9.23.2010

 

Pensieri stanchi

Da tempo, compatibilmente con la pietra che mi vive dentro, sto lavorando ad una raccolta degli articoli del mio blog, in vero senza aver nemmeno capito bene che farne. L’idea in partenza era quella di de-scrivere un decennio di galoppo verso il baratro e molto più giù, ma mentre vado avanti nella ricerca, di tanto in tanto mi soffermo a leggerne uno più di un altro, poi mi guardo indietro con la speranza di veder apparire, dietro il monte che mi sovrasta, un’astronave, un piccolo esercito di alieni che mi porti via, o mi folgori con una pistola laser, che tanto – a legger bene tra ieri e oggi – non farebbe differenza.

Sembra davvero a volte, che la realtà superi la fantasia, e quando poi vado a sbattere contro i riferimenti della stampa estera, e penso che tutto intorno ci guardano, mi vergogno sempre più di far parte di questo sputo di terra che qualcuno ancora si ostina a chiamar patria, e – senza peccare di presunzione – mi spiace molto di aver dovuto abdicare a molta parte della mia vita, per aver creduto fermamente in un ideale ancor prima che in un’idea. Qualcuno come me saprà quanta solitudine si può provare dentro e intorno.

Mi sono accorta che è davvero cambiato questo paese, con la colpevolezza dei cittadini che lo calpestano, non solo avendo votato per la criminalità che ora, senza più nemmeno il pudore iniziale lo governa, ma ancor di più lasciandosi educare a guardare sempre il dito e non la luna.

C’è chi si rammarica perché l’Italia ha avuto una democrazia senza nemmeno fare una rivoluzione, e a me sembra che tutto sommato non sia stato male. Non oso pensare a un esercito rivoluzionario italiano, incapaci come siamo stati persino di trovare una coerente coesione d’opposizione reale. Avremmo avuto una ventina di falangi differenti, con scarponi differenti, con le capigliature differenti, e le guerrigliere scisse tra quelle della matita e quelle del mascara, del ciuffo o della frangetta. Avremmo finito per spararci addosso l’uno con l’altro, e riunirci solo perché dalla televisione mancherà un programma – se pure intelligente e di satira – sempre un programma televisivo.

Sei o sette anni fa, si guardava alla lega con sospetto e divertimento (impossibile non divertirsi con la lega) ma in sei o sette anni, con contratti notarili stipulati con un criminale, a mo’ di alleanza politica e aderendo di fatto ad un’organizzazione criminale che governa uno stato (il nostro) siamo arrivati al disastro totale, che troverà riscatto solo se e quando, responsabilmente si tornerà ad occuparsi di politica. In sei o sette anni si è fatto sì che un tizio ricattabile venisse ricattato da un branco di predatori a cui del neonazismo non importa assolutamente nulla, ma che bene sono riusciti a inculcare in un popolo impoverito dall’ignoranza il concetto. Un po’ come quello che vende carne avariata e porta quella buona a casa sua.

E lo stesso principio vale per il fascismo, fatto digerire a questo popolo distratto o troppo occupato a sopravvivere, a colpi di rapine in villa, violenze carnali, scippi, furti e ruberie. La sicurezza! Ma nessuno oggi ricorda la sicurezza? La ragazza del Lesotho violentata e salvata in nome della sicurezza? (che almeno per far sindaco un fascista violentarono una negra)

Ne avrei molti esempi da aggiungere, ma rischierei di dilungarmi oltremodo in una sorta di sfogo triste e desolato, che a nulla servirebbe. Il fatto è che, appunto, dopo aver passato quattro ore immersa nella nostra storia recente, ho letto i giornali di oggi. La Dandini non avrà il contratto, e questo è fascismo. Concordo. C’è aria di lotta e di battaglia: il waka waka contro minzolini.

Il 13 agosto scorso, mentre tutti si stava chiappe all’aria a guardar bei sederi depurati dagli inestetismi della cellulite, il governo solerte del fare aboliva una legge che oggi consente alle fabbriche di inquinare allegramente. Taranto, scrivono gli ambientalisti preoccupati, sembra una città del nord avvolta dalle nebbie. Il decreto salva Ilva – così si chiama – darà la sicurezza ai cittadini di crepare di cancro. E nemmeno un waka waka contro Riva.

In sostanza, quando si è permesso di mettere un criminale al governo, che a sua volta ha imposto un’ignorante al ministero dell’istruzione (che nemmeno è più pubblica), una soubrette con un passato discutibile alla famiglia e alle pari opportunità, un brunetta alla pubblica amministrazione, fino ad arrivare ad una industriale più volte rea di aver inquinato e devastato ampi territori con le sue fabbriche, cosa ci si sarebbe potuto aspettare?

Il ritorno alla ragione?

No, la protesta per una nuova fiction voluta dalla lega con i soldi italiani, contro l’Islam.

A noi la carne avariata, a loro il filetto buono.

Rita Pani (APOLIDE)

PS

Chiedo scusa a chi si sentirà offeso, ma sia chiaro che pure io mi sento partecipe e responsabile …


Comments:
Quello che dici è interamente condivisibile. Ma di chi è la principale responsabilità? Al governo c'è una vera e propria associazione a delinquere, e questi fanno nè più nè meno il loro (sporco) lavoro: affari, soldi e potere. Ma io non me la prendo (politicamente) con loro. Questa è gente geneticamente programmata per depredare il patrimonio pubblico e modificare il diritto in funzione delle loro specifiche esigenze. Fanno il loro mestiere. Diciamo che abbiamo una maggioranza parlamentare composta da tanti Cetti Laqualunque. Me la prendo con l'opposizione, con la nomenclatura del fu Partito Comunista, che sin dagli anni '90 ha iniziato a parlare, pensare, vestirsi, scalare banche, esattamente come questi figùri. Magari in alcuni casi (mi voglio rovinare) anche in buona fede. Eppure i meccanismi per impedire che si arrivasse a questa situazione esistevano. La nostra Costituzione li prevedeva. Non sono stati usati. Adesso è troppo tardi, e purtroppo usciremo da questa situazione solo dopo un collasso istituzionale. Il che non è affatto bello, perchè significherà sofferenza (tanta) per tutti.
 
"Me la prendo con l'opposizione"

Quale?

"con la nomenclatura del fu Partito Comunista, che sin dagli anni '90 ha iniziato a parlare, pensare, vestirsi, scalare banche, esattamente come questi figùri."

Mi sa che ti sbagli. La nomenclatura del PCI e' morta con berlinguer e forse era rimasta qualcosa in Ingrao e Natta.
Non ricordi le dichiarazioni di VW (che non e' la VolksWagen ma piu' banalmente uolter ueltroni che ha dicharato di non essere mai stato comunista (e qualcosa di simile lo hanno detto in tanti, violante, napolitano che era il piu' filoamericano del PCI etc.), oppure dei vari pentiti (baffetto d'alema in primis).
Non puoi prendertela con persone che non erano compagni manco prima. Erano li per fare carriera poltica e basta. Magari ci sono finiti per tradizioni di famiglia, ma del Comunismo, della legalita' della politica fatta per il popolo sai cosa gli frega a quelli li?

"Eppure i meccanismi per impedire che si arrivasse a questa situazione esistevano."

Tu sei in macchina. Sta andando verso un precipizio. Gli strumenti per fermarti li hai (freno a pedale e freno a mano, e anche spegenre il motore al limite) ma se nessuno li usa ...

"Adesso è troppo tardi, e purtroppo usciremo da questa situazione solo dopo un collasso istituzionale. Il che non è affatto bello, perchè significherà sofferenza (tanta) per tutti."

Mi consola una sola cosa: a passarci in mezzo saranno anche coloro che consapevolmente(?) hanno votato questa gente. E forse manco colpa loro, a meno che non vogliamo dare loro la colpa di essere diventati prigri intellettualmente (assecondando il gioco dei potenti e lasciandosi finire di rincoglionire dai media).

Greetings
JOKER Ltd.
 
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