6.02.2011

 

Facciamoci passare la sbronza

Oggi non c’è bisogno di incedere col turpiloquio per chiamare quel tizio col suo nome, la Repubblica festeggia a suon di fischi, che meglio non saprebbero dire. Una Repubblica forse ancora un po’ stordita dall’ebbrezza e quindi, ancor più fragile e in pericolo. Si ha sempre la tendenza a sedersi, quando si ha la convinzione d’aver vinto almeno una battaglia, e il riposo rinfranca e impigrisce.

C’è tanto ancora da combattere, per poter sì finalmente festeggiare, quindi è bene allentarsi un po’ i lacci delle scarpe, far respirare un po’ i piedi, ma poi riprendere il cammino, guardandosi le spalle ancor di più. Nulla nella vita, o in Italia, succede per caso.

Non è un caso che due giorni prima della festa della Repubblica, per l’ennesima volta sia spuntata sui banchi del Parlamento la richiesta infelice di equiparare gli assassini fascisti di Salò ai combattenti Partigiani, e non è un caso che senza vergogna, oggi a Roma siano apparsi i manifesti che recitano: “L’unica Repubblica è quella di Salò”. Non è un caso che il Parlamento italiano, continui a legittimare il reato e chi lo compie, non può esserlo quando il governo è guidato da un malfattore che intende sovvertire le regole dello stato, per legittimare sé stesso.

È bello sbronzarsi, ma è bene farsi passare la sbornia al più presto e riprendere il contatto con la realtà, per non trovarsi poi a doverla affrontare disarmati. Se la faccia più pulita che questo governo ha, per ricompattare le file del suo partito è quella di Angelino Alfano, allora c’è da domandarsi ancora una volta qual è la parte d’Italia a cui si sta mandando il messaggio. Ci sarebbe da ricordare cosa la storia insegna della mafia che viene toccata, quali siano stati negli anni i suoi colpi di coda, e soprattutto c’è da ricordare quale sia sempre stato il filo conduttore dei meccanismi economici, nell’Italia berlusconista di stampo mafioso.

Bisogna fischiare più forte, bisogna fischiare sempre e non perché lui colga l’insulto di quelle bordate, ma perché le colga il sistema malavitoso che lo sostiene e che già pretende un sostituto, un altro burattino da manovrare, perché è triste ammettere che solo così finalmente finirà, ed è terrificante sapere che a quel punto – e solo allora – toccherà a noi mostrare davvero il nostro valore, sostenendo con tutta la forza di cui saremo capaci il cambiamento alla prospettiva di cambiamento che tutto cambia per restare uguale.

Bisogna fischiare più forte perché qui fischi saranno ignorati da un governo che è solo potere, il più squallido e becero che ci sia. Risponderà come deve, con un po’ più di arroganza a tranquillizzare le mafie, e a incedere con più forza, con un suo sodale più esperto, magari tesserato come lui alla P2, nella sua personale battaglia di annullamento della democrazia e della Repubblica. Il popolino imbecille non incide più, lo ha dimostrato voltando le spalle ad un uomo ridicolo che ha ridicolizzato un’intera nazione, per questo dobbiamo (dovremmo) stare più attenti. Perché la guerra sarà impari. Noi siamo onesti.

Rita Pani (APOLIDE che illusioni non ne ha più)

Comments:
http://finanza.repubblica.it/News_Dettaglio.aspx?code=643&dt=2011-06-02&src=TLB
 
legge elettorale "porcata" = legge elttorale "Acerbo" ??
 
http://www.giornalettismo.com/archives/127922/i-clienti-svaligiano-aiazzone-il-web-hanno-fatto-bene/
 
la distanza tra noi e loro è genetica, o almeno lo è diventata. quando mai si potrebbe concepire e vivere come normale che il ... "segretario", di un ... "partito" ..."nomini" il suo successore? e tutti a dire com'è bello com'è bravo quante qualità ha? ma non basta, questo, a rendere lampante che di tutto si tratta tranne che di politica? che questo è un boss che designa il successore che non gli sparerà, per debolezza, alle spalle? un tiranno che sceglie il feudatario che non attenterà al suo dominio? e che gente è, quella che gli sta intorno? bleah...
 
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