5.03.2011

 

Non baciatevi

Non baciatevi, che a giovanardi dà fastidio. Lui è uno serio, uno di quelli che protegge i feti, le famiglie i vescovi e i cardinali. Uno di quelli soprattutto che incarognito difende la vita altrui, anche quella che non c'è più, e andandosene ha abbandonato un corpo su un letto, lasciandogli a volte soltanto il respiro. Non baciatevi in pubblico, se siete gay, che potreste urtare la suscettibilità di giovanardi; applicate il metodo cattolico, quello che pare essere vincente: fate tutto quello che volete nel chiuso delle vostre case. Come dice la Bibbia, occhio non vede e cuore non duole. Non era la Bibbia? E chi se ne frega, tanto ormai è uguale. Le parole sono di plastilina, la forma gliela dai tu, quella che preferisci, che fa più comodo, quella che meglio si presta ad essere a noi più confacente.

Non baciatevi per strada, potreste davvero offendere il comune senso del pudore, quel pudore a noi tanto caro. Un uomo che bacia un uomo dà fastidio a giovanardi, e forse anche una donna che bacia una donna. Il tizio pervertito, dal quale giovanardi prende ordini, no, quello non gli fa schifo, quando tocca il culo alle operaie di una fabbrica a Mosca, quando si fionda contro un'altra per infilarle un palmo di lingua in bocca, sotto lo sguardo attonito di Vladimir Putin, che pure non ha fama d'essere una vergine. È così offensivo il bacio dei gay, in questa Italia morigerata e sobria, che davvero ci si augura di non vedere mai due uomini lingua in bocca! Noi preferiamo il bacio della bara, i baci delle sacre ampolle di cristallo, il bacia mano, o il bacio della statua di Priapo. Anche giovanardi deve tollerarlo benissimo dal momento che non mi pare abbia avuto nulla da dichiarare, mentre tutto il mondo ci rideva dietro. È uno moderato lui, uno che non solo non vuol vedere i gay che si baciano, ma è anche uno che vorrebbe rinchiudere i drogati. 

È uno che darebbe fuoco a un'intera foresta se avesse il sospetto che in mezzo c'è piantata qualche pianta di Maria. Lui ne ha fatte campagne per salvare noi “cannivori” dal vizio. La cocaina invece non sembra essere un problema per giovanardi. Nemmeno quella che ormai tutti sanno veniva portata con le carriole ad Arcore, per favorire i baci al pene di Priapo, o il rimestare di quel che resta dentro le mutande del tizio, che si erige a due atmosfere proprio come i copertoni di un auto, dal gommista. 

Se solo penso quanto sarebbe bello un mondo che si bacia per strada, anziché il mondo che lascia scorrere la vita con gli occhi bassi, o nel silenzio che non risponde al saluto, e non ringrazia né chiede scusa … se penso a quanto sarebbe bello il mondo senza i giovanardi e le loro ataviche ipocrisie, mi vien da piangere. 

Rita Pani (APOLIDE)


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