5.17.2011

 

Come potrei tacere?


Sarebbe innaturale, per me, non dire nulla su queste ultime elezioni, se non esprimessi il mio immenso godimento, soprattutto per poter ricordare a mastella, che le promesse si mantengono sempre, e che quindi ora deve iniziare a pensare al modo che utilizzerà per suicidarsi.

Sarebbe innaturale non raccontare di come questa mattina sembrasse di essere tornati indietro dall’universo parallelo nel quale eravamo stati relegati. Oggi è stata una bella giornata di sole, una di quelle che ci sarebbe stato il sole anche se avesse piovuto. Me ne sono accorta già sul binario, in attesa del treno che da Torino mi ha riportato a casa. Nell’ultimo periodo, non c’era volta che salita sul treno non vedessi qualcuno con uno di quei giornali di carta straccia editi o finanziati dal tizio che ha perso le elezioni; stamani, quasi tutti i passeggeri della mia carrozza avevano un giornale: l’Unità, Il fatto quotidiano o Il Manifesto. Nemmeno uno degli altri, al punto che ho formulato delle ipotesi: la prima che non fossero usciti in edicola, la seconda che fino a ieri la gente avesse paura di mostrarsi con i giornali “eversivi” in mano, la terza, e la più probabile, che tutti abbiano cercato il modo di prolungare lo stato di godimento provato ieri a spoglio avvenuto.

Sarebbe anche innaturale congratularsi col PD, anzi forse bisognerebbe pretendere da loro le congratulazioni per essere riusciti una volta ancora ad andare a votare con i tampax al naso, spinti dal grande disgusto o dallo schifo profondo che questa feccia di governo ci ha provocato soprattutto nell’escalation dell’ultimo vergognoso periodo. Il caso di Napoli è emblematico della povertà politica che attanaglia il nostro paese, e non ci regala speranza alcuna. E innaturale è anche pretendere che si torni a ragionare di politica. Ho letto da più parti l’invito ad allearsi con i “qualunquisti” del movimento cinque stelle, comprendendo meglio che la svolta è assai lontana. Per quanto io pensi malissimo della politica non politica del movimento cinque stelle, non credo che possa essere utile al paese non dargli il giusto valore, come credo che non gioverà a nessuno (se non al tizio) l’arroccarsi del movimento stesso, a grande distanza dalla realtà.

Fischia il vento, forse, che non spazzerà via la feccia nemmeno per volere della lega, che non farà assolutamente nulla per far cadere il governo, come del resto non farà sì che il tizio decida di andare finalmente a dedicarsi alle giovani prostitute di Antigua. Sarebbe il momento di tornare davvero alla politica, con una presa di coscienza e di responsabilità da parte del centro sinistra … ma ecco, se accadesse questo allora sì, che tutto parrebbe davvero innaturale.

Rita Pani (APOLIDE che son tornata)

Comments:
sarebbe bello che le elezioni facessero credere nel risveglio degli italioni?come sarebbe bello, dalla russia con amore! saluti dal vecio
 
Comunque oltre alla terza ipotesi che ritieni la più giusta personalmente protenderei anche per la seconda conosco le-gli italian* per poterlo dire.
Tornare alla politica ma quando mai Rita...
(PS: Sono EcateCassandra non loggata).
 
“Abbiamo vinto noi, hanno perso loro.”.
Che ve ne pare di questo conclusivo, compatto, alto commento di bersani?
Fantastico!
Con questi dirigenti, eccetera…
Qualcuno molto più intelligentemente ha parlato di “partito unico di due coalizioni”, e questa è l’unica verità vera del sistema politico che continua a distruggere questo Paese. Un Paese che pure, timidamente, cerca di reagire, ma si tratta solo di un vento debole là ove occorrerebbe una tempesta.
L’unico segnale positivo, piccolo, da questa elezione è la sconfitta del PD… almeno a Milano e Napoli:
a Milano ha sfondato un candidato accettato ob torto collo dai dirigenti di questo partito, e a Napoli il partito è addirittura crollato.
Evidente che sarà ininfluente per un qualsiasi cambiamento.
 
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