11.18.2010
Del pene di Marte e altre Rivoluzioni
Venere ha riacquistato entrambe le mani. Marte, insieme alla destra, anche il pene perduto da tempo. Miracolo a Palazzo Chigi. Per espressa volontà del tizio del consiglio. E in barba alle regole del restauro che vietano ripristini e falsi storici che alterino l'autenticità dell'opera d'arte.
Le regole. E cosa saranno mai queste sconosciute? Le regole sono cose per noi, che siamo stati educati ad essere civili, in un paese che civile non è. Solo che dopo abbiamo valicato il limite della civiltà lasciandoci trasportare dal buonismo ad un “porgilaltraguancismo” spinto, dal quale è difficile fare ritorno.
Non esistono regole, per chi è stato lasciato libero di riscriverle a sua immagine e somiglianza, per chi è stato messo in condizione di giocare con le nostre vite una partita truccata, durante la quale le regole venivano cambiate a seconda delle carte che gli passavano tra le mani.
Il pisello di Marte, fatto di plastilina e marmo è solo l’ennesimo esempio – risibile e banale – capace di rappresentare il dominio barbaro al quale siamo stati sottoposti e al quale, in troppi, diligenti e un po’ cretini, hanno porto l’altra guancia.
Tutti i dittatori che la storia ricorda depredavano i paesi che sottomettevano, rubavano le opere d’arte, si circondavano d’ori e preziosi, vivevano lo sfarzo delle loro vite circondati da servi e lacchè che si accontentavano di vivere le ricchezze di riflesso, senza magari accorgersi di valere assai meno di un calice d’oro o di un soprammobile rubato in un museo. Non sapevano di essere anche loro solo proprietà del Re.
Governati come una tribù del Rio delle Amazzoni non ancora scoperta dall’uomo evoluto, siamo andati avanti per anni, porgendo l’altra guancia con la nostra presunta civiltà che mai potrebbe contemplare una ribellione anche cruenta, e il ripristino della civiltà. Facendoci alibi della nostra presunta civiltà, abbiamo continuato per quasi un ventennio a porci domande e darci risposte, rinchiusi ognuno nella propria nicchia, chi più chi meno motivato, chi più o chi meno arrabbiato sperando nel potere delle urne, rivendicando il diritto al cambiamento, inventando slogan e morendo lentamente. Qualcuno arrivò persino a dare un senso a Veltroni.
“Ma che schifo. Vomito.” Queste sono le cose che ci diciamo, e le sentiamo vere dentro di noi. Poi a volte ci contiamo e siamo tanti, ma per non farci troppo male continuiamo a far di conto, dicendoci che siamo sempre troppo pochi e che “purtroppo l’italiota non la pensa come noi … e che loro sono tanti, tanti di più.” Ci basta schifarci per non essere complici, per avere la coscienza a posto. Ci basta dissentire e far conoscere a più persone possibili il nostro dissenso. Son tutte balle, son solo balle omeopatiche che se non ci faranno stare meglio, certo non ci faranno star peggio.
Quindi oggi che sappiamo del pene posticcio attaccato a Marte, perché il tizio megalomane potesse ammirarlo, ci farà schifare sapendo che a Pisa guardano la torre e si grattano i testicoli in segno scaramantico. Diremo: “Guarda questo bastardo, ha riattaccato le mani a Venere e ha fatto crollare Pompei, e nemmeno il Duomo di Milano sta tanto bene. In Sardegna trovano insediamenti punici e devono risotterrarli perché non ci sono i soldi, ma il pene a Marte …”
Sappiamo pure che il tizio che non governa il paese, ma lo depreda, non si dimetterà. Sappiamo che – guarda caso – la discussione sulla fiducia sarà concomitante alla decisione della Consulta che probabilmente un giorno la storia chiamerà col suo nome: SALVACONDOTTO. Ma sappiamo anche che, in barba a tutte le regole democratiche o alla Costituzione che molti di noi sbandierano dopo averne letto solo il titolo, il listino dei deputati in vendita è aumentato arrivando alla cifra di 500 mila euro cadauno.
Nessuno schifo e nessun vomito, esco dalla mischia e non porgo l’altra guancia. Quando i dittatori cadono, volano le sedie dai palazzi, le fiamme illuminano a giorno le città. Per strada risuonano i passi di gente che corre, e altri presi casa per casa, camminano mani sopra la testa con un fucile puntato lungo la schiena. Il dittatore sta in carcere dopo aver mediato la resa, che si solito prevede di lasciare al popolo ogni sua ricchezza indebitamente posseduta. E solo quando resterà con gli abiti che indossa, senza lacci alle scarpe con rialzo e senza cintura, sarà libero di andare, accompagnato – fucile alla schiena – fino al primo confine di quel paese che gli darà ospitalità. Magari in Russia dal suo amico Putin, pensando a quale museo degli orrori terrà in mostra il letto che lui gli regalò. Sarà fatta salva la sua famiglia che potrà decidere di accompagnarsi a lui o di restare ad espiare, lavorando da precario extracomunitario e gay, per la comunità.
Fatta la diagnosi (da mo'!!!) occorrerebbe trovare la cura altrimenti siamo solo dei masochisti cui piace prenderlo lì (scusa il francesismo).
Mietta
di V.S.Gaudio
Per costare tanto, si può chiamare: Affare, Caparra, Faccenda, Fagotto(e il Controfagotto cosa sarebbe?) , Fornimento, Masserizia, Materia, Mercanzia, Merce, Merce retrattile, Omaggio no di certo, Ordigno? O Ordigno Maritale, Pacco( e il Contropacco cosa sarebbe?), Quell’affare(non ci sono dubbi, è proprio quell’affare…)m anche Quella faccenda, si può dire pure Roba(per 70.000,00 euro ce n’è di roba…).
Escluderei i nomi afferenti a oggetti domestici: Ago(difatti che Ago sarebbe?)Agucchione, Attaccapanni(all’Ikea per 70.000,00 euro sai quanti Attaccapanni ti danno!), Bicchiere,Candela, Catenaccio, Chiave, Chiavistello, Chiodo, Mattarello, Mestolo, Orinale, Pestello, Scopa, Spiedo,Trave.
Tra gli strumenti di lavoro? Blackdecker? Macchina a stantuffo? Martello? Tubatura(per tutta la villa del Bunga Bunga?)?
Per farla breve, ne tiro dentro qualcuno più plausibile. Missile? Tabernacolo? Scettro? Campanile? Colonna? Obelisco? Bottega della libidine? Faro? Camino? Destriero?
Mietta
[...]
libero di andare, accompagnato – fucile alla schiena – fino al primo confine di quel paese che gli darà ospitalità."
(Rita)
Ma tui ci credi che mai potremo far accadere questo? Io ci spero tanto pero'.
Greetings
JOKER Ltd.
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