11.22.2010
Il riscatto delle donne: il leccafighismo
Quindi è iniziata la rivolta delle donne di governo. Dopo essere assurte al potere per volere di un debosciato erotomane che le aveva trattate tutte come oggetti sessuali, sollazzandosi fino alla noia, eccole in fila a protestare, a minacciare di lasciare il governo e addirittura il parlamento. Sembrano anche toste e decise, quando parlano di politica inesistente, di despotismo, di poca attenzione verso il territorio. Sembrano davvero istituzionalmente accanite, quando si danno delle “vajasse” o delle “cagne”. Sembrano, in vero, più le preferite che han paura di non esserlo più. Sembrano cortigiane in procinto d’essere sostituite da carne fresca, per il volere del re.
Quanto sarebbe bella la rivolta delle donne, e quale alto senso potrebbe avere un governo di donne! Certo però, altre donne; quelle rimaste immuni dal morbo del berlusconismo che ha annullato un secolo di lotte d’emancipazione. Donne vere, semplici e di buon senso, capaci di far arrivare a chi le guarda prima il cervello e poi, semmai, le tette. Ma a leggere le cronache odierne, di cagnette incarognite e ministre in crisi di gelosia che sembrano dire: “O mi ascolti o non te la faccio più annusare”, aumenta lo sconforto. Sono le minacce che certe donne fanno da sempre. Quelle almeno convinte che il loro patrimonio stia nascosto tra le gambe, e che ringraziano mammà per averle insegnato a farne buon uso.
Sarebbe stato bello, oggi, poter vivere l’eccitazione di una rivoluzione culturale fatta dalle donne, e lo dico sinceramente, sebbene io non sia mai stata una femminista. Le donne, si sa, hanno un modo diverso di vedere il mondo, le cose e di percepire la vita e la solidarietà. Mi è sempre stata invisa la logica delle quote rosa, o delle pari opportunità. Pensavo in cuor mio che non ce ne fosse bisogno, in un paese in cui la capacità e l’intelligenza non dovessero avere sesso. Ma poi il cancro del tizio ha ucciso ogni speranza, per le cose che sono note, per la vocazione di certe donne di cedere alla lusinga del falso potere passando per una scrivania o un letto di Putin. Infatti vedrete bene che i ministeri affidati alle preferite del re, sono poi quelli che per il re stesso non hanno alcuna importanza strategica. Alle troie sono stati affidati la scuola, l’ambiente e le pari opportunità o la famiglia, nella vecchia logica della cultura maschilista, della massaia che deve accudire i bimbi che fanno i compiti, tenere in ordine (ma non necessariamente pulita) la casa, o decidere cosa è utile comprare per casa, cosa abbisogni alla famiglia.
Così oggi leggevo che le cagnette in rivolta, che tanto hanno imparato dal loro re e padrone, pensano (?) di far nascere nuovi partiti e nuove correnti di pensiero che vadano oltre il PDL. Temo e tremo. Cosa mai saranno capaci di inventarsi per osteggiare il despotismo di un partito di debosciati e criminali? La cosa più vicina alla realtà del nostro paese, la cui politica è capace di fare impallidire gli autori di Beautiful, che mi viene in mente, potrebbe essere “il leccafighismo”.
La rivalsa delle donne che non ci stanno più ad essere usate e gettate via per la prima Ruby che passa. L’orgoglio dell’essere donne che ritorna a prendersi il meritato potere. Un partito delle donne PER le donne: il PLF partito dei lecca fighisti, che comunque darà pari opportunità anche alle lesbiche. Sarà un partito veramente meritocratico, al quale ogni uomo per accedere dovrà non solo dimostrare di essere capace, ma spinto da vera passione.
Una volta un compagno mi disse, ragionando di politica e di italianità, che per abbattere berlusconi ci sarebbe voluto un altro berlusconi, perché il berlusconismo ormai aveva mietuto troppe vittime. Spero che alle ministre che in questi giorni spremono l’ultimo neurone rimasto non venga in mente di leggere questo blog … mica facile resistere alla tentazione di iscriversi ad un partito così.
Rita Pani (APOLIDE)
con in più l'aggravante che, grazie a cotanti modelli, sia sempre più utopico ipotizzare un futuro migliore
Ma poi, con tutto il casotto che c'è, pensano anche di fondare nuuovi partiti per aver il gusto di dire "anche io ce l'ho"? La verità drammatica è che a nessuno gliene fotte niente di 'sto paese e dei problemi di tutti coloro che tentano di sfangar la vita tutti i giorni.
Mietta
:-) Rita come va, si migliora?
;-) Mietta
Mietta
"Un uomo e' una donna che non ce la ha fatta."
(Groucho Marx)
Certo non si riferiva alle minestre da te citate ovviamente ma a persone come te.
Ti aspettiamo
Greetings
JOKER Ltd.
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