12.06.2010

 

I miei inciampi

Allora, guardandomi negli occhi, lei mi ha detto: “Forse non hai capito che non sei solo cosa tua.” Io non ho un bel carattere, a volte riesco a starmi sulle scatole da sola. Mi accorgo quando pervicacemente inizio ad arroccarmi nella mia posizione, togliendo qualunque spazio di risposta al mio interlocutore. Io lancio le cose. E molte ne avrei lanciate in questi giorni, fino a quando però ha prevalso la sua voce calma, quasi immobile, e i molti, troppi, messaggi accumulati in giorni di frenetica apatia, e viaggi in treno lunghi ed estenuanti fatti forse solo per ribadire a me stessa il mio brutto e intransigente carattere.

Non sono nemmeno fatalista – non è un mistero – e dell’assunzione di responsabilità faccio regola di vita. Della verità. Questa almeno non è cambiata: la verità è che vorrei archiviare la politica, in attesa che anch’essa abbia voglia di tornare e riprenderci, catturarci ammaliandoci col suo senso semplice; la vita. Ma se ci fosse solo una verità allora saremmo tutti cattolici, e il mondo non sarebbe certo più vero di quanto già sia oggi.

Il nostro silenzio, il silenzio di chi in fondo le cose da dire le ha nell’anima per vocazione atavica al pensiero, col suo silenzio lascerà spazio solo al rumore putrido delle scorregge degli adepti del tizio, o peggio dei leghisti, o di coloro che certo non sprecano il tempo a pensare. Loro i pensieri li prendono già fatti, come se li comprassero nei banchi frigo dei supermercati.

Così, per esempio, oggi mi scrive un leghista che io sono una stronza e che dovrei prendermi in casa il marocchino che ha ucciso una bambina, o quello che ha ucciso otto persone in Calabria, dato che “li difendiamo sempre”. Solo un leghista può ritenere che essere un extracomunitario sia un’aggravante di un gesto tanto orribile come quello di uccidere una bambina. Solo un leghista può non tollerare che a uccidere una bambina sia stato un marocchino. Quasi come se per un leghista, le bambine italiane potessero essere uccise solo dagli italiani. Secondo la regola leghista, noi ai tempi di Olindo e Rosa, avremmo dovuto tutti invitare il leghista monocellulare a prendersi in casa i due bastardi criminali, che uccisero due donne e un bambino?

Io non posso tacere perché so cos’è la vita umana, di un bambino, di un operaio, di una donna, di un uomo. E mi spiace ammettere che so persino cos’è la vita amebatica di un leghista. Sono così ignobilmente coerente che tra la vita di un esemplare monocellulare leghista e un embrione, ritengo sia più vivo un leghista. È grave come affermazione, lo so compagni, e farò ammenda.

“Io non sono solo cosa mia.” Non avevo nulla per le mani, in quel momento, e nulla ho lanciato. Oggi ci ripensavo dopo aver passato del tempo con amici a provare proprio a spiegare le mie ragioni, e i miei convincimenti. Dicevo della necessità, appunto, di rifare della politica “cosa seria”, e quale potrebbe essere il primo principio, se non esattamente quello di mettersi in disparte, e non essere cosa propria, ma funzionale alla collettività?

Poi è vero, nulla mi è stato in discesa in questo ultimo anno, e di salite me ne sono state già prospettate altre, ma anche questo dicevo in questi giorni: che senso avrebbe il comunismo se prestassi attenzione solo ai miei inciampi, mentre in tanti ormai son già caduti lunghi distesi?

In fondo, come diceva il poeta Vasilij Zukovskij, ciò che è scritto con fatica, si legge con facilità.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Bentornata Rita!
Roberta da Sydney
P.S. i lombardi rosa e olindo hanno ammazzato 3 donne e un bambino e ferito un uomo.
 
si infatti ora partirà il vortice di commenti e via andare che quando succede qualcosa di deplorevole la prima cosa che mi dico è "speriamo che non sia un extracomunitario"___ ma si sa che non può sempre andare bene e cioè che gli assassini siano solo locali! __ in compenso e viceversa se l'odioso gesto ha avuto come vittima un/a extracomunitario, ce la caviamo in fretta perchè la notizia dopo un paio di giorni esce dalla scena, tranne il caso in cui vi sia un accanimento alla sopravvivenza da parte della vittima e magari il coma duri qualche giorno e allora se pur con certo fastidio se ne scorge notizia distratta nei tg.
sul fatto che cresca il numero delle persone di ogni razza esasperata e disperata nessuno ci pensa tranne i politici che pensano così tanto, ma così tanto e intensamente per trovare rimedi che sono in vacanza a riposare le meningi e si sa, quando la politica va in vacanza__ la cronaca nera, la strategia del terrore e lo spauracchio dell'uomo nero più o meno mutandato in corsa o meno è sempre l'argomento preferito___ perfetto come appunto un delitto per mano di un ospite del bel paese!
 
Rita, le vittime degli "errori?" del razzismo vengono sepolte e tutto finisce li, basterebbe pensare che chi non ha una croce ne' ha due, purtroppo, questi soggetti sono ammalati gravi di protagonismo, avidi di danaro, sparano veleno perche' non conoscono la vita, non conoscono la bellezza il piacere delle robe semplici e non pensano che (la morte) "caterina la seca" non fa distinguo di pelle e non si lascia comprare! saluti da franco il vecio
 
Bentornata, Rita. Pochi giorno sono bastati a far sentire la tua mancanza
 
Grazie Rita.
Abito a pochi chilometri dal paese di Yara, e conosco bene molta gente del posto. Il fatto provoca orrore e ribellione, e questo è GIUSTO: come non ribellarsi ad una cosa così assurda? Ma il razzismo è una scorciatoia del processo di identificazione del colpevole, chiunque esso sia: non ho bisogno di cercarlo, è lì, pronto da incolpare. Chissenefrega delle centinaia di immigrati che lavorano, vivono assieme agli italiani, pagano tasse e INPS, fanno giocare i loro figli coi nostri (in che senso "nostri"? ho più in comune col "trota" o con la badante boliviana di mia madre, ottima donna e di grande cultura, oltre a sensibilità e via dicendo?).
Perchè pensare che più aumentano gli immigrati più aumentano (per legge statistica) anche i loro delitti (ma anche le loro tasse, i loro contributi, etc.), pensare è operazione difficile e con esiti incerti: magari mi rendo conto che anche io potrei essere (o diventare) un delinquente, e questo mi inquieta, mi spaventa: invece che capirlo e mettere in atto le contromosse, meglio gridare un "Via i marocchini", che ha ben DUE effetti positivi: il primo è che penso di aver fatto qualcosa per il problema, il secondo è che, vista l'impossibilità di questa "separazione", quando ricapiterà potro pensare che avevo ragione.
Non so, ogni giorno che passa mi sento più straniero nel posto dove sono nato...

Marcello
 
Sia come sia, la gita ti ha fatto del bene direi. Ti ha schiarito un poco le idee.

Ricorda sempre che fare e' diverso da dire, perche' di solito prodduce qualcosa. Percio' appena sei in condizione, vediamo di fare, di realizzare progetti lassciati troppo tempo solo detti o scritti.

Ti mando il CD appena possibile se riesco domattina stessa.

Greetings
JOKER Ltd.
 
Rita cara, ogni tanto ti fai prendere dalo sconforto e presumo dipenda anche dal fatto che sei ancora debilitata...ma forza e coraggio. Non so se per te sia fortuna o disgrazia, ma hai il gran dono di una bella testa, grande incisività nell'esprimerti, niente ipocrisia e tanto ardore. Non le buttare alle ortiche queste qualità che spero ti daranno una grande spinta anche per il resto della tua vita.
Siamo (sono) razzisti, prendiamone atto...forse anni fa c'era meno occasione perchè questa pulsione venisse fuori, oggi, con l'aumento degli extracomunitari e non,siamo anzi sono (io no!)timorosi di perdere i loro benefit, la supremazia, invece di capire che un paese a crescita zero, anche di figli, non potrà che ricavare vantaggio dalla loro presenza.Questa feccia dovrebbe mettersi nella capa che l'unica reazione giusta contro questi orribili eventi è punire severamente e con la certezza della pena coloro,di ogni colore, non si comportino civilmente e rispettando le regole. Punto, tutto quì...gli omicidi son tutti uguali, non son più gravi se commessi da bianchi o colorati.

Cara Rita, stai bene e non gettare la spugna...anzi, quì toccherà agguerrirsi ancor di più.
Mietta
 
Willkommen zurück, meine bester! Bentornata tigre. E' un vero piacere rileggerti.
L'altro ieri ascoltavo su Rai3 il commento di un immigrato regolare di Brembate: "Se è così siamo tutti rovinati". Oggi, invece, con mia triste soddisfazione, mentre sorseggiavo un negroni in un bar cinese (la titolare è una cinesina alta un metro e qualcosa con i tacchi di sua madre) ho ascoltato un'anziana signora milanese sentenziare come segue: "Ma va la, tunisino o marocchino quello ha fatto solo da sponda. Sono stati due italiani: prima le hanno fatto il servizio, poi l'hanno uccisa".
Che tristezza.
In ogni caso, un'ameba si può debellare in un attimo. Per debellare centinaia di migliaia di cerebrolesi, invece, occorre avvalersi di tanta pazienza, tante ispezioni fiscali e qualche ingiunzione esplicativa.
Jozsef Bocz
 
... la verità è che vorrei archiviare la politica, in attesa che anch’essa abbia voglia di tornare e riprenderci, catturarci ammaliandoci col suo senso semplice ...

Non lo fare, non fare il mio errore. Cerco di "autoassolvermi" con la scusa del lavoro che, tranne negli ultimi 2 anni, mi ha portato ovunque senza nemmeno aver avuto il tempo di conoscere i miei vicini. Mi sto riorganizzando ... motivato sopratutto dallo schifo che mi procurano la maggior parte dei politici.

Trova la forza per continuare.

Laleggenoneugualepertutti.
 
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