1.26.2011
Lezioni di umiltà
I giovani rischiano di andare in pensione con un'indennità da fame? I genitori la smettano di regalare auto ai figli laureati, e ai neodottori offrano piuttosto il riscatto dei contributi relativi agli anni dell'università. Il corso di laurea intrapreso è sbagliato rispetto alle esigenze del mercato, il ragazzo non trova lavoro? Accetti un contratto d'apprendistato e impari un mestiere. Soprattutto, sia umile: i giovani italiani soffrono di "inattitudine all'umiltà". (Ministro per la “tizio jugend” meloni, nota come zoccola [tizio dixit])
Che bello! Finalmente una lezione di umiltà. È importante insegnare ai ragazzi ad essere umili. Tutti quei laureati che ostentano la loro boria quando alle dieci di sera si staccano le cuffie dalle orecchie, dopo aver passato otto ore alla postazione di un call center, a me francamente avevano dato noia. È bello che finalmente ci sia una ministra giovane, diventata ministra per la sua cultura e la sua intelligenza che mostri a tutti i giovani come si possa arrivare in alto, semplicemente avendo umiltà, accettando qualunque cosa la vita ci offre, con la speranza di migliorare. Anche di essere chiamate zoccole dal tizio del consiglio. Umiltà e via andare!
E ci smentiscono, questi ministri, così che siamo costretti a riconoscere che non tutti sono impegnati a districare la matassa di tette e culi che hanno ingorgato il governo del paese. Ci sono ministri giovani che lavorano e che hanno a cuore l’altra gioventù: quella che non può aspirare a togliersi le mutande. Hanno piani importanti, per esempio la rivoluzione culturale che scardinerà il 68 che ci portiamo dietro, fatto di diritti acquisiti ed evoluzione. Ma che storia è mai quella per la quale non si può parlare di lavori manuali? Bisogna adeguare il modello al mondo del lavoro che cambia – dicono. Lo hanno detto. La ministra della tizio Jugend ha anche detto che c’è un pezzo del paese che non capisce quando si parla di “lavori manuali”, ma per fortuna la società sì. E lei ha l’aria di sapere tanto sul lavoro manuale, che con molta umiltà deve aver fatto per essere premiata fino a diventare ministra di qualcosa.
Che bello! Quanto siamo fortunati ad avere questo governo di giovani che parlano di rivoluzione. Sembra davvero di vivere in Venezuela o in Bolivia. E poi è quasi orgasmico il concetto di “rivoluzione culturale”, espresso da cotanta umile ministra, guardata con affetto e ammirazione dal più saggio ministro sacconi, che a margine del recital delle due ministre (c’era anche l’umile gelmini) ha annunciato che non ci saranno proroghe per i precari licenziati e che il governo andrà avanti deciso con lo smantellamento dello statuto dei lavoratori, che comunque qualora non ve ne foste accorti, da un pezzo è già stato smantellato, prova ne sia l’abominevole accordo Mirafiori.
La rivoluzione culturale di questa massa informe di dementi prezzolati, come usa spesso, avviene attraverso slogan, opuscoli e spot promozionali da teletrasmettere a tamburo battente sulle televisioni di stato, e anche per promuovere questa rivoluzione ne verrà stampato uno con la prefazione della ministra meloni, che avrà per titolo: “Buon lavoro.” "C'è un atteggiamento talvolta passivo o distratto da parte delle nuove generazioni". Ed è meglio che mi fermi qua, senza trarre conclusioni.
Ho una figlia laureata, non le regalai l’auto e nemmeno il futuro di una pensione. In realtà è laureata grazie ai miei genitori che le hanno pagato gli studi, e sono molto grata. Se non altro perché la laurea le ha donato la possibilità di andarsene dall’Italia, e non beccarsi in faccia queste pallette di merda, lanciate con tanta umiltà.
Rita Pani (APOLIDE)
(Rita)
Me la spieghi per favore? Sai detta cosi' e' un pelino ambigua come frase, vista la disinformazione globale su questi due stati che i media "occidentali" incluso Il Manifesto ci rifilano, senza sapere nulla della realta'.
Greetings
JOKER Ltd.
Mietta
Ti racconto tutto questo perchè ho la speranza che in Italia suceda lo stesso, che fra qualche hanno tua figlia possa ritornare e che Mr. B. sia stato solo un incuvo rinchiuso in una fredda cella.
Saluti e scussa per il mio italiano...
Sara' la stanchezza ma insisto nel non capire. Le rivoluzioni si fanno anche senza armi. Serve piu' tempo ma si sparge un poco meno sangue.
In Bolivia e Venezuela (ma anche in altri stati come Barsile, Argentina, Ecuador) si stanno vedendo rivoluzioni democratiche, lente ma reali.
Nei prossimo 20 anni vedrai che si completereanno i processi, si vedranno i risultati del buon governo, e poi sono comunque esempi, per chi vuol vedere. Chi non vuole, tipo i fasci, i berlusconidi, gli italioti, i capitalisti, beh sono pronti a negare l'evidenza.
In Venezuela si vota con il voto elettronico, ma viene emessa contestualmente la scheda con riportata l'indicazione di voto espressa, e la si infila in un urna. A seguire si procede allo spoglio del 60% dei voti su carta e si confronta se corispondono a quelli espressi elettronicamente. Per votare basta toccare sullo schermo il nome (con foto, nonostante i piani di alfabetizzazione ci sono persone ormai anziane che non sanno leggere) del candidato. Mai state accuse di brogli.
Se lo paragoni all'Italia mi sa che hai idee confuse.
Greetings
JOKER Ltd.
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