10.18.2010
Ai genitori banali come me
E come fai a dire a tuo figlio: “Questo non si fa?”. Come fai a spiegare a un bambino cosa è bene e cosa è male? Io mi ricordo ancora i “chiedi scusa se sai d’aver sbagliato”, ma potete immaginare quali fossero gli errori; una parola di troppo o un calcio tirato ad uno stinco a tradimento, per la rabbia infantile del gioco rubato. Più passavano gli anni, più mi era chiaro cosa fosse bene e cosa fosse male. E non sempre queste cose concordavano col pensiero di chi tanto mi aveva insegnato, ma ormai era “tardi”, le basi fondamentali di un’intera esistenza erano già state consolidate. Tutte insieme ne facevano una sola, da tenere sempre a mente, fino al punto di poterla pure scordare tanto era presente in ogni piega della vita: l’onestà. Sì, lo ammetto, sono una persona onesta. No, non che sia perfetta: tante ne ho fatto e spero che tante ne possa ancora fare. Ci sono, ammettiamolo, piccoli atti delinquenziali che ci allietano le giornate più grigie, così piccoli che in confronto alla vita deviata che ci scorre intorno, ci si vergogna persino a raccontarli.
Penso a volte se quel che sono sia frutto del retaggio di un’educazione cattolica, o se sia per via della genetica che m’è toccata in sorte. E non so rispondermi, perché noi viviamo in un paese che del cattolicesimo, ogni giorno di più sta facendo bandiera. E qualcosa non torna. A volte mi pare che i dieci comandamenti li ricordi solo io, che non essendo cattolica posso allegramente trasgredire. Eppure non rubo, non uccido e nemmeno bestemmio. Per il resto me la cavo.
E come fai a spiegare a tuo figlio che non è bene uccidere? Amanda Knox vuole uscire dal carcere, si vuole sposare e adottare un bambino. Lo racconta in un libro che a breve sarà in tutte le librerie, probabilmente, per una questione di marketing, contemporaneamente all’uscita del film che racconterà la sua storia. Una bella storia, di quelle che meritano davvero di essere raccontate e magari prese a modello per la prossima generazione di nuovi scrittori. La ragazza arriva dall’America in Italia, per studiare, si innamora di un ricco rampollo di una famiglia del sud, poi una sera annoiati vanno a casa di un’amica, la violentano e l’ammazzano. Da qui la sua vita cambierà portandole fama e onori. Fuor di fiction, si creeranno comitati spontanei per la libertà di Amanda, fan club e la sicurezza di un futuro dorato dagli incassi di diritti d’immagine e interviste.
Come glielo dici che non è bene uccidere, quando sarà libero di leggere su un giornale che il partito di maggioranza che è al governo si spacca “perché al suo interno c’è chi sostiene che non è bene mandare in carcere un ragazzo di vent’anni, che ha ucciso una rumena per un biglietto della metro?”
Come gli insegni che la vita ha un senso se te la guadagni, in un paese in cui avere un padre camorrista può essere utile per passare le selezioni per il grande fratello, nella televisione di proprietà del tizio che governa? Tu che sei un padre banale, di quelli che si alza la mattina e ha ancora la fortuna di poter andare a lavorare, non avrai il dubbio che tutta la tua vita e quella dei tuoi figli, sia stata un errore?
Per non parlare dell’onestà, in un paese dove il più ladro di tutti è quello che s’è rubato persino l’Italia. Vallo a spiegare a tuo figlio, che non è bene rubare.
E così, in giornate come queste, forse un po’ più grigie e pesanti di altre, me ne sto qua a guardare la nebbia che sale e penso che non è poi una grande consolazione dirsi che va bene, che almeno sono onesta e che ormai non potrò cambiare più. Anche io scrivo i libri, trovarli è difficile perché la grande distribuzione mi ignora, un altro manoscritto giace a impolverarsi sul tavolo di più di un editore, che forse prima o poi lo leggerà. Speriamo che il fatto di non aver mai ammazzato nessuno non mi arrechi danno. Chissà magari forse è utile confessare che una volta ho rubato delle pere da un pereto.
Rita Pani (APOLIDE)
Io, personalmente, sono una gran carogna: a 16 anni rubai tutta la collezione di mio padre delle 500 lire d'argento e me le spesi allegramente, negando poi di essere stata io (sic!)
E, essendo appena diventata atea, non mi sono neanche confessata!
Dici che potrei scrivere un libro di successo?
Ciao, come stai?
Roberta da Sydney
Jozsef Bocz
Passando all'argometo del giorno, ma che domande del c...ti fai? Ti vuoi pentire di essere onesta? Io no, non me ne pento e ne sono anche fierisisma.
La famiglia (generalizzo) ha buttato a mare le sue responsabilità, la società, le tv ed una forma di scollegamento tra virtuale e realtà fanno il resto.
I dieci comandamenti li conosco anche io, i primi non li pratico ma gli altri sì, perchè corrispondono a principi egualmente validi laicamente.Uccidere non va bene quasi da nessuna parte del mondo e tantomeno quando lo si fa impulsivamente e per motivazioni irrisorie. Metti sotto un cane,una banale lite per un biglietto del metrò,un ragazzo dedito aslla droga ed anche spacciatore (vabbè, non il meglio ma un essere umano è) che viene pestato ed ucciso in carcere,chi viene ammazzato con un cacciavite nello stomaco per un sorpasso...ma che siamo impazziti?
Pochi principi in famiglia, ma ancor meno dai media dove dobbiamo cibarci per es. uno Sgarbi che urla a pardifiato contro tutti e tutto con ennesse parolacce ed offese personali, una fetenzia d'uomo pieno di complessi e privo di onestà e valori.
Speriamo di poter riportare il nostro popolo, almeno in parte, alla decenza, al rispetto della vita altrui ed alla tolleranza.
Un abbraccio
Mietta
p.s.sai su facebook un gruppo di cretini a che ha paragonato l'uscita dei cileni dalla miniera? All'uscita dalla casa del "grande fratello" (o bordello???)....penso che siamo alla follia pura :-//
http://www.youtube.com/watch?v=GQmkUWAqAIw
Mietta
Scopro questo tuo scritto tramite un link su Facebook che mi porta al sito "Informare per Resistere" e poi qui sul tuo blog.
E così scopro la tua esistenza.
Leggo ciò che scrivi e, nonostante io sia ancora considerata piccola agli occhi degli adulti, mi ritrovo nelle tue parole.
Credo che se un giorno diverrò genitore, sarò "banale" anch'io. E nella banalità insegnerò l'onestà ai miei figli.
Grazie per questo post. Ho apprezzato molto.
Se hai voglia e tempo di passare a dare uno sguardo al mio blog (nulla di che) ne sarei più che contenta.
Un abbraccio ^_^
Giulia
PS: leggo che sarai ricoverata. Spero niente di grave. In bocca al lupo!
Non un gruppo su FaceBook ha paragonato i minatori Cileni al grande fratello ma il TG5 del "nostro" presidente del consiglio.
Ennesimo buon esempio per i nostri figli.
(Rita)
No, ti ricorveri domani (oggi) e sabato sei a casa. Punto.
"Ruba una moneta e sarai condannato, ruba uno regno e sarai incoronato (proverbio cinese ultramillenario)."
(Jozsef Bocz)
Bella citazione come stai vecio? QUando rimpatriamo assieme a Rita?
Greetings
JOKER Ltd.
per il resto stiamo subendo la propaganda criminale di razzismo xenofobia e odio di questa banda di predicatori del nulla! essere genitori è un difficile compito che richiede tanto impegno tanto tempo e tanti rischi, l'importante è riuscire a non sottostare a false regole di bigottismo, essere trasparenti e dialogo..... sempre! i nostri sacrifici sono spesso vanificati dal sistema canaglia del falso moralismo della chiesa e della societa tutta, poi la politica! e queste non sono banalita' anzi sono pericoli da ...dribblare! ciao da franco il vecio.
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