9.03.2010

 

E facciamoci una risata!

Anche il vecchio Presidente della Repubblica, ora è passato alle battute di spirito. Si adegua e con ragione. Verissimo, che ce ne facciamo di un ministro per le attività produttive? E poi, a ben guardare, sempre nella logica italiota delle cose, abbiamo il miglior ministro ad interim che l’Italia abbia avuto negli ultimi 150 anni, essendo lui il monopolista più ricco e produttivo dell’intero paese. Ad essere sinceri, c’è da ammettere che lui o un altro non fa differenza, dal momento che ogni ministro ha assunto l’incarico, giurando fedeltà al padrone. Siamo rassegnati – e vittime – dell’ironia e dell’ilarità cinica che ci aiuta a sopportare meglio la nostra lenta agonia. Mentre un paese muore, ed è desertificato dalla povertà, dall’esercito dei senza lavoro che cresce di migliaia di unità giorno dopo giorno, per esempio, leggiamo che il presidente di Confindustria, ha deciso “di arrendersi” alla delocalizzazione delle proprie imprese, trasferendo la produzione in Polonia, arruolando quindi altre 67 persone (poca cosa, vero). Abbiamo il ministro dell’ambiente meno visibile del mondo, una sorta di marionetta da esporre nei teatrini globalizzati in rappresentanza di tutti noi, che di professione fa l’industriale inquinatrice, e via, via, tutti gli altri esempi su cui non vale nemmeno più la pena spendere troppe parole.

Tuttavia, l’ironia, è un lusso che non tutti possono permettersi, e soprattutto per essere ironici o per comprendere l’ironia, si deve essere mediamente intelligenti.

In questi giorni, mi è capitato di confrontarmi con alcune persone, le quali mi consigliavano di non tornare in Italia, ma di fermarmi in Sardegna, se non altro per non soffrire una volta ancora per il distacco dalla mia isola. La mia obiezione, in questi casi, rimane sempre la stessa: la mia autonomia per la sopravvivenza è agli sgoccioli e la situazione in Sardegna è – se possibile – assai più grave che in altre parti d’Italia. Ho provato comunque a parlare con qualche persona “addetta ai lavori” e con mia grande sorpresa mi è stata fortemente caldeggiata la possibilità di restare e non partire: “Devi mettere in conto che qua sei a casa tua, che qua il clima è quello fatto per te, e soprattutto c’è il mare. La vita è meno cara ed è vero che non c’è lavoro, ma per esempio tra un po’ iniziano le piogge e ti puoi fare una giornata a cercare lumache. Lo sai a quanto le vendono? Insomma, qua in Sardegna ancora ci si può arrangiare.”

Non che io sia un genio, ma mi riconosco un certo senso dell’ironia, così fingendo di pensarci un momento, ho risposto che le lumache un poco mi fanno schifo, e che dato che non possono essere raccolte nei mesi con la R, sarei rientrata in Sardegna a Gennaio per poi dedicarmi a Febbraio anche alla raccolta degli asparagi.

Ho provato a pensare agli ultimi 20.000 precari della scuola, sparsi nelle campagne italiane a cercare lumache, funghi, cicoria, carciofini di campo, o la rucola laddove pisciano i cani, ma poi li ho visti per come sono, negli ospedali sfiniti dallo sciopero della fame; per il governo, “numeri” ereditati dai precedenti governi, che suona come il ritornello di una canzone ormai stonata, dal momento che ci avviciniamo al ventennio di devastazione berlusconiana dei governi ad personam.

Occupare i tetti, bloccare le strade, digiunare fino a morire, rischiando di essere massacrati dalla polizia – che a sua volta protesta contro il governo – non credo abbia più senso, soprattutto non avendo alcuna speranza di tornare ad essere civili con le forze politiche che solo teoricamente rappresentano la parte sana del paese. Non si può sperare in un cambiamento quando si legge di D’Alema che caldeggia un’alleanza col partito di casini e cuffaro il mafioso. Non ho ricette da poter esporre senza rischiare d’essere presa e portata via dalla Digos, ho solo in mente una visione sempre meno opacizzata del mio personale futuro: andrò via portando qualcuno con me. In fondo mi ha stufato anche la solitudine.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Qualunque scelta farai (anche se ti avrei voluto tanto in Sardegna...non dimentichiamoci la raccolta de sa figumorisca da vendere ai turisti all'imbarco sulla Tirrenia) ti saremo sempre vicini.
Un abbraccio
Cry&Walter
 
Gent.ma Rita questa è l'amara conclusione di un disfattismo preventivato e programmato, risultato di questa politica, non poteva essere diversamente! ora pero' rimane l'incognita di quale sara' la reazione, specialmente di quegl'italioti cloroformizzati dalla cancrena diffusa del berlusconismo, dato che a memoria d'uomo, il paese in queste condizioni? credo si possa paragonare agli anni 50/ con la differenza che prima si poteva contare sulla ricostruzione e sullo sviluppo, oggi possiamo contare su qualche lumaca o sul fatto che cominci a piovere per far crescere i radicchi? non so se riusciremo a ridere ancora per molto? e sopratutto r-esistere!? saluti da franco il vecio!
 
Credo che il fatto di avere avuto per 4 mesi un governo senza il ministro dello SVILUPPO ECONOMICO sia stata una fortuna
Questo governo, ad iniziare dal capobanda, penso che sia altamente nocivo per il paese.
Siamo inchiodati da anni ai problemi che ha il premier con i giudici.
Inchiodati al punto tale che qualsiasi di noi avrebbe un comportamento più corretto e redditizio per il paese.
 
qualche volta si può ingrassare d'ironia; qualche volta, si, anche quella rappresenta un lusso del quale passa la voglia... sono nato 'democristiano', mi auguro di non morire 'berlusconano', ma come tanti periodi storici, quando ci sei dentro sembra non finire mai... e poi siamo sempre meno e sempre più isolati, non dico i comunisti che questa è una parola contenitore e poi bisogna vedere cosa rappresenta, ma le persone che mantengono, alla lettera, un contatto con la realtà che le circonda... mi consolo pensando che qui in Toscana stiamo meglio che da tante altre parti, ricco nord compreso... un cordiale saluto Sly Cat
 
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