11.20.2010

 

La mafia fa schifo

Non è facile scrivere di mafia. Per farlo bene bisogna esserne profondi conoscitori, averla vissuta sulla propria pelle o averla studiata. Si rischia, diversamente, di cadere nel tranello dei luoghi comuni, con la visione un po’ mistica e inquinata che può avere chi, come me, tanto ha amato i film di Mario Puzo. Per il resto ognuno di noi resta legato a quelle persone di riferimento, che della lotta alla mafia hanno fatto una ragione di vita e di morte. Ricordarne solo un paio non renderebbe giustizia ai tanti che sono morti ammazzati.

Quel che è certo è che tutti sappiamo cos’è la mafia, da Palermo ad Aosta e tutti, nessuno escluso (anche cuffaro) si sentirà in dovere di affermare che la mafia fa schifo. Di tanto in tanto un nuovo slogan antimafia viene coniato da un pubblicitario di partito e rimbalza di bocca in bocca o di fiaccola in fiaccola durante una manifestazione – sempre meno, per la verità – in Sicilia come a Roma. Ci consoliamo poi, della partecipazione attiva di molti giovanissimi che danno la giusta speranza.

Però è difficile scrivere di mafia, perché come per molte altre cose, a guardare il fenomeno in Italia, si resta spiazzati e confusi. Difficile comprendere il limite che separa mafia e mafia, assai più arduo ammettere che non può esserci mafia e mafia, ma che la mafia è una soltanto.

Non è facile perché lunedì prossimo un ministro degli interni padano della Repubblica italiana, ha preteso di essere invitato in una trasmissione televisiva a leggere un elenco che probabilmente citerà tutti i successi ottenuti da questo governo, nella lotta alla mafia. Lo ha preteso perché un giornalista che di mafia è esperto, ha spiegato come il fenomeno criminale sia fortemente radicalizzato proprio in padania, e di come faccia affari con i rappresentanti del partito dello stesso ministro dell’interno. Nello stesso tempo, mentre i bravi cittadini raccolgono firme contro la mafia, contro la fame nel mondo, contro le centrali nucleari, per la salvaguardia del lombrico guerriero del Borneo, il giornale di proprietà del tizio editore del consiglio, raccoglie le firme contro il giornalista che ha osato raccontare di mafia. E poco importerà se tra le firme si potranno leggere i nomi di Mano Destra, Mano Sinistra o Paolino Paperino, come accaduto in atti ufficiali del ministero dell’ambiente. È il gesto ad essere importante.

Assai più difficile, scrivere di mafia, dopo aver letto le motivazioni della sentenza che ha visto condannato il senatore dello stato Italiano marcello dell’utri, a sette anni di galera. Viene provata dai giudici l’associazione del senatore alla mafia, col compito di congiungere l’associazione criminale al tizio mafioso del consiglio, e francamente azzardare l’ipotesi che esso sia un mafioso a sua insaputa, sarebbe davvero un insulto troppo grande per l’intelligenza anche di un organismo monocellulare. Passi che in Italia si possa credere che qualcuno all’insaputa del tizio corruttore pagò tangenti a destra e manca, con soldi del tizio, per affari del tizio … ma la mafia è un po’ come la P2, non puoi non sapere di farne parte.

Quindi ricapitolando, il ministro degli interni è stato accontentato: sarà in TV a leggere l’elenco con l’orgoglio di uomo di uno stato che pur essendo guidato da un tizio mafioso combatte la mafia, e si circonda di mafiosi siano essi senatori, senatori a vita o sottosegretari. E mi sono persa, perché come mi son detta per tutto il tempo, è davvero difficile parlare di mafia, anche quando ne sai quanto ti basta sapere e poi lo dimentichi, quando alla manifestazione in difesa dei giudici ostacolati e vessati in ogni modo dal tizio presidente del consiglio, issi il cartello: NON LASCIATELI SOLI.

Basterebbe pensare che in qualche modo stiamo chiedendo alla mafia di occuparsi di loro, per decidere di non farlo mai più. Non lasciamoli soli.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
E noi cambieremo canale dal momento in cui il ministro dei miei stivali entrerà in scena fino a quando avrà finito l'elenco propaganda. Grazie Rita.
Maurizia
 
Rita io posso dire poche parole, con un nodo alla gola, ho avuto un amico ammazzato in Calabria, solo perche' voleva portare nel suo paese, quel po' di servizi che aveva visto in Emilia, asili scuole a tempo pieno, un apertura mentale che le mafie non hanno accettato e come d'abitudine reprimono con ogni mezzo! questo teatrino della politica e i suoi predicatori d'aria fritta, usano sterili proclami e tanta propaganda! tengono la maschera per coprirsi la faccia, tanto presto saremo a carnevale! saluti da franco il vecio
 
uno che dice pubblicamente che mangano è un eroe? uno che ha messo insieme un impero in pochi anni (senza mai rispondere come ha fatto) e per difenderlo è entrato in politica dichiarando che solo così potra' "salvare capre e cavoli" si puo' essere perplessi ma, dopo l'intervento a vieni con me'de minestro, saremo tutti soddisfatti o fingeremo di esserlo? saluti franco il vecio
 
Ma come? Hanno appena arrestato un boss pericolosissimo, non ve ne siete accorti?

Arrestato il boss Antonio Iovine. E' soprannominato 'O Ninno, che in italiano significa "quello giusto da sbattere in faccia a Saviano".

Greetings
JOKER Ltd.
 
Posta un commento

<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?