12.20.2010

 

Assassini potenziali e assassini reali

Sarà interessante osservare quanto fascismo, i cittadini italioti saranno disposti a tollerare. C’è persino timore a nominarlo, il fascismo, proprio come un tempo, quando certi nomi o certi accadimenti si citavano a voce bassa, stando attenti a non farsi sentire. Dopo le dichiarazioni affidate a gasparri, ma certo non partorite da lui, geneticamente non attrezzato a formulare un pensiero autonomo, Vendola si mostra preoccupato: “… verso il fascismo.”

Verso? Ma fa così paura ammettere che nel fascismo ci stiamo già da un pezzo e con tutte le scarpe? Come altro potrebbe chiamarsi l’arroganza di questa feccia che (non) ci governa, ma che con la repressione, con le deportazioni degli ultimi, con l’arricchimento personale, con lo sfruttamento dello stato in maniera privatistica ha demolito da illo tempore, l’ultimo barlume di democrazia nemmeno conquistata del tutto, nel periodo storico che va dalla Resistenza ai primi anni ’80?

Quello che ci ha salvato fino ad ora, non è stata la presunta democrazia, ma la stupidità di questi che alla fine non sono buoni nemmeno ad essere fascisti. Parlano per provocare, per incitare allo scontro, o semplicemente perché devono distrarre dalla realtà quel popolo che colpevolmente si è adagiato nel nichilismo più becero e individualista. Tanto più è ignobilmente terrificante la dichiarazione istituzionale, tanto più sarà annullata la capacità di pensiero di colui che non ha più né voglia né tempo per pensare.

Promettere arresti preventivi, o peggio insinuare che all’interno dei cortei possano esserci “potenziali assassini”, sono dichiarazioni che avrebbero fatto sorridere un popolo civile e normodotato, noi invece vivendo in Italia, abbiamo il dovere di preoccuparci, perché il nostro è un paese che non conserva nulla di normale, nemmeno la capacità di appellarsi alle leggi dello Stato, che pure ci sono, o esigere il ripristino della democrazia confidando nelle opposizioni.

Vendola, per esempio, avrebbe dovuto condire meglio la sua dichiarazione, ricordando che fino a prova contraria, i veri assassini oggi siedono in parlamento, e assassini lo sono davvero e non in senso metaforico. Lo stato italiano uccide e lo fa impunemente. Uccide i migranti e li seppellisce in fondo al mare o dentro i lager creati su un modello nazista che non avrebbe dovuto appartenerci. Uccide i lavoratori che si impiccano perché non sanno più di che vivere. Uccide i vecchi abbandonati a loro stessi da uno stato sociale disintegrato e ormai inesistente. Lo stato italiano ammazza i ragazzi in caserma, in carcere o per strada.

Un’opposizione seria, avrebbe dovuto tempestare i giornali con dichiarazioni inneggianti al buon senso, che avrebbero dovuto ricordare a quel fascista di gasparri, che è di qualche giorno fa la notizia che il suo camerata alemanno, per esempio, non ha solo elargito posizioni di tutto rispetto nelle municipalizzate di Roma ai suoi familiari, amici o parenti, ma anche a ex (ex?) terroristi neri, che assassini lo sono stati eccome, seminando bombe sui treni o nelle piazze.

Ma forse questa inesistente opposizione, è troppo in là nel contagio sia del berlusconismo più becero, che del morbo del buonismo veltroniano per potersi rendere conto di quali siano realmente le richieste che i cittadini italiani fecero, nel momento in cui col loro voto, si affidarono a loro per avere un minimo di speranza.

La strategia del governo sta cambiando, si sta trasformando nella strategia del terrore. Ci provano ogni volta che si minaccia di occupare le piazze per rivendicare diritti o per protestare. Devono cambiare, perché sanno loro meglio di molti di noi, che non solo siamo in pieno regime fascista, ma che ormai non vi è porzione di paese che non sia di fronte all’impossibilità di sostenere la vita. Ed ogni giorno che passa in Italia, chi si appresta a morire è pure costretto ad sopportare l’olezzo di un barile di merda che viene scoperchiato, tra puttane, ladrocinio, nepotismo, corruzione e quanto di peggio vi giunga alla mente. Saranno loro, i fascisti, a far esplodere il paese, prima che esso comprenda che è giunto davvero il momento di ribellarsi.

Rita Pani (APOLIDE ANTIFASCISTA)


Comments:
in tutto questo non mi è chiara una cosa: come fa un Paese che non riesce a mettere in galera chi ha perpetrato reati pregressi incarcerare preventivamente chi non ne ha ancora commessi?
e ancora__ dove caspiterina li metterebbero che le carceri sono già esuberanti di ladri di mele extracomunitari e disperati che si fanno per non spararsi?
aggià! vuoi vedere che ci portano dall'amico libico?
 
siamo al bivio, dove il cittadino dira' NO dove si dovra' riflettere del perche' della ribellione, dove il rifiuto non è rinuncia, uno schiavo che in tutta la vita ha ricevuto ordini, guidica ad un tratto di dire basta, giudica da quel momento inaccettabile un nuovo comando! le robe anno durato troppo " fin qui si al di la' NO" siamo troppo oltre al limite e oltre questo limite non si potra far finta di non vedere e di non sentire, questo paese dovra' mettere al centro delle sue riflessioni, lungi dai principi formali o dai valori sviliti della storia, quelle virtu' che fonda la dignita' della gente, che deve essere il "rifiuto della parte che offende" abbiamo bisogno di pane e di giustizia e si deve fare di tutto per difendere questo nostro bisogno, c'è stata una guerra partigiana come difesa del bene assoluto, forma di salvezza, esercitata da tutti contro l'ingiustizia immorale, del potere violento criminale! l'imbroglio di giudicare la ribellione è un concetto arbitrario fascista, a sentire parlare i responsabili, a detta di molti, sembra che a guidare la rotta di collisione, sia chi subisce e non chi provoca, un esrcizio di squallore d'altri tempi, il modo migliore sarebbe non rassegnarsi all'ingiustizia e non l'obbedienza ad ogni costo, siamo al punto di esercitare il ripudio alla violenza' come dovere sociale, un rimedio contro lo squallore, la perdita di dignita' e trovare la via per la salvezza, nostra e del paese!un diritto sancito anche dalla Costituzoione. saluti da franco il vecio
 
gent.mo teti abbiamo assistito a sistemi criminali dove, proprio per esigenze di spazio, la gente; bimbi donne uomini anziani malati portatori di handicap, venivano eliminati come fosse un gioco degli scacchi! oggi non è così trasparente la roba, ma sta succedendo con un metodo piu' sofisticato ma il risultato è simile!cordialmente. franco il vecio
 
Si il ricorso alla strategia del terrore non stupisce affatto, mi piacerebbe poter dire che la cosa in se mi sconvolge, ma invece è di antica memoria questa pratica...
 
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