2.03.2011
Sono persona e dico basta da almeno 10 anni
Su Repubblica on line, sono più di 1500 le adesioni alla campagna “Sono donna e dico basta”. È divertente sfogliare a caso gli album delle foto. Ci sono visi di quelli come il mio, che alla mattina appena alzata non si capiscono. Poi ci sono immagini di donne con i cartelli che dicono basta, e poi … poi …
Poi ci sono i visi che non mi lasciano sperare e che mi fan comprendere quanto possa essere difficile avere nel cuore il senso di una lotta, che potrebbe divenire l’ultimo dei passatempi internettiani, pilotati dall’ufficio marketing di una multinazionale qualunque, come quella per esempio, che qualche giorno fa ci invitava a scendere per strada con pentole e coperchi. Davvero spaventevole per il governo dei fatti ormai noti.
Insomma, quale logica può mai spingere una donna a cedere alla tentazione di mostrarsi, con la bocca a cuoricino (o culo di gallina), e lo sguardo ammiccante da aspirante modella, per avere soddisfazione per la sua dignità? Forse – e senza forse - il bacillo inoculato dall’ultimo ventennio di berlusconismo, che davvero in pochi ci ha risparmiato.
Ed è un peccato che l’occasione di riscossa, si tramuti così presto in desolazione, comprendendo che forse anche il termine “dignità” è stato travisato. È desolante comprendere che la “rivoluzione” della donna è stata possibile solo quando ciò che avrebbe dovuto essere noto da quando, metodicamente, i teleschermi degli italiani iniziarono ad essere invasi da abnormi tette posticce, e culetti o culoni in primo piano, quasi che tutti volendo potessero annusarli, ma non toccarli è diventato mostruoso. Persino l’infermiera sexy che all’ora di cena mostrava tutte le sue bravure a chi sbavava con la forchetta che non riusciva ad entrare all’angolo della bocca. La logica berlusconiana della donna, che ha insegnato alle donne ad indebitarsi per la chirurgia plastica “che aiuta a trovare lavoro”, e sulla quale oggi i genitori investono più che per gli studi delle figlie. Sì, la logica del mostrare di sé quel che si presume un uomo voglia vedere, anche per chiedere – come in questo caso – più dignità. Chiedere di smettere di essere oggetti, proponendosi proprio come tali.
Se non ora quando? recita un’altra lodevole iniziativa che viaggia su Web. Ed anche questa è una bella domanda, ma purtroppo sortita dalle ultime incessanti rivelazioni sulla vita e le opere di quel tizio debosciato che ormai vittima del suo stesso delirio di onnipotenza, ha solo smesso di fare attenzione, credendo davvero di essere riuscito ad imbonire tutto il popolo, probabilmente convinto da uno dei suoi servi che per anni ha confezionato falsi sondaggi per ingraziarsi il re.
Siamo abituati al meno peggio, siamo vittime del meglio di nulla, e quindi ben venga una piazza che chiede le dimissioni di un criminale. Peccato però che nel frattempo tutto il resto passi in sordina, come per esempio le dichiarazioni rese oggi dal pentito Gaspare Spatuzza: “Mi fa il nome delle persone: mi menziona berlusconi, gli dissi se era quello di Canale 5 e lui mi conferma e mi dice che nel mezzo c'è anche dell'utri, un compaesano. A quel punto che avevamo ottenuto tutto, io cerco di spingere la questione personale con Contorno. Graviano mi dice che l'attentato contro i carabinieri si deve fare perchè bisogna dare il colpo di grazia. "berlusconi e dell’utri sono gli interlocutori, attraverso queste persone ci siamo messi il Paese nelle mani", mi dice.”
Se solo ci fossimo ricordati di questo particolare, purtroppo noto ben prima di oggi, forse saremmo scesi in piazza senza pentole e coperchi, lasciando che fosse la DIGOS a farci le fotografie, solo per richiedere indietro la dignità per poter essere cittadini di uno stato civile, governato dalla politica e non dalla mafia e dal malaffare.
Rita Pani (APOLIDE)
Quanto al resto, ancor più grave,che futuro ha un paese in cui una parte dei suoi abitanti non è capace di discernere, di capire che si è messo nelle mani di un depravato che ha usato tutti i modi possibili e deviati per raggiungere i suoi scopi, principalmente quello di avere potere e guadagnare cifre incommensurabili non rispettando alcuna legge?
Bisognerebbe ricominciare dall'abc qui.Leggevo che un 15enne su 5 oggi...nel 2011, è analfabeta...e tutto fa brodo.I genitori certo non si son presi la briga di far in modo che i loro figli potessero essere in grado di ragionare, conoscere, valutare e del resto come saranno 'ste famiglie? Cosa leggeranno e cosa vedranno nella scatola, l'isola dei disperati o il grande bordello? E noi ci aspettiamo che queste generazioni, padri e figli, possano capire che quest'uomo ci porterà alla rovina non solo economica ma anche alla alienazione totale di principi, valori ed ideali.
Mietta
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