2.08.2011
Il quarto mondo schizzinoso
È da ieri sera che ci penso, da quando volendo riposare gli occhi troppo pieni di parole, ho deciso di guardare su Internet la puntata di domenica di Presa Diretta che si occupava dei rifiuti di Napoli. Non sono riuscita ad andare oltre i primi venti minuti. Ho chiuso la pagina e ho cercato ristoro altrove. Però mi è rimasto il disagio; mi è rimasto il senso di sconforto appiccicato alla pelle. Mi sembra persino ingiusto chiamarli “rifiuti di Napoli”, perché pure noi che siamo sardi, per esempio, sappiamo che i rifiuti che arrivano come i turisti, sulle navi cariche, non sono “rifiuti sardi”, ma spesso veleno prodotto nel ricco nord prepotente, convinto di poterci ancora colonizzare e trattare come una Somalia o un Eritrea qualunque.
Anche stamattina ho gli occhi pieni di parole, e di punti e di virgole, e ho anche qualche lacrima come spesso mi capita in periodi stressanti e troppo pieni di cose. Così per non pensare al mio sono andata a leggere i giornali, ed ho trovato ancora “i rifiuti di Napoli”. Leggendo gli stralci delle telefonate tra Barni e Mascazzini, profumatamente pagati dallo stato per occuparsi dei rifiuti, mi è tornato il pensiero che per tanto tempo mi ha assillato ieri sera.
Forse sarebbe davvero il caso di una riforma della giustizia. Forse è giunto il momento di pretendere che le cose vengano chiamate col proprio nome. Visto che in Italia, una cosa come “disastro ambientale” non è considerata poi così grave, poiché da troppi anni c’è chi con la spazzatura si è fatto ricco, così ricco da comprarsi una compagnia aerea, ed è rimasto candido come una vergine; così vergine da poter partecipare alla spartizione dei danari per il fantomatico ponte sullo stretto, o il miracolo dell’Aquila, e allora sarebbe il caso davvero di cambiare.
Con una riforma della giustizia questa gente potrebbe essere condannata per il reato che veramente sta compiendo: strage. La gente muore, come nel quarto mondo e dopo lunga sofferenza. Spesso muore senza neppure l’assistenza, e certo senza potersi permettere di pagare i luminari della scienza, che per altro a volte, sono loro stessi invischiati nel giro del potere del malaffare, sempre in nome del dio danaro da far passare di mano in mano, sempre le stesse di chi dà e di chi prende. Metterli in galera e gettar via la chiave, però non soddisfa in pieno il mio senso di giustizia, davanti a tanta barbarie.
È sempre più difficile conservare il pensiero pulito mentre si uniscono i tasselli delle nostre esistenze e delle nostre r-esistenze. È difficile non soffermarsi almeno un attimo a pensare alla regola dell’occhio per occhio. Riportare a Brescia i rifiuti tossici nocivi e gettarli con gli idranti addosso a chi li ha mandati in Sardegna. Prendere i due funzionari dello stato e gettarli come FOS nelle discariche di Terzigno, dove oggi sappiamo, la “gente è diventata schizzinosa”. Far fare un bel massaggio a bertolaso da un auto compattatore in perizoma.
È sempre più difficile non cedere alla tentazione, sapendo quel che sappiamo. Ma dobbiamo r-esistere ancora e mantenere viva la nostra civiltà.
Rita Pani (APOLIDE)
ma anche alla morte ed a malattie gravi degli abitanti. Una Jervolino che viene a dire...sì, ma quegli altri che hanno fatto? D'accordissimo, ma TU che hai fatto in dieci anni? Ho chiuso con la morte nel cuore e con la consapevolezza che questo paese è abitato da primitivi senza coscienza e ignoranti come cucuzze.
Però mi ha consolato il sindaco di Portici, a dimostrazione che quando qualcuno si applica con coscienza, voglia di fare,amore e competenza qualcosa di buono ne esce.
Gli altri sindaci copieranno? Mahh,se son ammanicati con la camorra è inutile sperarci.
Mietta
Hai ragione quando dici: "È sempre più difficile conservare il pensiero pulito mentre si uniscono i tasselli delle nostre esistenze e delle nostre r-esistenze. È difficile non soffermarsi almeno un attimo a pensare alla regola dell’occhio per occhio."
Un minuto è poco, io sto interi giorni a pensarci, perché stanno distruggendo la mia vita dicendomi che è l'unica via, e le/gli estremiste/i siamo noi, siamo noi che sovvertiamo, le/i bandite/i, loro uccidono bambine/i perché povere/i, fanno ammalare la gente sul lavoro, quando non la fanno proprio morire, sono i mandanti (ho scritto I perché tanto il potere è sempre e solo in mano agli uomini) delle stragi di stato, collusi con ogni potere che fa circolare denaro, "partorienti" della crisi e del modus vivendi secondo cui se chiedi un favore sei meglio di chi PRETENDE diritti, quindi corruttori e corrotte/i coloro che seguono questa via.
Occhio per occhio non è il mio motto, anzi non ci credo nemmeno, ma credo nella Rivoluzione e nella Liberazione.
Ciao Rita.
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