5.15.2010
Se mi vuoi spiare, spiami
Sottotitolo: chemenefotteame?
“Rita, attenta perché pare che brlusconi possa leggere tutti i post che lo riguardano su Facebook, e schedarti …”
Grazie, mi avete avvisato in tutte le lingue del mondo, e questo vuol dire affetto, ma: che me ne fotte a me, se il tizio mi spia? A prescindere dal fatto che per essere spiati da questo regime nel quale viviamo, non si doveva certo attendere che il tizio pagasse uno schiavo per aprire un profilo su Facebbok – è notoria l’incapacità di quel vecchio, persino di accendere un computer, figuriamoci usarlo – perché mai dovrei accettare un’ulteriore limitazione della mia libertà?
Se il tizio vuol spiarmi, si accomodi pure, legga e si faccia una ragione del fatto che possiamo ancora dire tutto il nostro disgusto, la nostra indignazione, la nostra rabbia e persino il nostro odio, verso di lui e quelli come lui che da più di 15 anni ci sottopongono alla barbarie berlusconiana. Comprenda lui – o chi per lui – che il gregge non è del tutto instupidito dalla sua propaganda, dai suoi troppi denti, dalla promessa della libertà di delinquere. Ci siamo e siamo in tanti, e se fosse vera la leggenda metropolitana, potrebbe essere anche una bella occasione per ricordargli che c’è chi spera di vederlo sparire.
Brutta cosa quella di correre ai ripari, di fortificare le impostazioni per la privacy non per proteggere noi stessi da millantatori o troll, ma solo per la paura di “essere schedati”. Schedati da chi? Da questo Stato di indagati e pregiudicati? Da questo Stato in mano a una banda di delinquenti e criminali? Da chi non solo ruba i soldi ma ruba la vita di tutti noi, costruendo strade con rifiuti tossici, che risolve le emergenze ambientali inquinando paradisi naturali? Da chi in 15 anni si è costruito una macchina perfetta che stampa soldi meglio della zecca?
E poi dov’è il senso della nostra indignazione? Il giorno dopo “Rai per una notte” ci siamo dichiarati tutti pronti a farla fuori dal vaso. Abbiamo finito la pipì o ci seccava raccoglierla?
La libertà non è quella che intende berlusconi, la libertà è un bene prezioso che bisogna prima conquistare e poi difendere. Non siamo liberi, dobbiamo liberarci.
Rita Pani (APOLIDE)
Berlusconi non ha bisogno di spiarti, con tutti gli accidenti che gli hai mandato ormai gli fischiano le orecchie..
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