1.11.2011

 

Fatta ITALIA bisogna fare gli italioti

Visto il nuovo prodotto lanciato sul mercato della politica, dal tizio venditore di aspirapolvere del consiglio? ITALIA. Mi dispiace per voi, e siete tanti, indignati dall’ultima ruberia berlusconiana, ma a me proprio non tange: io sono APOLIDE. Mi riconosco il merito di una certa lungimiranza, sebbene quando decisi di dissociarmi dall’italianità, ammetto che non avevo visto così tanto lungo. Davvero, per quanto ribrezzo provassi per l’ammorbamento del nostro paese, non avrei mai sospettato che saremmo arrivati anche allo scippo dell’identità nazionale.

ITALIA

Così, finalmente, ha deciso di mangiarsi tutto, di non lasciare più dubbi. L’Italia è cosa sua, nella più mafiosa delle logiche, nel più totale disprezzo di ogni singolo cittadino che con un moto d’orgoglio dovrà motivare il suo essere italiano, per nascita, per matrimonio, per asilo, di diritto, oppure perché si riconosce nel prodotto di mercato studiato da una delle società di marketing del tizio malfattore.

Perché siete tutti così intristiti e indignati da questa nuova operazione di marketing del tizio? Perché vi sentite offesi? Certo, comunque la si pensi siamo al centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, siamo immersi con tutti i piedi nella storia e il momento pare fuori luogo, dato anche un certo ridestarsi di patriottismo insospettato. Certo, qua e là sventolano le bandiere tricolori, ma in vero ogni volta guardandole, ci chiediamo se sia per la storia o per una partita di pallone. Come operazione appare più disonesta che ingannevole, ma non è forse normale trattandosi del tizio?

Non è nemmeno bene chiaro se sia lecito defraudare i cittadini italiani della loro identità nazionale, e già qualcuno si è mosso in questo senso per avere lumi. Possiamo attendere e nel frattempo reagire, se non altro con le parole. Perché è vero che d’Azeglio disse: “Fatta l’Italia bisogna fare gli italiani”, ma è anche vero che se il tizio farà Italia, il suo popolo sarà solo quello degli italioti.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
...se il tizio farà Italia, il suo popolo sarà solo quello degli italioti...e noi che saremo e che dovremo fare, vergognarci di chiamarci ed essere italiani? Io mi farò chiamare apolide,come te Rita...perchè il mio paese non c'è più e non voglio correre il rischio di essere confusa con l'altra parte del paese, quella degli italioti.
Ma è previsto che si possa chiamare un partito con il nome del paese? Perchè se non è corretto, caspita ma anche napisan potrebbe parlare, pofferbacco quante penniche si fa!e gli altri dormienti nulla da dire? E' anche grazie a loro che siamo arrivati a questo punto e intanto i lavoratori son diventati carne da macello e quel deficiente di Fassino dice che votare sì al referendum marchionesco va bene, ma andate a dar via il c....(scusate il francesismo!)
Mietta
 
Rita, a volte guardando al passato, a quanta fatica e sudore è stato fatto per il paese, a quanti morti, (Reggio Emila Modena e tanti altri) oggi dimenticati addirittura contestati e oltraggiati, per aver difeso e difendere ancora oggi, nonostante tutto, questo paese, intristito da un malessere generalizzato, penso e ho rispetto per coloro che hanno dato tanto, ma per questa politica incancrenita, vorrei che si risvegliassero le coscienze e che si ritornasse a difendere quei valori scomparsi; l'onesta' la dignita' e riscoprire il diritto, resistendo, magari rivoltandosi al degrado, diventato un evidente indicatore, a cosa serve? acclamare il tizio-caimano, quando propaganda il delirio di onnipotenza? siamo in un paese di santinari, pallonari, cattodipendenti, televisiomani, è tutto dire, quì siamo arrivati! il nostro futuro? lo vedo buio....anzi nero. saluti da franco il vecio
 
gent. Mietta, Italioni? un popolo abituato a scordare in fretta, a cancellare la storia, giarandosi e facendo finta di non vedere, mentre è tornato il regime, mascherato da falsa democrazia? peggio del 29/30 con la farsa tragicomica della cricca, che delinque impunemente alla faccia di tutti!
 
Mitica !!!!
 
Qualcuno intelligentemente ha suggerito di chiamarci "diversamente italiani"
 
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