9.15.2010

 

Ma anche Uolter

Mi mancava Uolter. L’ho amato molto quando si inventò la regola del “ma anche”. Ricordate la strepitosa campagna elettorale che fece in favore del tizio? Fu tutto un inseguirsi di fantasmagorici “ma anche”. Dobbiamo essere duri, ma anche teneri, forti ma anche deboli, tosti ma anche molli. Sì, ne avevo nostalgia.

Oggi il Corriere pubblica uno stralcio dell’intervista che l’ex leader del PD ha rilasciato a “Gioia” (sic!) nella quale, coerentemente col suo pensiero deciso ma anche dubbioso, ha detto di “essere dentro e fuori” il partito. Ecco! Non che mi resti molto da aggiungere se non un plauso al virtuoso cerchiobottismo, che ormai sembra essere diventato per Uolter, più di una religione. Meno male che ogni tanto parla Bersani, e il PD riprende colorito (vi supplico, non chiedetemi quale).

Bersani, vuole rifare l’Unione, ma non vuole fare l’Unione. Cioè vorrebbe che pur non unendosi, fossero tutti uniti per battere il nemico e rifare la legge elettorale. E questo ha provato a spiegarlo, si legge sull’Unità, organo di stampa del partito, a tutte e otto le componenti del PD. Non avete capito? Nemmeno io, sono discorsi di alta politica, e bisogna essere specialisti per comprendere.

Tutta questa decisione e tutto questo impegno nei giorni in cui per l’ennesima volta si certifica la contiguità del tizio mafioso del consiglio con la mafia quella vera, e nei giorni in cui lo stesso tizio cerca di tenersi stretto il potere, promettendo ad ogni singolo parlamentare una mega tangente mascherata da promesse di “posti” in parlamento, finanziamenti per le campagne elettorali, e chi lo sa, magari anche qualche sistemazione per le amanti o affini.

Non scordano quelli del PD, tra una proposta di unione ma anche di una disunione, di citare ogni tanto la situazione disastrosa nella quale versa il paese; lo fa Uolter e lo fa Bersani, ma anche marcegaglia. In effetti lei sembra un po’ più preoccupata per sé stessa e per gli interessi suoi, dato che forse inizia a comprendere che se la gente non lavora, difficilmente spende in Polonia, dove intende trasferire le sue imprese.

Ma tanto hanno tempo. Oggi c’è stato anche un nuovo monito del presidente della Repubblica: “Bene che non si voti, si dia precedenza al lavoro per i giovani, più soldi alla scuola, più morale alla politica …” e sembrava davvero una cosa serissima, come dovrebbe essere ogni volta che parla un presidente della Repubblica. La Repubblica italiana, per esempio, quella dell’orgoglio del tricolore ma anche dell’erba padana. Quella repubblica le cui forze dell’ordine a Venezia hanno schedato i sovversivi che rivendicavano in suolo estero il diritto di essere italiani, esibendo con sfrontatezza la bandiera tricolore. La Repubblica che imbarca le sue forze dell’ordine sulle vedette regalate alla Libia, per sparare contro ai battelli dei migranti.

Sì, si sentiva davvero la mancanza di Uolter, quasi quanto si sente quella di D’Alema, o il bisogno che Bersani si ricandidi una volta ancora come salvatore della Patria. Quella padana.

Rita Pani (APOLIDE)



Comments:
Oggi ero di pessimo umore, fino a quando ho visto sulle fiancate degli autobus i nuovi manifesti di Bersani.

Il pover uomo, in maniche di camicia e cravatta (ad attestare immagino la sua energia ed il suo vigore combattivo ma anche il suo essere affidabile ed integrato), dal manifesto proferiva ferali minacce al governo, del tipo "La nostra pazienza è finita" (testo senz'altro partorito da qualche geniale stratega della comunicazione del PD. Forse la stessa mente responsabile del terribile ed efficacissimo slogan "La manovra del governo è sbagliata").

L'effetto era insieme grottesco, patetico e ridicolo. Ho sghignazzato per qualche secondo. Non è poco.
 
Quando riuscirò a capire quale sia la loro strategia (?)stapperò una bottiglia di Cartizze!Nel frattempo "quelli" continuano a far strame di tutto,la morale ce la siamo messa sotto i piedi e non parlo di quella cattolica, le nostre sorti continuano ed essere nelle mani di faccendieri, puttanieri,papponi, zoccole, ladri ed incapaci. Ecco perchè tengono tanto alle loro poltrone, non solo non solo al fine di evitarsi qualche anno di galera, ma in quanto incapaci di fare altro nella vita.
Mietta
 
Ciao a tutti. Ma vi volete convincere che l'unico candidato possibile per la sinistra, o meglio per l'unificazione della sinistra, è-secondo me- NICHI VENDOLA? Ha idee chiare e le manifesta con grande cultura e chiarezza. Spero che riuscirà a far precipitare in fondo alla provetta tutta la feccia ed i detriti delle tante cariatidi frantumate che hanno la sola apparenza di persone di sinistra.
Abbiamo già visto i risultati della politica del uolter, del baffino e, non ultimo, dell'uomo in camicia che ha fatto ridere più di uno. Cordialmente. Antonio.
 
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