3.14.2011

 

Chi tocca un bambino è un mostro

Hai visto quando muore un bambino? Il cuore di chiunque si stringe. Non importa di cosa sia morto, se un incidente o una malattia. Ci si stringe il cuore, povero angelo. Persino noi, che campiamo bene senza Dio, pensandoci un momento di più, vorremmo che tutte le favole che ci hanno raccontato, quando eravamo bambini anche noi, fossero vere, per saperli al sicuro nel candore di una nuvola, adornati dalle alette di piume.

Quando uccidono un bambino, il cuore si stringe e la mente si schiuma di rabbia, e anche quelli di noi che stanno zitti in fondo in fondo vorrebbero avercelo per le mani, l’orco, il mostro, il perfido assassino. Poi magari nulla farebbero vinti dalla coscienza e dalla civiltà. Ma quando si uccide un bambino, viene bene pensare che forse anche noi potremmo cedere alla tentazione. Ci aiuta a farci sentire giusti, in questo mondo sempre più sbagliato.

I bambini non si toccano, sono il futuro, sono quello che nessuno dovrebbe mai scordare di essere stato. Puliti, anche quando hanno le mani piene di fango o il muso rosso del sugo degli spaghetti. Puliti quando dicono le parolacce solo perché sanno che un sorriso te lo strapperanno. Onesti anche quando mentono, con la bocca piena, facendo no con la testa – che non ho messo nulla in bocca – I bambini non si toccano mai.
Ti dicono che non dovrebbero essere uccisi nemmeno quando bambini ancora non sono. Cellule scappate all’attenzione di una sera, piccoli embrioni che uomini e donne, forse si faranno, se resteranno abbastanza nell’utero materno. Te lo dicono con l’arroganza della superiorità cristiana – quella che Cristo non approverebbe mai – additandoti rabbiosi, loro che stanno là a difenderci da noi, con le loro leggi superbe contro la nostra presunta pochezza. L’embrione è vita, l’aborto è morte. Ti impongono persino di non morire, quando la vita nemmeno ci sfiora più.

E di mostri e di orchi è piena la storia, anche quella recente. Di sorrisi di bimbi cancellati, e mai scordati che ancora chiamiamo per nome: Denise, Tommy, Sara, Yara, e prima ancora Sandra e Santina. Troppi sarebbero se andassimo a ricercarli tutti, da quando i tempi non erano maturi per essere un po’ più civili, da quando si uccideva dalle mammane o col ferro da calza.

Credo che anche tu saresti d’accordo con me: chi tocca un bambino è un mostro, un essere infame che se morisse domani, io ballerei un ballo sfrenato, come se fosse un giorno di festa.

Ma ti hanno insegnato male, ti hanno insegnato a stringere il cuore solo quando il bambino è morto in modo brutale divorato dall’orco di turno, quello da sbattere in televisione col cappello da contadino, così che loro potessero ucciderli pian piano, senza nemmeno avere il coraggio della camera a gas. In questo mondo di bambini belli, quelli storpi son da cancellare, e allora dopo aver salvato l’embrione che sano non era, ci penserà la mamma ministro dell’istruzione, a togliere ogni sorriso e ogni futuro a l’uomo che non si farà mai.
Via i bambini disabili dalle scuole, eliminando gli insegnanti di sostegno, via i bambini disabili dai giochi della gioventù perché da disabili, forse non sanno correre o essere competitivi, e partecipare per vincere nell’epoca della meritocrazia fasulla, che fa merito solo il fisico. Via il sostegno alle famiglie dei bambini disabili, che si arrangino da soli o con l’altrui umana pietà.

Chi abusa di un bambino è un mostro, chi uccide un bambino è un orco. Un ministro dell’istruzione che seleziona la razza del domani è assai di più di una cretina ignorante. Non esiste nemmeno un dispregiativo che possa qualificarla per l’abominio che è.

Rita Pani (APOLIDE)



Comments:
dovrebbero essere lette a voce alta, ogni giorno, a mo' di mantra queste parole; dovrebbero essere l'agito di ogni soggetto-persona che si professa tale. dovrebbero essere domanda di coscienza. complimenti.
 
lo supido il malvagio il pazzo, cercano di risolvere i loro problemi (reali o immaginari) con l'assassinio, è logico che non cè nessuna concreta ragione per il loro comportamento, assassinare è una roba diversa dall'ucidere? uccisione del diritto alla vita per essere uguali, con gli stessi diritti di coloro che hanno la fortuna di sentirsi "normali" atti illegali verso uno o piu' esseri umani da parte di una persona, è diventato troppo facile, in una societa' in cui, noi, le nostre famiglie, i nostri amici, siamo alla mercè di tizi, che usurpano la vita, con leggerezza e noncuranza come punizioni eseguite con noncuranza, come misure preventive, senza tollerare l'autodifesa delle vittime, sempre piu' deboli e sole!
questi sono da considerare crimini in paesi dove la democrazia è una priorita'? qui' non succede. saluti dal vecio.
 
Posta un commento

<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?