10.15.2010
Terrorizzare è già terrorismo
La testa mi dice che dovrei esserci domani, a Roma. Il fisico però mi riporta alla realtà. E mi dispiace. Mi dispiace soprattutto perché è un po’ come fare un favore al ministro padano per il razzismo della Repubblica Italiana, maroni.
“Bisogna isolare i violenti”, dice colui che non è riuscito a isolare sedici teste di cazzo, tifosi di calcio (o nazisti all’occorrenza) a Genova. Quello che il giorno dopo, da ministro quale è, ha risposto alle obiezioni sul suo operato con un intelligentissimo, quanto eticamente ineccepibile: “Le critiche mi fanno ridere.”
Speriamo che l’intento di questa sorta di ministro sia solo quello di scoraggiare la partecipazione, e speriamo altresì che la fame prevalga sulla paura. Insinuare il terrore è già terrorismo. E in Italia, quando il terrore arriva certificato dai servizi segreti, è ancor più terrorismo. Sempre Genova ne fu un esempio con gli infiltrati della polizia ad innescare tutto ciò che ben sappiamo, che finì con la morte di Carlo Giuliani.
Puzzano di marciume e fascismo, questi appelli alla paura. Puzzano di minacce di regime.
I lavoratori scendono in piazza per rivendicare il diritto al lavoro, per essere un numero sufficiente per essere notati, anche se solo un attimo, da una stampa che ormai da tempo ha smesso di interessarsi dei presidi permanenti, dei blocchi dei porti, della gente sui tetti, di quel numero impressionante di persone che un governo inconcludente e malavitoso ha colpevolmente portato alla fame.
L’Italia è lenta ma si muove. Questo è l’unico problema che agita il tizio capitalista del consiglio. Inizia ad emergere, accantonata la vergogna, la realtà di un paese che è già morto da un pezzo, e che com’era prevedibile, avrebbe reagito solo e soltanto quando avrebbe perso la garanzia della sopravvivenza. Un conto e fingere di fare le lotte per la libertà e la democrazia, un conto è non riuscire più a campare.
È comunque comprensibile la preoccupazione delle forze dell’ordine, dopo i ripetuti attacchi alle sedi dei servi della CISL. Si pensa a come equipaggiare la celere per annientare il terrificante lancio delle uova. Torneranno gli idranti?
Dice che sospetta, il ministro, di infiltrazioni addirittura straniere che "staccandosi vadano a spaccare vetri. L'occasione è ghiotta perché si infiltrino anche gruppetti stranieri". Che si riferisse ai leghisti della Val Brembana?
E mi dispiace così tanto non poterci essere …
Rita Pani (APOLIDE)
Ti dispiace che non potrai esserci,cara, ma in questo momento quel che ti deve più premere è di tornare a stare bene.
Mietta
Mietta
ps; tu sarai con noi, partecipe alla forza dei nostri valori!
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