6.01.2010
Orgogliosamente amica dei terroristi
Meno male! L’ONU ha impiegato solo dodici ore per emettere una risoluzione contro Israele, con la quale condanna “gli atti che hanno portato alla perdita di vite umane nell'incidente”. Per incidente s’intende l’atto terroristico compiuto ieri che ha portato al massacro di 10 vittime innocenti. Ora ci sentiamo tutti più tranquilli, sebbene il governo israeliano abbia già fatto sapere che non consentirà l’arrivo a Gaza di nessun aiuto umanitario.
È sempre per via della distorsione propagandistica che negli anni si è fatta del significato delle parole, che oggi possiamo assistere increduli a questi atti di barbarie. Una volta persino in guerra non si sparava sulla Croce Rossa. Quando le guerre erano meno intelligenti, e l’uomo per uccidere doveva prendere la mira se non respirare l’odore del sangue e della paura del nemico, d’un tratto tutto cessava per far sì che i feriti potessero essere soccorsi. Poi ci siamo evoluti, siamo arrivati alle guerre da video games, e a volte possiamo vedere anche le gesta dei giocatori pubblicate su Youtube. Anzi, le guerre non esistono più, oggi si chiamano missioni di pace, e siccome non bastava, chi si prodiga per alleviare le sofferenze dei popoli vessati da anni di pace e democrazia, di dolore e di morte è comunemente chiamato terrorista. Va da sé che noi, che non ci stiamo a veder morire degli innocenti, per una sorta di proprietà transitiva, diventiamo a nostra volta terroristi, o nella migliore delle ipotesi, amici dei terroristi.
Tanto c’è l’ONU, che potrebbe anche sembrare una cosa seria. Con le innumerevoli risoluzioni, con le posizioni differenti degli stati padroni, che possono anche infischiarsene del resto del mondo, spadroneggiare e dettare le regole di un gioco che risulta sempre impari. Poi c’è una fasulla diplomazia asservita che al massimo chiede di sapere, di indagare di verificare l’ovvio. Chiedere, si sa, è legittimo; rispondere cortesia. Una cortesia che Israele potrà anche rifiutare, tanto non è altro che una farsa retorica atta a placare lo sdegno collettivo. Cosa c’è da spiegare su un atto terroristico perpetrato da un esercito contro dei civili inermi? Cosa c’è da indagare? C’è da mistificare, chiamando un massacro “incidente”, perché sennò, per logica, oggi il grande esercito pacificatore, avrebbe dovuto radere al suolo Israele.
La realtà è che il finanziamento dell’esercito israeliano è una voce a capitolo del bilancio degli USA, che nemmeno Obama il Messia ha potuto cancellare, vista la potenza delle lobby israeliane nel governo americano. Conseguentemente ci sono tutte le altre connivenze dei governi servi dei porci imperialisti americani, ma il discorso si farebbe troppo complesso.
Poi c’è l’Italia, piccola e meschina, in mano a un grumo di derelitti che dovrebbero far vergognare persino i fascisti quelli veri, che però per essere servi fino in fondo, hanno calcato sulle loro teste la kippàh. C’è la stampa in mano al tizio del consiglio che ancora una volta non perde occasione di mostrare al mondo tutto il nostro degrado e l’ inciviltà, ampliando il solco tra cittadini civili e orda barbara, sempre con la distorsione del significato delle parole.
Io sto col popolo palestinese. Io sto con i popoli derubati da anni e anni di occupazione imperialista. Io sono per le guerre di liberazione di questi popoli. Io sto con l’umanità. Certe volte, ascoltando bene, per esempio, sto anche dalla parte di Ahmadinejad. E se questo fa di me una terrorista, per la stessa proprietà transitiva di cui sopra, farà di feltri una emerita testa di cazzo.
Rita Pani (APOLIDE R-ESISTENTE)
Mietta
(Mietta)
No, gli EBREI hanno subito una persecuzione. All'epoca Israele non esisteva.
E usano la persecuzione subita come scusante e giustidficazione per le loro "guerre preventive". Mi fanno venire in mkente la "pax romana" (ti aggredisco senza motivo, senza avvisarti, con un esercito addestratissimo, ti sottometto, e poi dico che lo ho fatto per portare la pace).
Io sono antiisraeliano da sempre, ma nulla ho di antisemitismo (anche perche' i Palesinesi sono Semiti anch'essi) o di contrario agli ebrei in se.
Mi unisco a Rita: se essere dalla parte dei poveri fa di me un terrorista, be vuol dire che sono un terrorista. Come noi pero' ce ne sono stati e ce ne sono e ce ne saranno tanti.
Che poi i veri terroristi siano loro, e' un'altro discorso.
Greetings
JOKER Ltd.
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