9.05.2010

 

Di quel che dice fini mi importa meno di una mazza

Ho 46 anni, non sono certo decrepita e pure come i vecchi, tendo a ricordare. Ricordo una volta, per esempio, in cui quel fascista d’almirante pretese di affacciarsi allo stesso balcone da cui si affacciò mussolini per parlare ai quattro stronzi che volevano ascoltarlo. Son passati una trentina d’anni e ancora ricordo che noi eravamo molti, e che lui se ne tornò nella fogna dalla quale pretendeva di uscire, senza parlare. C’era tutto il partito comunista, c’erano persino cittadini per bene a cui forse più che a noi bruciava ancora la memoria di una città nata sulla schiavitù, per volere di un pazzo criminale. C’erano i carabinieri, che senza troppa convinzione alla fine ci dispersero senza violenza o manganelli. C’era la coscienza civile.

Trent’anni sono una caccola di tempo, e forse ero una caccola anche io, ma ricordo quella bella soddisfazione d’aver partecipato a cacciare un fascista. Nessuno osò mai chiamarci squadristi (che poi sono fascisti) nessuno ci insultò.

Con quest’animo leggo in giro l’attesa per il discorso di fini, che trenta anni fa sedeva alla destra di suo padre, il repubblichino almirante, il fascista bastardo. L’attesa non dei suoi, ma di tutti, persino di chi “è andato a votare col naso turato”, quindi tutti noi popolo senziente. E con lo stesso animo ho sopportato di leggere appelli alla morbidezza, al compromesso, all’unità con i fascisti allo scopo di liberarsi del tizio criminale, che arrivavano da quella cosa amorfa che dovrebbe rappresentare il centro sinistra, fatto di ex compagni e da democristiani ripuliti.

È in questi casi che guardo con sospetto alla giovinezza, alla poca curiosità che spesso l’accompagna, che non permette di sapere chi siano i bastardi criminali sui quali si posa la speranza. Da quando sono stati sdoganati, i fascisti fanno di tanto in tanto una doccia, e si mostrano presentabili e quasi profumati. Solo la conoscenza potrebbe dare l’esatta portata del loro olezzo. Spero di risparmiarmi i punti di contatto tra il pensiero veramente libero e democratico, e un discorso propagandistico di chi già da tempo, con meticolosità ha ripreso a lucidare gli stivali. Perché è esattamente questo che sta facendo fini: si prepara.

Spero che ad ogni frase e in ogni momento, ci si possa ricordare dell’alleanza affaristica con un criminale, della loro collusione, della loro sporcizia morale, dell’ennesima doccia per ripulirsi dalla merda berlusconiana che li ha ricoperti in poco meno di due anni, da quando hanno tradito persino il loro pensiero (deviato) per entrare a far parte del consiglio d’amministrazione della più grande impresa del re: lo stato.

Troppo comodo ripulirsi una volta ancora ed esporre manifesti tricolore inneggianti a Saviano, dopo essere stati sul palco di chi trovava nella mafia i propri eroi. Troppo comodo profumarsi, dopo essere stati complici della stesura di leggi a favore del re. Ancora più vile abbondare col profumo dopo aver partecipato alla devastazione di un intero paese, per erigersi a paladini di un popolo che forse non ha nemmeno ben compreso in che catastrofica direzione sta andando.

Se ormai qualcuno ha scordato gli ultimi trent’anni, spero sia ancora in grado di ricordare gli ultimi due, e non attendersi nulla da quella vipera fascista, che – faccio una previsione – resterà fedele al suo disegno, promettendo tutto e nulla, instaurando una nuova sfida a due, fatta di numeri e di probabilità, di propaganda e populismo. Minacciando cadute e tenendo mani al nemico.

A me di quel che dirà fini non importa, io sono andata a votare col naso turato e una volta ho persino votato per la coalizione che sosteneva Prodi, ma per votare un fascista oltre al naso turato dovrò avere l’encefalogramma piatto e un’attestazione di morte cerebrale, e non è nemmeno detto che poi lo voterei; probabilmente farei scheda nulla.

Resto ferma nella mia convinzione di sempre: l’unico fascista buono è quello morto.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Unica speranza che ce lo renderebbe meno inviso...che riesca a far fuori questo governo laddove non c'è riuscita, anzi nemmeno provato,l'opposizione. Per il resto come darti torto...
Mietta
 
Ciao Guevina, anche a me non importa perchè fini non ha coerenza. Giustamente come diceva A.Di pietro "o stai dentro o stai fuori". Perchè ha fatto tanto baccano se pèoi sostiene ancora questo governo? E' il solito teatrino per gli italioti che non vogliono capire che le cose si cambiano drasticamente e radicalmente, almeno qui dove si calpesta la legge e la Costituzione! Ciao. Antonio.
 
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