6.18.2011

 

Fai schifo!


Cercavo parole eleganti, da inanellare una accanto all’altra, come se fosse una delle collanine che compri per avvolgere le banconote per quelle zoccole furbe che anche stasera ti saranno recapitate su un carro, come la carne al macellaio. Ma non me ne vengono. Solo due risuonano nella mente, mentre sfoglio i giornali e trovo su tutti la tua maschera ridicola da Gustav von Aschenbach: “Fai Schifo!”

Mi sembra di vedere i viali di Villa Certosa, là nella mia terra che hai rubato e straziato, come quei villaggi del Far West, quando finito l’oro restava solo la polvere e l’erba secca spinta dal vento di maestrale. Così finiranno, nel silenzio che farà posto alle urla di chi finalmente ha capito che c’è più gusto a vivere in piedi.

Io già lo sapevo, e sono dieci anni che te lo dico. Mi hai fatto pagare – è vero – e col modo subdolo di chi sa che certe cose è bene farle pagare in silenzio. Mi ricordo quando un tuo ministro in persona  fece in modo che io non trovassi più un lavoro. Erano tempi in cui io combattevo per avere con me mia figlia, era il periodo in cui si apprestava a lasciare l’infanzia per provare a diventare una donna. Mi ricordo la disperazione quando capii che la mia vita avrebbe potuto volgere al termine, per la disperazione. Poi un giorno mi dissi che avrei potuto morire in qualunque momento o in qualunque modo, ma mai per mano fascista, a meno che non avessi portato qualcuno di voi con me. E in piedi ci sono rimasta, fino a ieri, fino a oggi, e ci resterò, fosse anche per un solo minuto in più di te.

“Fai schifo!” te lo dice la gente, ormai, te lo dicono persino le tue zoccolette per le quali non sei più un grande uomo da fingere di amare, ma una mucca da mungere fin che ce n’è! E da mungere ne hai ancora. Fai schifo e io sorrido, perché attendo domani, l’acqua del Po, e gli elmetti cornuti e le camicie verdi stirate di fresco. Sfodereranno le loro armi migliori, i rutti del bossi, l’idiota di suo figlio, l’orripilante turpiloquio di quell’abominevole sacco di merda di borghezio, la loro propaganda anti Islam, e i negher, e “i zingari”, e forse qualcuno comincerà a guardarsi negli occhi degli altri, riflesso con le sue corna in testa, a chiedersi perché anziché avere la Padania libera e “secessionata”, hanno ancora te come re. E farai schifo anche a loro, al punto che ti lasceranno là davanti alle porte cigolanti del saloon.

Sì, sei solo una mucca da mungere e ti mungono anche i tuoi servi, con le loro creste, con la loro apparente convinzione, quelli che alle spalle ammettono la tua caduta, la rovina di loro stessi, e avvertono il pericolo di essere sul punto di dover scegliere se sottostare all’estremo sacrificio, di farsi linciare al posto tuo. Ne sa qualcosa persino tuo fratello, l’unico ad aver sentito anche l’odore della galera al tuo posto, proprio come il figlio della Qualunque, fortunato perché papà gli aveva intestato la pizzeria.

Niente parole eleganti, quest’oggi. Nessuna analisi politica. Solo l’immensa soddisfazione di chi ieri, vedendo tanta gente in piedi si è sentita orgogliosa per esserci stata sempre, malgrado te, i tuoi servi, il tuo fascismo fai da te, la tua arroganza, i tuoi insulti, la tua bassezza morale, la tua criminalità. Io e la mia onestà e rettitudine, da ieri stiamo bene, ci sentiamo meno sole in quest’Italia dalla quale avresti voluto scacciarci come insetti fastidiosi. Noi stiamo così bene, oggi da poter godere del sole, di poco o del nulla che abbiamo in questa esistenza che finalmente ci ha dato ragione. Io oggi mi voglio bene.

Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
si`, c'ero anche io: mi sono alzata alle 4 e mezza di mattina per esserci.
 
"godere di poco o del nulla di questa esistenza" con orgoglio! l'importante? non far schifo come i padroni e gli schiavi (branco) hanno gettato il paese nel fango, lucrando saccheggiando sporcando spalmando la loro m..a su tutto, oggi dovranno rispondere di questo .... se il popolo si sveglia? magari..fuggiranno per salvarsi, per non affogarci dentro, nascondendosi, finalmente!!rimarra' solo la puzza, saluti dal vecio
 
Si l' Italia è cambiata. Finalmente, come ha detto Benigni, l' Italia s'è desta ed era ora.
Però la strada è ancora lunga, il nano non mollerà facilmente, la sua corte di leccaculi dovrà sgretolarsi lentamente e alla fine lo lascierà solo e solamente allora l' Italia si accorgerà della devastazione sociale in cui sarà ridotta per merito suo.
Ma la speranza è grande, i presupposti ci sono perchè ho visto una gioventù risvegliata, che ha voglia di combattere e di riscattarsi.
Una gioventù che incute paura ai politici perchè non più addormentata e quindi non più controllabile ed emarginabile.
Grazie ai giovani ci sarà un nuovo risorgimento dell' Italia!
 
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