5.02.2011

 

Ostensione di cadavere

Qualche sera fa, ancora in Sardegna, chiacchierando con amici ci si chiedeva: “Quando, come e perché si attaccherà l’Iran?” Poi il mirto ha preso il sopravvento e le chiacchiere si sono fatte spicciole, di cose da ridere. Stamani, riaccendo il computer dopo una settimana, e la prima immagine che vedo è quella strillata di un cadavere esposto a mo’ di feticcio, con tutte le cose, strillate anch’esse, utili a deviare ancora un po’ la ragione. Eccola quindi la risposta a quelle domande fumose, gettate là tra un bicchiere e l’altro: “Presto si invaderà l’Iran, perché si dovrà rispondere ad altri assassini, ad altri terroristi, ai morti che verranno.”

L’ostensione del cadavere è utile a non fermare troppo il pensiero leggendo le parole che quell’immagine, quasi ridicola, accompagnano. Così, a caso cito quelle che più mi hanno fatto sorridere, per esempio: sollievo, prossimo obbiettivo Mullah Omar, fatto positivo, il bene vince sul male, festa …

Basterebbe immaginare gli americani che ammazzano il nemico numero uno del mondo intero, e poi lasciano che il cadavere sia riportato in Afghanistan per offrirgli degna sepoltura in mare, per mettersi a strillare in preda ad una crisi isterica dovuta all’insulto della nostra miserrima intelligenza. Invece il mondo festeggia, le folle oceaniche si riuniscono per esultare, il patriottismo americano viene offerto come esempio al mondo, il dollaro si riprende, e anche i sondaggi in calo di Obama, premio Nobel per la pace finalmente meritato, riprendono a salire.

Siamo in preda alla follia collettiva, questa è la mia sensazione. Sembra di vivere dentro una soap opera americana, una di quelle che durano cinquant’anni e che alla fine fanno confondere tra reale e irreale. Una di quelle che dopo un paio d’anni ti portano ad affezionarti o a odiare i suoi protagonisti, quelli buoni come santi o cattivi come mostri. Una di quelle che quando il buono si sposa e poi ha le corna ti fa commuovere, una di quelle soap in cui, quando muore un protagonista, anche se era cattivo, un po’ ti dispiace.

Oggi mi sembra che vada in onda, in diretta mondiale, la puntata clou di questa farsa grottesca e mondiale, per scrivere la quale nessuno è stato risparmiato, nemmeno la vita umana quella vera. Son serviti migliaia di morti, decine di migliaia di morti, o forse centinaia di morti per corroborare l’immagine di questo eroe negativo uscito dalle abili penne della CIA. Cattivo più di JR di Dallas, a tratti più affascinante di un divo di Hollywood, finito su tutti i teleschermi del mondo con i suoi denti perfetti e gli occhi cancellati dallo sfumino di Photoshop.

E so che scrivendo queste cose, alla fine, sarò io quella presa per folle, e non tutti coloro che pur avendo in mano i destini del mondo, continueranno per giorni a sparare cazzate immani, coscienziosamente riportate su tutti i giornali. Quando arriveranno altri morti innocenti, su una metro o su un treno, durante una festa di piazza o in un mercato, sarà proprio come in una puntata di Beautiful, una di quelle in cui “il morto” ritorna. Lo spettro di bin Laden tornerà ad aleggiare sulle nostre vite e sulle nostre guerre sante, e giuste. Le guerre doverose che mietono le vite in nome della pace.

Guardo la foto taroccata del pupazzo della CIA e tutto sommato mi sento fortunata per la mia lucida follia: perché gli sorrido. Io so che quel cadavere è proprio come uno di quelli dei telefilm, e come dicevo alle mie bimbe quando s’impressionavano guardando lo schermo: tranquille, è solo un trucco, il cinema è solo una finzione. Saranno altri i morti che mi procureranno dolore, quelli offerti in sacrificio al dio danaro, e non voglio pensare ora a quanti ne serviranno.

Rita Pani (APOLIDE … che purtroppo son tornata alla realtà)


Comments:
Rita, vent'anni fa crollava la classe politica della prima repubblica, nel mentre si cominciava a parlare di rifondare e adeguare gli assetti istituzionali, con "troppe promesse" di legittimare e trasformare, mettendo mano alle riforme? invece è continuata la crisi e si è cancellato tutto; 25 Aprile 1° Maggio oltre al vuoto andato perso del "patto costituzionale" che proponeva una lettura del nostro passato! fare gli italiani!? oggi, prendiamo atto di un totale fallimento, grazie alle idee scecessioniste della lega e del crimann disfattisata, che ha annullato le istituzioni e i nostri elementari diritti? chiedo a tutti? cosa manca per ribellarci, a queste derive, a questo sistema di mercato "casa chiesa famiglia e prenti, amici, ipermercato, industrie, clientele, cariche e incarichi, reputazione, traffici e fattucchieri, mercatino dell'usato" cosè? tutto questo ambaradan ha forse creato uno spirito unitario? una celebrazione dei 150anni che rappresentano in maniera netta i valori del nostro paese? lo specchio della repubblica del dolore e della disperazione? forse ci sarebbe da r-pensare alla resistenza e perche' no? alla rivoluzione? forse sara' l'aria che tira a Qswiecim -campo di concentramento- dove aleggia ancora lo spettro della morte di tanti innocenti senza colpe? indescrivibile crimine contro l'umanita' commesso dai nazifascisti, e ancora oggi, si riparla di guerra, che dovrebbe risolvere un problema di deviante copertura di un fallimentare ventennio di "quale?" politica? un commosso saluto dal vecio a pugno chiuso e viso bagnato.
 
Le morti che fanno soffrire, quelle vere di morti, sono quelle di persone che lentamente muoiono perché muore la vita che celano sottroforma di sogno nel loro cuore, le poetesse ed i poeti muoiono ogni giorno di più.
Muoiono donne e uomini sul lavoro e tutt* se ne sbattono altamente, quelle fanno male perché quando si muore per portare a casa da mangiare fa rabbia per chi conosce il non mangiare, e in teoria dovrebbe far rabbia anche a chi ha avuto la fortuna di non conoscerla.
Oggi un giovane ragazzo mussulmano ha detto in un intervista "a noi ci importa davvero poco di bin laden, non ci ha mai rappresentati e poi era un prodotto americano".
La parola prodotto ben si associa alla figura che ha sempre rappresentato, fin dalle torri gemelle quasi svuotate quando sono saltate in una maniera simile a quella tipica delle esplosioni programmate quando si devono far cadere gli edifici abusivi.
Ah a proposito gheddafi non aderiva alla banca mondiale e alle sue regole come tanti dei nemici degli americani forse è questo il vero problema per loro ma meglio inventare terrorismo e nemici su altri basi piuttosto che nemici su regole di un capitalismo (il nostro) che sta fallendo.
Mi sono dilungata, e comunque rispetto i morti delle torri gemelle soprattutto gli operai (vigili del fuoco) che credevano nel loro lavoro quando sono morti per far fare l'ennesima guerra imperialista ai soliti noti che non si rassegnano alla fine di un modello.
Se non lo vorrai pubblicare lo capisco.
 
Dovrei rileggermi “Massa e Potere” di Canetti per ben catalogare l’esibizione di masse di questi ultimi giorni. Ma una distinzione la posso già operare: tra masse di decerebrati e masse coraggiose. Le prime sono quelle dei guardoni del matrimonio (non solo in Inghilterra), quelle del santo subito (che è stato amico di dittatori, ha consegnato la chiesa alle sette, ha contrastato la chiesa della liberazione, si è adoperato per far cadere l’unico regime dell’uguaglianza per la merda nella quale siamo immersi fino a soffocare), quelle plaudenti e ridenti del concertone del Primo Maggio (non ho capito che cazzo si ridono!) e infine le masse del macabro inneggianti alla morte per una intera notte nera con,infilzata sulle picche, l’orrenda immagine da photoshop; le seconde sono le masse dei magrebini che affrontano i carri armati con le pietre, e quelle dei disperati (ingannati dai lustrini) che si imbarcano su gusci di noce su un mare forza sette, e quelle dei campi di concentramento, cosiddetti centri di accoglienza.
 
Fino a ieri serviva da vivo, nonostante fosse morto da anni. Ora, per motivi in parte ancora da chiarire, serve da morto… e allora l’hanno morto.
 
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