2.23.2011

 

Se tutto diventa astratto

Qualcuno dovrebbe dire a Bersani, che se oggi l’opposizione andasse in Parlamento e si dimettesse, domani starebbe al governo. Bersani poi, dovrebbe trovare il coraggio della verità: dire ai cittadini italiani, che governare è un rischio che non si sente di correre. Quale folle potrebbe sentirsi pronto ad assumersi la responsabilità di prendere in mano il destino delle macerie di questa nazione devasta tata dalla criminalità che l’ha spolpata, svenduta ed uccisa nell’ultimo decennio?

Lo diciamo spesso tra noi: “Non c’è nessuno a cui affidare le nostre sorti”. Non c’è perché nessuno può essere così pazzo da dire: “Eccomi! Vado io”, e Bersani è molte cose, ma di certo non uno stupido.

Poi ci siamo noi, come frutti dentro una cesta che piano marciscono stando in mezzo al marciume. Ogni volta che scendiamo in piazza è come se asportassimo quel pezzetto di muffa che iniziato a divorarci, sapendo però che ancora dovremo amputarci altri pezzi bacati, altri pezzi di noi.

Lo diciamo “Basta!” e lo diciamo veramente perché crediamo sul serio che sia ora di fermare lo scempio, ma che senso ha dire basta quando nessuno raccoglie il tuo grido? Avete fatto caso? I politici delle opposizioni – nella fattispecie il PD – è sempre con noi nelle piazze quando la protesta è astratta. Per esempio quando da donne si è sentita l’esigenza di rivendicare la dignità. Non c’erano però ai funerali dei diritti dei lavoratori, quando a gran voce si chiedevano “pane e lavoro”. E queste sì che sono richieste tangibili, urgenze da colmare, non come la dignità, che ho scoperto ci son persone che neanche la riescono a definire.

Così anche le proteste concrete diventano astratte perché cadono o restano avvolte e sospese nel silenzio; l’unica cosa che le accoglie. Un silenzio di cui dovremmo chiedere conto.
Quindi anche il 12 marzo, quando torneremo nelle piazze per difendere la Costituzione, l’ultimo baluardo della democrazia che questa cupola di governo si appresta a smantellare, è bene essere coscienti del fatto che probabilmente anche la Costituzione diverrà qualcosa di astratto.

Ci sarebbe da fermarsi a riflettere, magari chiedendo a Bersani e Di Pietro, di definire meglio per noi, il concetto di dignità. Perché sì, noi il favore glielo abbiamo reso, quando da donne ci siamo affrancate da un sistema che guarda alla donna come una puttana, ma come la mettiamo con la dignità della persona nella sua interezza?

In Italia non ci sarebbe bisogno di finire morti come i tunisini, gli egiziani o i libici; noi gli strumenti li abbiamo tutti: la democrazia, la Costituzione e le opposizioni. Quel che non abbiamo è un governo. Allora, in Parlamento a cosa ci si oppone? Alle regole scritte dal malaffare per l’interesse privato di un criminale? Che senso ha opporsi e partecipare al governo di una nazione che non governa, lasciando così che il paese muoia?
È solo di un governo che l’Italia avrebbe bisogno, e di persone coraggiose, che dicano chiaro quanto triste è l realtà contro cui prima o poi, dovremo per forza andare a scontrarci, dopo essere stati devastati, ipnotizzati, lobotomizzati, derubati e rosicchiati fino all’osso da questi predatori criminali.

E il coraggio maggiore, come sempre, dovremo averlo noi.

Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
Praticamente è la proposta di Micromega, o sbaglio? Insomma un invito a tutta l'opposizione di dimettersi per lasciar in braghe di tela 'sti delinquenti? Ma siamo sicuri che non farebbero loro un favore lasciandoli a legiferare (si fa per dire, eh!)da soli? Qui dichiaro la mia ignoranza...e quindi chiedo.
Certo, diciamolo chiaramente e senza infingimenti o illusioni, chi verrà dopo sarà in grandi difficoltà e per giunta odiato dai molti che hanno appoggiato 'sta marmaglia ed anche da altri che sentendosi incolpevoli dei danni dovranno addossarsi sacrifici anche pesanti.Lo troveremo questo eroe, questo Superman? Bella domanda ehhh?
Mietta
 
p.s.
Un superman, se mai dovesse uscir fuori,dovrebbe (ma questa è la scoperta dell'acqua calda!) illustrare chiaramente alle genti che la situazione è drammatica,spiegare cosa occorre fare per risolvere gli ingenti problemi ma promettere con serietà che a fronte di qualche altro sacrificio potranno tornare ad una vita civile, ad essere rispettati come cittadini e quindi godere dei relativi diritti.
Mietta
 
è mia opinione che la politica sia consapevole della reale situazione che si trova il paese, tutti sanno che il debito pubblico, è una bolla e presto esplodera' sanno che, nonostante gli espedienti, esistono e vengono usati per sopperire alla disoccupazione, quella giovanile insostenibile, non puo' durare, l'indegenza e la miseria di milioni di famiglie, lasciate sole e abbandonate, mette a rischio il sistema, pero' sanno che il popolo è bue, mormora urla poi dimentica subito, quindi tutta la politica, continua senza scrupoli l'opera di distruzione messa in atto dal tizio e da sommerse figure che muovono le marionette! servirebbe una presa di coscienza, ma il sistema berlosconico ha incancrenito tutto, anche il parlamento, portandolo a livello di un mercato bestiame, dove la validita' delle contrattazioni, non è piu' sulla parola, ma soldi anticipati! un mercato illegale, un teatro tragi-comico che oramai ha ridotto la democrazia a un canovaccio vecchio (la corruzzione è altissima) un crimine legalizzato, le organizzazioni mafiose e l'evasione, sanerebbero l'intero debito pubblico (censura) il popolo usato, propagandato supremo e allo stesso tempo reso inutile, umiliato e affamato! questo è reale, l'astratto è trovare una soluzione? scalare l'everest in bici? potrebbe essere. saluti dal vecio, franco sta morendo.
 
una delle tante ipotesi, la paura del serpeggiante fascismo, che ha avvelenato tanti italioti! è piu' facile fingere che agire! il vecio
 
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