4.08.2011

 

Lavoro precario ... la barzelletta di Bagnasco

Il cardinal Bagnasco: «Il lavoro precario sia solo una fase transitoria»

Suvvia, Cardinale, ora ci si mette pure lei a raccontar le barzellette? E che barzellette! La sua va a metà tra il macabro e lo sconcio. E poi, mi scusi, è davvero al legislatore che si rivolge, o forse con un po’ di furbizia, tra vedere e non vedere, lo dice per far colpo nell’Entità astratta in cui dice di credere, casomai esistesse davvero? Non sia mai che scoprisse la sua colpevole complicità e quel giorno la spedisse filato all’inferno.
Ecco, dovesse essere una barzelletta, per quanto non faccia ridere, mi sentirei di perdonarla, ma se invece, come penso, la sua boutade è indirizzata alle orecchie del suo gregge cieco e sordo, allora – visto che questo è il mese dedicato alla vergogna – si vergogni.

Sappiamo bene, in Italia, quali siano i lavori precari che danno sbocco a contratti di lavoro indeterminato, con tutti i benefici di quella legge ormai per quasi tutti cancellata e di fatto abrogata dal capitalismo più becero, sporco ed oltraggioso che ha fatto del lavoratore uno schiavo: sono la puttana e il prete.

È fase transitoria quella che prevede un lungo periodo passato a sollazzare un vecchio maiale, che al termine del contratto di collaborazione occasionale, darà sbocco certo ad un più vantaggioso e pulito contratto a tempo indeterminato presso lo stato o un ente collegato. Sono tanti gli esempi di carriere assicurate dal meretricio, che vanno dall’assunzione della carica di ministra, a un più squalificante “quadro” all’ATAC di Roma, o USL,  o qual si voglia Ente, non sanguisuga, ma da sanguisugare. In vero, ci sono giovani assai più fortunati che non hanno bisogno né di essere donne, né di esser puttane per poter superare positivamente la fase transitoria del lavoro precario: sono i figli di. Figli di puttana, pure se per essere assunti, in passato, sia stato il padre a vendersi al padrone di tutte le cose, persino il suo.

Gli altri, come dicevo sono i preti (e le suore), non più folgorati sulla via di Damasco, ma accecati dalla fame e dalla carestia che altri lavoratori – disperati – hanno seminato insieme alle bombe di democrazia nei paesi più sottosviluppati. Dopo un periodo di precariato presso un vostro Seminario, potranno scegliere di avere tranquillità vita natural durante. E in questo caso, ne hanno ben donde.

Per il resto, l’unica transitorietà che riveste il precariato italiano, è quella di sempre. Quella di chi si sveglia alla mattina e non sa se troverà ancora il suo posto di lavoro ad attenderlo, quello di chi arriva alla sua postazione da call center e scopre che a breve ci saranno 28 nuovi esuberi (sì, non licenziati, ma gente esuberante) e allora inizia a guardare oltre la sua postazione, chiedendosi a chi, tra quelli che osserva, toccherà. O in che modo si potrà dar sfogo a tanta esuberanza: con cassa integrazione, o con un semplice “Arrivederci e grazie?”
Ma forse non è l’unica transitorietà. A guardar bene ci sarebbe anche quella esposta ieri dai dati ISTAT che rilevano come, la percentuale maggiore di morti e infortuni sul lavoro, riguardino proprio i lavoratori precari. Sa com’è, all’ISTAT sono notoriamente delle faine: non avrebbero potuto spiegare che i numeri aumentano perché ormai si è tutti precari e spesso in bilico. Un po’ come quando ci rassicurano sul numero dei morti sul lavoro che calano vistosamente, scordando di dirci che forse è solo perché la strage è ormai compiuta, visto che ormai si festeggia, quando finalmente qualcuno ci rende schiavi.

Esigere delle scuse dal Cardinale è arrogante o ridondante?

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
basterebbe che provassero a "lavorare per mangiare" facendo un lavoro dove, alla sera, hanno la "schiena rotta" magari per pochi soldi, mentre al contrario, non praticano la fede con privazioni di comodita' e previlegi, per una semplice ragione di "famiglia" sanno che in questo paese, chi conquista uno "scranno del potere" puo' percorrere la strada del (siamo tutti fratelli) parentopoli? ramificata su tutto il territorio (non solo nazionale) questo riguarda tutti gli schieramenti politici, quindi? si accodano, e non per offenderci, lo fanno per avere una ragione in piu' per avvicinarsi al dio danaro, che in questo "paese di bengodi" si sa, gira sempre dalla parte dei piu' forti e sopratutto dei piu' furbi, il clero e' la scuola dei furbi (senza scrupoli) devono adattarsi anche loro (lo fanno sempre) mettersi al traino dei potenti (politici) e dei ricchi, raccontare qualche barzelletta, del "fai come dico e non come faccio" per gli italioti, che potranno vivere di illusione e speranza divina? saluti dal vecio
 
Rita, dimenticavo una roba importante, dare moglie ai preti, vescovi, cardinali e quanti bazzicano nella "fabbrica del clero" dargli un impiego, farli sudare, soli così capirebbero le "scalate" necessarie a soppravivere in questo mondo, che si permettono di giudicare, anche se sono lontani danni luce, dalla realta'! saluti dal vecio.
 
@ Esigere delle scuse dal Cardinale è arrogante o ridondante?

E esuberante!!!!!!!!!!


Antonio Como
 
Posta un commento

<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?