cose alle quali si fa fare poco rumore – che i comuni iniziano a vendersi le montagne, le isole, e chissà magari domani un pezzo di bosco o persino il mare. Sarebbe bene ricordare a brunetta – fatto ministro solo perché più basso del tizio, e utile per farlo apparire più alto nelle fotografie – che l'Italia che lui reputa peggiore, è quella che regge ciò che resta della stessa economia. Il lavoro quasi gratuito che impedisce la vita del singolo, ma alimenta la tenuta di uno stato che ormai è retto dalla schiavitù. L'Italia peggiore, è quella che si nutre della vita dei lavoratori, che ne succhia via le energie, e che spesso, una volta spolpati, lascia che essi decidano di morire, impiccandosi o sparandosi in bocca. L'Italia peggiore dell'arroganza che non distingue più tra stato e mafia, tra affari privati e bene collettivo, che non conosce più il significato di equità, se non quando usato per irretire l'evasore fiscale.
Noi siamo l'Italia migliore, e persino loro lo sanno. Lo siamo perché abbiamo conservato la dignità e il pensiero, e perché siamo al servizio di noi stessi, in totale autonomia e libertà, impegnando quel che ci avanza di questa vita spesso impossibile, solo ed esclusivamente per poter sempre affermare a voce alta, che mai saremo complici di questa mostruosità.
Ed è meglio che mi fermi qui, perché non voglio cedere alla tentazione di chiamar queste merde, davvero col loro nome.
Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
certi oligarchi politicanti, che vanno disinvoltamente predicando il liberismo economico , non avendolo molto probabilmente mai visto in vita loro, hanno da tempo con leggi elettorali anti democratiche che mortificano la sovranità popolare, provveduto a saldare le proprie comode poltrone al loro pregiatissimo deretano, in spregio ai più elementari principi di liberismo ma anche di liberalismo democratico...e poi vanno a predicare la flessibilità a chi percepisce 1000 euro al mese come unico reddito...sti gran predicatori del pseudo liberismo, spesso sembrano incapaci di governare decentemente...ma un obbiettivo con grande risolutezza lo hanno ottenuto, quello di fortificare la propria comoda poltrona con privilegi annessi...alla salute del benessere del popolo italiano...bisogna che il popolo italiano inizi a comprendere che la colossale balla della governabilità, che viene sciorinata agli italioti quale giustifcazione di leggi elettorali anti democratiche, che garantiscono il solo vantaggio a favore dell'oligarchia politicante, che sarebbe quello della solidità della loro poltrona, È APPUNTO SOLO UNA COLOSSALE BALLA...
 
è vero che tutte le razze hanno bisogno di idoli o di credere in qualcosa che serva per stimolare la fede, credenze vecchie, tramandate per secoli, da generazione in generazione, a volte stranezze che aiutano a star bene, a superare momenti cruciali, difficili, ma oggi, dopo anni che siamo presi per il c..o addirittura offesi denigrati derisi, spogliati di ogni diritto e sopratutto con il nostro futuro spento, reso buio da criminali senza scrupoli (vedi l'Aquila la Sardegna e altro, tanto altro) dovremmo reagire marcando stretto, senza sosta ogni sciacallo che tenta di rubarci la terra sotto i piedi e condannarlo, dandogli addosso, facendogli capire che i tempi sono cambiati, non cè piu' posto per i criminali vaganti, il popolo deve tornare sovrano, le lotte, la nostra forza, unico strumento per la difesa della roba piu' importante, la liberta'!!
di parola di pensiero e di una buona vita, a costo di lottare, perche' non crediamo piu' nè agli asini volanti nè ai maili parlanti! se serve rovesciueremo le poltrone buttando a terra chi le okkupa senza merito? non mollare mai! saluti dal vecio.
 
http://www.youtube.com/watch?v=luvahAdmRU4
 
come sempre analisi comunista di buona fattura. Mi sono permesso di citarti nel mio blog, spero non ti dispiaccia. Ciao.
 
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