6.10.2010

 

Pronto, Amò?

Ora sì, mi sento bene. Libera di parlare al telefono. È davvero una bella sensazione, non credete? Mai più le chiappe strette per aver detto: “Ciao amò, che stai a ffa? Se famo ‘na canna domani? Che te fai a cena? Stavi a dormì?”

E chissà come si sentirà il vescovo che ha appena violentato un bambino, e ne sta parlando col suo complice, al quale a breve lo passerà, perché compiuti sei anni è già diventato troppo grande. Perché metti che dopo i tre gironi di intercettazione e gli altri tre giorni di proroga, venga fuori che un vescovo è un criminale, si dovrà avvertire la Curia, e si sa quanto siano severi.

Stasera a Palazzo Grazioli grande festa con ricchi premi, puttane e cotillon, per festeggiare la ritrovata serenità di delinquere di una banda di criminali? Può essere, e non dobbiamo nemmeno sforzarci molto di immaginare la lista degli ospiti. Saranno mafiosi, o quelli come verdini indagato un giorno sì e uno no per corruzione, quelli che ridevano la notte che L’Aquila moriva, bertolaso con la sua sciatica da preservativo, e tutta questa bella feccia che non si è limitata a depredare le casse dello stato, ma i diritti fondamentali di un intero popolo.

Hanno vinto il primo round, hanno spiegato al paese che i finiani alla fine sono fascisti proprio come gli altri, e proprio come non mi sono mai stancata di dire. Hanno finito di distruggere quel che forse non avevamo mai davvero meritato, e che altri conquistarono per noi. Ora ci resterebbe Napolitano, e scusate se rido mentre lo scrivo. Non è una cosa seria.

Noi, poi, ci abbiamo provato eccome a metter un freno a questa banda di malavitosi. Abbiamo aderito in massa alla campagna di Repubblica, inviando le foto con i post-it. Tanti, tantissimi, al punto che si è parlato del “popolo dei post-it”. (Ribadisco che nemmeno questa è una cosa seria) Ora, se solo ci si fosse trovati a bloccare la piazza del Parlamento, in massa e con un forcone in mano (anche senza post-it) saremmo un po’ più vicini alla Grecia, ma nel modo migliore che voglio intendere. Ma queste sono cose che scrivo così, per quei condizionamenti da vecchia comunista che ha letto Gramsci e un po’ di storia, e che forse – da quei condizionamenti – è rimasta un po’ viziata …

Ora toccherà alla Costituzione, ma quella già la stiamo difendendo virtualmente da qualche anno; dovremo intensificare un po’ la lotta, renderla un pochino più cruenta: come ci fotograferemo?

Rita Pani (APOLIDE sconfortata)


Comments:
IO STO MALE E NON MI VERGOGNO DI AMETTERLO; HO PIANTO! pensando al nostro striminzito futuro e sopratutto a quello dei nostri figli, dei nipoti che non riesco a immaginare cosa ne sara' come vivranno e con quale liberta'? perche' volenti o nolenti, oggi, è ufficiale; la liberta' l'abbiamo persa, tutti! grazie alla p2 che ha trovato chi ha portato avanti il suo programma, grazie ai riciclati della dc e ai fascisti mascherati da finiani, con la collaborazione della lega e del clero, hanno spazzato via una storia, quella che i costituenti avevano scritto e noi illusi si pensava che tutti avremmo dovuto rispettare? che durasse sempre? non avevamo pensato giusto? perche' il popolo (quello bue) è stato gabbato, preso per il culo e adesso cominceranno i dolori, sia della crisi socio economica sia del scivolone che ci aspetta e della "qualita' della vita" che tante volte è stata promessa, senza sapere con quali risultati?? non sara' uno scherzo!! franco il vecio.
 
la colpa è solo nostra; anzichè stare a scrivere puttanate sui social forum, sulla rete, sui blogs, bisognava scendere in piazza, uniti, tanti, giorno dopo giorno, e perchè no, magari qualche colpo di pistola ogni tanto non ci stava male. siamo una generazione di perdenti e pezzenti, soffocata dalla finta libertà di internet, soffocati consenzienti da una classe politica di infami che gode della nostra arrendevolezza.
alla fine ha ragione scodinzolini, va tutto bene, niente e nessuno disturba il manovratore, barra a dritta e avanti tutta, verso i nostri sfinteri mai sazi. mi dicono che parlo bene e razzolo male, che non è facile, difficilmente realizzabile. rispondo che non era facile neanche per quei ragazzi che hanno dato anche la vita per un pezzo di libertà. libertà! parola che ogni giorno mi risuona nella testa, parola abusata, violentata, parola resa insignificante, impotente, vuota... Noi siamo i vili, i vigliacchi degenerati, forse ancora peggio degli italioti, felici e beoti. Rivoluzione? macchè, siamo seri, con questo caldo? meglio il mare, no?
 
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