7.12.2010
Responsabilità
- 1 La condizione di dovere rendere conto di atti, avvenimenti e situazioni in cui si ha una parte, un ruolo determinante: assumersi le proprie r.; fare qlco. sotto la propria r.; incarico, mansione di cui si è responsabili: affidare a qlcu. la r. del settore vendite; impegno, obblighi che derivano dalla posizione che si occupa, dai compiti, dagli incarichi che si sono assunti: la famiglia dà molte r.; accettando la nomina ha preso su di sé una grave r.
Per esempio, questa mattina una delle primissime cose che ho letto, sono state le dichiarazioni di casini, che vorrebbe affidare a berlusconi un governo di “responsabilità nazionale”. C’è qualcosa di più ironico da aggiungere? C’è da sforzarsi la mente per trovare l’arguta battuta che possa strappare un sorriso ancor più grande di quello che si disegna sul viso di chi legge? (chi scrive si rotola)
Il clima è pesante, fa caldo, e tutti aspettano con ansia che passino questi ultimi giorni di luglio, per consegnare all’oblio tutta la merda italica, con l’avvento di agosto e delle vacanze. I giornali, preoccupati dalla legge sul bavaglio, scalpitano e incalzano con la cronaca un po’ più nera di quella politica, dei morti ammazzati o delle vacanze vip, e se non ci fosse questa storiaccia della P2o3 filerebbe tutto liscio. Si potrebbe arrivare indenni al mese in cui ci si deve occupare dei consigli del dietologo o del dermatologo, dell’esodo che fila liscio perché la protezione civile consegna le bottiglie dell’acqua sulla Salerno Reggio Calabria, magari acquistate con un appalto truccato, come pure sono da un trentennio truccati gli appalti dell’autostrada che non finirà mai d’essere costruita.
Ma non ci si può dedicare alla leggerezza, non è ancora tempo, c’è pure quest’altra storia del preoccupante inquinamento denunciato dall’ ANM, che produce una marea marrone assai più grande della marea nera con cui la BP sta finendo di uccidere il pianeta. E bisogna parlarne, bisogna scriverne, tralasciando l’arrivo dello yacht di questo o di quello in Sardegna, o le passeggiate a Capri, o i baci proibiti o no e le mani sulle chiappe mentre qualcuno prende il sole in riva al mare. Qualche giornale ha osato timidamente di infrangere la legge bavaglio, pubblicando le foto di giuliano ferrara in mutande: un atto eroico. Però poi si torna alla mafia e alla camorra, ai pericoli per la democrazia, alla richiesta paradossale di un governo di responsabilità.
Non c’è proprio più nessun rispetto per i cittadini. Come osa il procuratore Grasso dirci che questo governo in pratica funziona solo per uno scambio di favori tra reti criminali? Ma non si è accorto che è arrivata l’estate? E che sfortuna! È finito persino il mondiale, e con esso a breve sparirà anche il polpo Paul. Speriamo che a qualcuno venga in mente di farselo in insalata, almeno avremo tutti qualcosa per cui indignarci e lottare – firmare l’appello per evitare che sia servito con le patate – appurato poi che è un nuovo eroe italiano, la sua morte potrebbe essere un degna sacrificio. Molto più dell’operaio trovato morto ieri in un pozzo e scaricato in quattro righe di lancio d’agenzia. Persino più della morte di Giorgio Alpi, che persino Repubblica e Il Corriere (senza bavaglio) hanno scordato di menzionare nelle loro versioni on-line.
Rita Pani (APOLIDE)
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