2.10.2011

 

Troppi modi per sentirsi offese.

Il nord Sardegna è invaso dall’olio combustibile. Sulle coste è moria di alghe, pesci e uccelli. Il mare è nero lo stato italiano dice che non c’è emergenza, che per fortuna tutto si è risolto.

Io mi sento offesa come sarda.

Sullo stile di un summit mafioso, elementi mafiosi e criminali del governo di riuniscono con i loro avvocati deputati, per riscrivere le leggi del codice penale e salvarsi – loro e la mafia – dalla galera.

Io mi sento offesa come persona onesta.

Marchionne si impossessa della FIAT, annulla i diritti sindacali degli operai in attesa che arrivi il 2013 e sia libero di smantellare l’industria italiana, senza alcun intervento dello stato a tutela dei lavoratori italiani.

Io mi sento offesa come lavoratrice.

Per evitare altri processi, il governo tenta di far passare il decreto sulle intercettazioni telefoniche, che di fatto legherebbe le mani alla magistratura e agli ultimi baluardi della stampa libera, ufficiale e no.

Io mi sento offesa come persona libera.

Muoiono al rogo quattro bambini, ed esponenti politici italiani si rifiutano di commemorarli o si lasciano andare a dichiarazioni degne del più orrido nazifascismo.

Io mi sento offesa come persona civile.

Che ci piaccia o no, ricorrono i 150 anni dell’Unità d’Italia. Lo stato italiano in mano ai secessionisti leghisti proibisce di fatto la celebrazione della ricorrenza.

Io mi sento offesa come cittadina italiana.

L’Italia raggiunge tassi di povertà come nell’immediato dopo guerra, la fame torna tra le famiglie italiane, e come nel dopo guerra la povertà uccide uomini, donne e bambini in Italia, mentre il governo ci ricorda che siamo cittadini ricchi.

Io mi sento offesa come persona che sopravvive a fatica.

Il patrimonio artistico e culturale italiano si disintegra quotidianamente grazie all’incuria di un ministro incapace. Roma studia progetti di cartone da esporre a Circo Massimo, cede il Colosseo a un fabbricante di scarpe e in Sardegna si ricoprono di terra le necropoli appena scoperte per mancanza di soldi.

Io mi sento offesa come persona civile.

La cultura finanziata in Italia è solo quella che passa per le mani del governo – nel senso stretto della proprietà – e per mettere le mani sui soldi dello stato, ci sono donne e uomini pronti a prostituirsi – non solo fisicamente – che come avvoltoi girano intorno ai milioni di euro del piano fiction della RAI. I tagli all’editoria (che non sia di proprietà del governo) rendono difficile la sopravvivenza delle case editrici libere. I nuovi talenti italiani, sono al 99% prodotti berlusconiani, oppure non esistono schiacciati dai servi berlusconiani.

Io mi sento offesa come scrittrice

La scuola italiana sottomessa al volere di una ministra idiota, e talmente brutta che è difficile immaginarla inginocchiata sotto una scrivania a far carriera. Una scuola mortificata dai tagli economici e culturali, dove insegnanti coraggiosi si industriano per resistere e dare il massimo che possono per l’educazione dei nostri figli.

Io mi sento offesa come madre.

Basta per favore. Non sono e non vorrò mai essere “solo una donna”. Voglio valere di più di un’etichetta, voglio essere in grado di non scordare mai che il motivo per cui siamo ridotti così come siamo, più ridicoli di una barzelletta raccontata male, è che l’ignavia italica ha regalato a quel criminale debosciato la certezza di poter fare e disporre delle nostre vite, restando sempre e comunque impunito.

Che si riempiano le piazze mi sta bene, ma che si riempiano davvero, non per chiedere cortesemente al dittatore di farsi da parte, ma per esigere che se ne vada esule o a morir’ammazzato dove preferisce; che sia Antigua o in Siberia, per me pari è.

Rita Pani (APOLIDE NERVOSA)


Comments:
Ad Antigua, per favore. Se non altro perché, dopo averci rotto ogni organo possibile con i suoi servi di stampa e tv per 40 mq di Fini a Montecarlo, forse troverà il coraggio di coglionare i suoi ex-elettori evasori scemi raccontando sinceramente da dove sono piovuti i soldi per Antigua.
Jozsef Bocz
 
Siamo tutti nervosi cara Rita ed il motivo pricipale è che fatta la diagnosi...e che diagnosi, non si riesce a trovare la cura.
Nessuno vuol andare alle elezioni, l'ominicchio gira a rivolta troverà il modo di non farsi processare e allora quale è di grazia, vorrei chiedere a quegli imbecilli dell'oppiszione, la soluzione? Vogliamo continuare così a rivoltolarci nel letame che è stato creato da questa feccia di gente?
Lo dico da tempo, basta con le buone maniere da bravi bambini, bisogna andar giù tosti e farsi vedere a capire con il popolo e dal popolo.
Ancora ieri sare da Santoro interviste a dei vecchiacci da rabbrividire...ehhh, ma che non si sa che tutti i maschi italiani sono come lui? Quindi viviamo in un porcile? E quelli che non ci rionoscono in questa descrizione, non se ne sentono offesi anche loro? La cosa grave è l'indifferenza, l'incapacità di indignazione vera che non sia solo dire:che schifo!
Si mettesero tutti a tavolino lasciando da parte almeno per un poco ognuno i propri interessi, trovando quei due o tre punti accomunanti per andare alle elezioni...i tempi son maturi, prima che ci svegliamo un giorno e non troviamo più lo stato costruito dai nostri vecchi.
Mietta
 
qui come dicono al mio paese
"a sem fini col cul in tera" nel senso di finire male, fallire! siamo finiti male perche' ci hanno tolto oltre ai diritti, anche la speranza di qualsiasi possibilita' di risalire la china, falliti perche' molti non sanno piu' come fare per trovare un rimedio, una situazione imbarazzante che ci siamo trovati e purtroppo, ci facciamo sorbire senza reazioni forti, dato che le contestazioni verbali, sono un paliativo, non serve piu' parlare, bisogna agire e farci sentire, qui ci vuole un coinvolgimento di tutti e cominciare sul serio a protestare, vediamo l'esempio di altri paesi, la politica "tutta scìoma" (schiuma, una roba inutile, da togliere da buttare) ci sta ingabbiando, ci tengono schiacciati, come un branco di pecore, con le loro "tiritere infinite" noi assieme al paese intero, stiamo affondando e in questo paese Italia, la melma abbonda ed è inquinata! non c'è piu' tempo, se non vogliamo morire affogati, prendiamo coscienza! saluti da franco il vecio
 
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